L’osservatorio di una crisi

Angela Caporale

Gli effetti della crisi economica mondiale iniziata nel 2008 non accennano ad attenuare la loro portata e anzi il tasso di disoccupazione, l’utilizzo della Cassa Integrazione e il numero di lavoratori coinvolti continua ad aumentare. È la Cisl, in questo caso, a divulgare i dati raccolti per il 2012dal suo osservatorio confrontandoli con quelli del quadriennio precedente.
Il ricorso alla cassa integrazione è aumentato di sette volte rispetto ai valori pre-crisi. Nel 2012 ha coinvolto 500.000 lavoratori e le ore utilizzare si avvicinano al miliardo come ormai avviene dal 2008; con i dati relativi al mese di dicembre le ore totali autorizzate sono state infatti 1.090,6 milioni, segnando un aumento del 12,1% rispetto all’anno precedente. Sempre in relazione al 2011, prosegue l’osservatorio Cisl, è cresciuto il valore della cassa ordinaria, mentre l’utilizzo complessivo della cassa straordinaria e della cassa in deroga non ha subito variazioni significative: questo è un indice del fatto che sono sempre di più numerose le aziende in crisi e che quindi chiedono di ricorrere alla cassa. I dati della Cisl offrono anche un panorama di quale sia il settore più colpito, ovvero il commercio con un aumento di circa il 40% delle ore autorizzate rispetto al 2011, e di quale sia l’area geografica più in difficoltà, ovvero il Centro Italia con una crescita delle ore di cassa di circa il 26%, più del doppio rispetto al dato medio del Paese intero.
Parallelamente all’incremento del ricorso alla cassa integrazione, è calato significativamente il tasso di occupazione: se nel terzo trimestre del 2008, prima che si facessero sentire veementemente gli effetti della crisi mondiale, il tasso era pari al 59%, corrispondente a 23.518.000 persone occupate, nel 2012 il valore è sceso al 56,9%, pari a 22.951.000 occupati. Il trend appare in costante ascesa, durante l’intero 2012 le domande di disoccupazione sono cresciute del 14.49% e le domande di mobilità del 17,82% rispetto all’anno precedente.
Gli effetti della crisi, inoltre, non sono soltanto di tipo quantitativo, nello scorso quadriennio è mutata anche la tipologia del lavoro:  da un lato, i contratti a tempo indeterminato sono diminuiti, mentre sono cresciuti i dipendenti a termine e i collaboratori, dall’altro è cresciuto il tempo parziale involontario conseguente alla riduzione del tempo pieno. Soltanto il permanere di qualche forma di lavoro flessibile, come il part-time, ha evitato un calo ancora più sintomatico del tasso di occupazione.
I dati raccolti dall’osservatorio della Cisl tracciano un quadro piuttosto chiaro della situazione dell’occupazione in Italia durante lo scorso anno, un quadro caratterizzato da una certa staticità che tende a decrescere piuttosto che a svilupparsi. Aumento del ricorso alla cassa integrazione accompagnato ad un calo del tasso di occupazione mostrano come il processo per tornare ai livelli pre-crisi sia ancora lungo. Di quest’avviso è anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che commenta così i risultati della ricerca: “Il cammino per riportarci al pre-crisi è lungo, perché non dimentichiamoci che rispetto al 2007 abbiamo perso sette punti di pil.”. Per Squinzi il quadro che emerge dai dati dell’osservatorio “Non è una sorpresa. Già il nostro Centro studi aveva preannunciato che il 2013 sarebbe stato un anno negativo. La nostra proiezione è -1,1%, Bankitalia è arrivata a -1%, quindi siamo sulla stessa linea.”

Angela Caporale
Collaboratrice di SocialNews

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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