La legge elettorale

di Massimiliano Fanni Canelles

Il verdetto elettorale è arrivato. Nessuno ha prevalso e l’Italia si ritrova in uno stato di ingovernabilità. La responsabilità va ricondotta alla gerontocrazia dei partiti e dei politici, ma anche alla legge elettorale vigente. La legge n. 270, soprannominata “Porcellum”, è entrata in vigore nel 2005 e quelle del 2013 sono state le terze consultazioni elettorali svolte con questo sistema. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Mani Pulite ha sortito l’effetto di cancellare la Democrazia Cristiana ed il Partito Socialista, ma anche quello di provocare un grande vuoto politico. La vittoria di Grillo mette a nudo gli errori dei leader italiani ed europei e demolisce il dogma dell’austerità. L’instabilità attuale dell’Italia, la terza economia dell’eurozona, diventa una minaccia per l’Europa ed il rischio di ingovernabilità si ripercuote anche sulla moneta unica
Per il bene dell’Italia non devono essere disattese le istanze di protesta, dissenso, rabbia emerse chiaramente da parte dei cittadini. Grillo si rifà al Manifesto per la soppressione dei partiti politici di Simone Weil (Parigi, 1909 – Ashford, 1943) pubblicato nel 1950. Se intendiamo mantenere le istituzioni capaci di governare, non possiamo rimandare la riforma più chiacchierata e promessa, e fino ad ora mai completata: una nuova legge elettorale.
Un sistema proporzionale come quello italiano, caratterizzato da premi di maggioranza e soglie di sbarramento totalmente diverse fra Camera e Senato, provoca il rischio di risultati opposti fra i due Rami del Parlamento. Il “porcellum” impedisce al cittadino di scegliere i candidati e gli impone una decisione propria del partito secondo schemi ed interessi a lui distanti. È stato, inoltre, ripristinato il finanziamento pubblico ai partiti con pindariche evoluzioni legislative, anche se già discusso ed abrogato dai cittadini tramite referendum.
L’elemento più interessante da proporre è, a mio avviso, l’opzione del doppio turno, al quale accedono soltanto i partiti o le coalizioni che, pur non avendo ottenuto la maggioranza assoluta dei voti al primo turno di consultazioni, abbiano superato una determinata soglia di preferenze stabilita per legge. Sebbene il sistema possa sembrare macchinoso o dispendioso, il vantaggio principale e prezioso del voto “alla francese” è che dalle consultazioni elettorali emerge necessariamente un vincitore, una coalizione ed una maggioranza di governo in grado di assumersi la responsabilità di dirigere l’esecutivo.
Non dimentichiamo, però, che la Democrazia così faticosamente raggiunta ha ancora molti limiti. Paul Samuelson, premio Nobel per l’Economia nel 1970 e consigliere economico di Kennedy, ha sostenuto che “La ricerca della Democrazia perfetta da parte delle grandi menti della storia si è rivelata la ricerca di una chimera, di un’autocontraddizione logica”.
Uscire dall’impasse in cui l’Italia si trova attualmente è comunque un obbligo imprescindibile, ma lo è parimenti quello di evitare che una situazione del genere si ripeta. La crisi economica e finanziaria, il declino della fiducia nella politica, l’affievolirsi della speranza nel futuro sono tutti elementi quotidiani, oramai. Cambiamento, stabilità e responsabilità, anche attraverso una riforma del sistema elettorale, devono diventare i cardini dell’azione politica orientata al futuro ed al bene del Paese.

Massimiliano Fanni Canelles

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

Tags:

Rispondi