“All the invisible children”

“All the invisible children” è un film in sette episodi che racconta le varie condizioni dell’infanzia nel mondo. Una panoramica sulla situazione dei bambini in sette paesi diversi raccontata dallo sguardo di otto registi di fama mondiale. “All the invisible children” nasce da un’idea di Chiara Tilesi e Stefano Veneruso e trova il sostegno di varie associazioni impegnate nella tutela dei diritti dell’infanzia. Tra i nomi dei produttori figura, in un ruolo del tutto inedito per lei, Maria Grazia Cucinotta. Mehdi Charef, scrittore e regista algerino, in “Tanza”, racconta la storia di un bambino-soldato di 12 anni in un paese africano in guerra. Destinato alla vita militare, il piccolo si appresta a distruggere un villaggio facendo esplodere una scuola. Ma in essa, appena prima della fine, realizza un’altra possibilità di vita, rappresentata da oggetti per lui nuovi e caratteristici dell’infanzia “normale”, come disegni, libri ecc…

Il secondo episodio, “Blue Gipsy”, firmato dal grande Emir Kusturica, si interroga sulle diverse concezioni di libertà. Fa da sfondo l’ex Jugoslavia. Un piccolo gitano esce di prigione e l’incontro con il padre, violento e inaffidabile, che lo obbliga a commettere un altro crimine, lo convince a tornare nel penitenziario. Spike Lee dirige “Jesus Children of America”; Blanca è una bambina di Brooklyn che scopre di essere sieropositiva perché figlia di genitori tossicodipendenti. Per lei inizia una nuova esistenza, nella quale deve convivere con la diffidenza e l’ignoranza delle persone che la circondano. Blanca decide di non arrendersi alla malattia e tenta ogni possibile cura, accettando ciò che la sua condizione comporta. La brasiliana Katia Lund ha firmato l’episodio intitolato “Bilu & Joao”, storia di due ragazzini che cercano di sopravvivere nella periferia di San Paolo.

I loro tesori sono lattine vuote, cartoni, pezzi di legno e chiodi. Cose che la società butta via e che loro recuperano con perizia, forti della loro ingenuità, unico mezzo in grado di farli sopravvivere. Ridley Scott e il figlio Jordan hanno scritto e diretto assieme il quinto episodio “Jonathan”: un fotoreporter, sempre più esausto degli orrori della guerra, riscopre l’essenza della vita attraverso un’esperienza onirica che lo riporta all’infanzia, quando aveva vissuto un’incredibile avventura in compagnia degli amici.

Stefano Veneruso è il regista dell’episodio ambientato in Italia: “Ciro”. Le vicende narrate sono quelle di un ragazzino di strada della periferia napoletana che, insieme ad un amico, assale un automobilista per rubargli l’orologio, scappando poi da un acquirente che possa premiarli per la loro malefatta. L’ultimo episodio è “Song Song & Little Cat” di John Woo, ambientato in Cina. È il racconto di due bambine appartenenti a categorie sociali opposte. Una è una povera orfanella che vive con l’anziano nonno, mentre l’altra è una bambina ricca e infelice.

“All the invisible children” è stato realizzato con lo scopo di “sollevare il problema dei bambini ignorati, per accrescere il grado di coscienza nel pubblico o anche solo per renderlo visibile”.

Sara Crisnaro

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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