
Silenziosa e cadenzata, talvolta ondulatoria, perché carezzata da un invisibile movimento interno, un soffio che leva residui di tempo, un indefinibile scatto, su spezzoni di un preciso attimo vissuto nel palcoscenico della vita, incastonato in una coreografia consueta sì, perché a noi nota, questa la pittura d’immagine di Fausto Nazer. Gli scorci metropolitani così composti,…