Il pericolo dell’uso improprio degli integratori

Fabrizio Sors

Il doping come fenomeno trasversale a tutte le età e ad ogni livello di sport, praticato solo per arrivare primi ad ogni costo, alla ricerca dell’ammirazione degli altri

Attività di @uxilia per il progetto "un intervento psicosociale sui fattori di rischio per l'abuso delle sostanze dopanti nei contesti giovanili".

Attività di @uxilia per il progetto “un intervento psicosociale sui fattori di rischio per l’abuso
delle sostanze dopanti nei contesti giovanili”.

La partecipazione al progetto sui temi del doping realizzato da Auxilia Onlus è stata per il sottoscritto un’occasione, la prima dopo la laurea, di confrontarmi con un incarico lavorativo che chiamasse in causa direttamente le competenze e le conoscenze del mio percorso di studi in ambito psicologico. Il tema del progetto, direttamente legato ad una declinazione disciplinare indiscutibilmente sportiva, ha stimolato subito il mio interesse e mi ha coinvolto in tutte le sue fasi, dalla formazione alla personalizzazione dei materiali didattici prima, all’organizzazione ed alla realizzazione delle attività di disseminazione in ambito sportivo e scolastico dopo. La partecipazione al progetto è stata, quindi, un’ottima occasione per confrontarmi con ambiti applicativi della psicologia e per allargare gli orizzonti della prospettiva di crescita culturale professionale che, mi auguro, riuscirà a caratterizzare i prossimi decenni della mia vita lavorativa e di studio. Conoscere, studiare, applicare, aggiornarsi, confrontarsi. Questi i passaggi che mi spingono a cercare la sostanza della psicologia dopo anni di studio teorico e di paradigmi sperimentali. In quest’ottica, il progetto sulla prevenzione e sul contrasto al fenomeno doping è stato un’apprezzata opportunità di mettersi in gioco, soprattutto in realtà distanti da Trieste, città nella quale vivo, ho finora studiato, e mi appresto ad iniziare un’avventura scientifica stimolante ed impegnativa come avverrà nel prossimo triennio, che mi vedrà impegnato nel Dottorato di ricerca in Neuroscienze e Scienze Cognitive presso il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università locale. Quando, al termine del corso di formazione relativo al progetto promosso e realizzato da Auxilia Onlus, ci è stato chiesto in quale Regione avremmo voluto effettuare i nostri interventi, non ho esitato un attimo a scegliere la Sardegna, confidando nel fatto che le difficoltà derivanti dall’organizzare a distanza gli interventi stessi sarebbero state ampiamente ripagate dalla possibilità di conoscere una realtà scolastica diversa da quella locale e dall’opportunità di scoprire una zona d’Italia che non avevo ancora visitato. In una valutazione sommaria ex post, posso affermare di essere rimasto assolutamente soddisfatto della scelta.
Ad arricchirla ulteriormente, dal punto di vista professionale, ha contribuito il fatto che si sia trattato di una “trasferta di squadra”: assieme a me, infatti, c’erano anche le colleghe Laura Redolfi, Alessandra Scarcia e Tamara Sullig, con le quali c’è stato un proficuo dialogo durante tutto il periodo di permanenza a Cagliari.
Le scuole nelle quali sono intervenuto sono state il Liceo Scientifico “Leon Battista Alberti” e l’Istituto di Istruzione Superiore “Grazia Deledda”. All’Alberti ho coadiuvato la dott.ssa Redolfi in alcuni dei suoi interventi nelle classi quinte. La maturità dei ragazzi ed il fatto che più di qualcuno di essi praticasse sport – un paio anche a livello piuttosto elevato – ha favorito un vivace scambio di opinioni, ulteriormente impreziosito dalle testimonianze del professor Sergio Melis, ex calciatore di serie D nonché ex preparatore atletico del Cagliari Calcio. Al Deledda, invece, ho condotto tutti gli interventi da solo e principalmente in classi prime e seconde. Da quest’anno scolastico tale scuola è stata accorpata all’Istituto di Istruzione Superiore “Domenico Alberto Azuni”, il che ha comportato che mi trovassi ad operare in un ambiente ancora in fase di assestamento, con alcune manifestazioni degli studenti nelle prime giornate di mia presenza.
Nonostante le condizioni ambientali non fossero quelle ideali, le classi coinvolte hanno comunque partecipato con entusiasmo agli interventi, anche alla luce del fatto che diversi ragazzi, come all’Alberti, raticassero sport. Essendo stato il Deledda l’istituto “di mia competenza”, colgo l’occasione per ringraziare la professoressa Maria Antonietta Piras per il prezioso lavoro organizzativo svolto.
Per quanto concerne la società sportiva, infine, quella in cui sono intervenuto è stata l’ASD Sporting Sardegna, affiliata al Comitato Territoriale di Cagliari dell’Unione Italiana Sport Per tutti (UISP). Come si evince dal nome, l’obiettivo di questa associazione è quello di garantire potenzialmente a tutti la possibilità di praticare sport, prestando particolare attenzione alle componenti sociale e salutistica senza, ovviamente, trascurare quella competitiva, la quale, però, non viene esaltata come invece succede troppo spesso anche a livello giovanile. Ciononostante, durante l’incontro alcuni dei presenti hanno riferito che anche in un simile contesto c’è qualcuno che, se non altro, fa un uso improprio degli integratori alimentari, i quali in sé non sono considerati doping, ma possono rappresentare un primo passo in tale direzione. Queste testimonianze confermano come il fenomeno possa veramente riguardare qualsiasi livello ed età, dimostrando l’importanza di effettuare interventi di prevenzione come quello promosso da @uxilia anche in ambiti che, per i valori professati, potrebbero sembrarne esenti.

Fabrizio Sors
Dottorando di ricerca in Neuroscienze e Scienze Cognitive, Università degli Studi di Trieste

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