Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano.

Un’idea innovativa

Il nuovo piano regionale prevede di devolvere alle Province o Comuni la verifica sull’osservanza delle norme tecniche per la costruzione in zone sismiche; un’assegnazione con l’obiettivo di contribuire ad accrescere la cultura della prevenzione sismica. Il 18 marzo, la giunta del Friuli Venezia Giulia ha approvato un disegno di legge sulle costruzioni antisismiche che arriverà…

Terremoti: norme e classificazione

I terremoti avvengono lungo le spaccature della crosta terrestre, dove le rocce si scontrano e si allontanano. I Paesi che più ne risentono sono quelli ubicati lungo i margini di una placca, come la California e il Giappone, mentre l’Australia, ad esempio, sita lontana dai margini, non sa quasi cosa siano. Il 70% del territorio…

L’importanza della comunicazione

M. Fanni Canelles: Costruire una cultura di prevenzione non è facile. I media hanno molta responsabilità. Si occupano del dramma, poi tutto viene dimenticato. Le strategie di prevenzione, benché costose nell’immediato, farebbero però non solo risparmiare decine di miliardi di dollari, ma salverebbero decine di migliaia di vite. Purtroppo, l’aspetto comunicativo è carente. Per di…

Non disperdere lo spirito dei luoghi

Vittorio Sgarbi Leggi sbagliate hanno consentito demolizioni per ricostruzioni con pretestuose norme antisismiche. II risultato è che, nel Belice, dopo quarant’anni, il terremoto non è finito. Ancora si abbattono edifici per ottenere finanziamenti e costruire orrori. Niente è più pericoloso di una ricostruzione che cancelli l’identità dei luoghi lacerati, feriti, depauperati. Attraversando spettrali rovine di…

Disgrazia o negligenza?

Mario Tozzi Non viene speso un centesimo nel risanamento antisismico degli edifici pubblici, anzi, si progettano faraoniche grandi opere che stornano denari dall’unico uso sensato che si dovrebbe in un contesto come il nostro. Com’è possibile che un terremoto di media forza (“solo” 5,8 magnitudo Richter) possa provocare quasi 300 morti e la devastazione che…

Virtuosismi all’italiana

C’è il modo per fare del bene senza farsi del male: per un breve periodo si erano detassate le donazioni, salvo poi riportarle sotto la scure del fisco. Si riprenda, ora, la retta via, a favore dei terremotati, non gravando di tasse le somme che gli italiani vorranno mettere a disposizione della ricostruzione. Nei confronti…

L’Italia: tanto bella, tanto fragile

Purtroppo quello dell’Aquila non è un evento isolato, e non si può scoprire ogni volta che l’Italia è a rischio sismico, a cento anni dal terremoto più disastroso di tutti, quello che distrusse Reggio e Messina. Non c’è dubbio che il terremoto dell’Aquila abbia dimostrato la generale fragilità antisismica dell’Italia. Ancora una volta, sono gli…

Il business della ricostruzione

In Abruzzo si è costruito male, si è rubato sui materiali, non si sono mai fatti controlli, non si sono osservate le norme antisismiche e, forse, si sono fatte arricchire le mafie, sulla pelle dei cittadini. Edifici classificati “strategici”, immobili di uso pubblico, palazzi privati diventati bare collettive. È questo il triste bilancio del cinismo…

Assistenza e recupero sociale

C’è chi ha perso gli occhiali, chi la dentiera, chi i documenti personali, chi le medicine: il terremoto ha pareggiato tutti, senza fare sconti a nessuno né per censo né per età. Il terremoto è un evento che sprigiona una grande energia dalle viscere della terra. I suoi effetti possono essere devastanti sia sulle persone,…

Ore 3 e 32 a 5 km di profondità

Tutto intorno si sentivano solo grida disperate che chiamavano nomi. Un’atmosfera da film di fantascienza. Io piangevo e telefonavo e piangevo. Non riesco a descrivervi quello che ho sentito in quegli istanti interminabili se non con: una fottuta paura di morire. Paura che non avevo mai realmente provato in 27 anni di vita. Pensate solo…