Sono la mamma di un bambino speciale, basta guardare tutto secondo altri punti di vista

Mi chiamo Lucia Mianulli e sono la mamma di Simone Notaristefano, un bambino di 7 anni.
Già nel pancione gli leggevo le favole, le nanne. Immaginavo un bimbo bellissimo che avrei portato al parco, a cui avrei insegnato i primi passi, poi ad andare in bici e che avrebbe combinato mille marachelle. Così è stato. È nato un bimbo bellissimo.
Con il passare dei mesi, però, ci siamo accorti che non si reggeva sulle sue gambine. Abbiamo iniziato a girare l’Italia in cerca di una diagnosi, per capire quale fosse il problema. Ad un anno e mezzo è arrivato il responso: “Leucodistrofia”!
Un colpo al cuore duro e spietato. Ero preparata a ciò che mi aspettava perché, fino ad allora, ero la sorella di un ragazzo disabile. Da quel momento, invece, sarei diventata la mamma di un bambino speciale. Perché lo definisco così? Perché in lui vedo solo caratteristiche che lo rendono speciale rispetto agli altri. Certo, qualche volta è dura vedere le altre mamme che portano a spasso i loro bimbi tenendoli per mano, ma io faccio lo stesso prendendo per mano mio figlio seduto in carrozzina. Invece che disperarci, da genitori consapevoli cerchiamo di trovare un modo per agevolare la situazione. Compiangersi non serve a nulla, né a noi, né al bambino. E poi… nei momenti più tristi basta guardarlo: è così dolce, tenero… non pensi che sarebbe stato meglio fosse diverso. Basta guardare tutto sotto altri punti di vista.
Un tempo immaginavo mio figlio spingere la carrozzina dello zio. Ora, invece, i due si spingono con il retro della carrozzina divertendosi e se la ridono da pazzi! Che monellaccio il mio Simone! E il suo papà? Lui non conosceva da vicino il mondo della disabilità e con Simone si è trovato catapultato in questa realtà. Non si è scoraggiato, anzi. È il super papà di un bimbo super speciale!

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