Appunti di viaggio: Iraq

Iraq
22 giugno 2004
Privilegiati e Disgraziati

Arrivo alla sera che non me ne accorgo. Ci metto anche del mio a complicarmi la vita perché non dico mai di no a nessuno e faccio sempre tutto di persona. Al CIMIC Center credo si sia sparsa la voce sul lavoro che stiamo facendo e tutte le mattine è un continuo ricevere sceicchi, associazioni, semplici cittadini che chiedono qualcosa. Un’interminabile questua delle cose più disparate. Questa sera, come spesso faccio, ero sul retro della mia tenda (quella dove c’è la tele e mangiamo) seduto come mio solito con i piedi allungati, in quella bellissima veranda con il cielo per soffitto a sorseggiare un caffè e a gustarmi una sigaretta e pensavo alla situazione in cui mi trovavo.

Già, perché spesso la sera sto lì, a fare un resoconto della giornata, a chiedermi se tutto è andato bene o se, al contrario, ci fosse ancora bisogno di correggere qualcosa. Soprattutto a meditare o…a ricordare. Inizialmente analizzavo il fatto che mi trovavo in questa situazione dove tutti continuamente chiedono qualcosa ed io sono lì a decidere cosa fare e cosa è più opportuno fare. Sì, perché il budget è quello e non riesco ad accontentare tutti, per cui mi trovo a creare le priorità, cioè a creare i…privilegiati che beneficiano e…i disgraziati che invece rimangono disgraziati.

Qui, in tutte le cose che fai, crei sempre dei privilegiati e dei disgraziati, dalle semplici cose come quando vai in giro e regali le bottigliette d’acqua a quei bambini scalzi, sporchi e straccioni che te la chiedono in continuazione lungo il cammino. Non ne hai mai per tutti e, quando gliela dai, a qualcuno gli tocca (spesso il più furbo, il più scaltro, il più veloce, spesso il più intraprendente o semplicemente il più violento) e a qualcun’altro no. Ma con che diritto fai nascere un sorriso sul volto di un bambino ed una delusione sul viso di un altro? Vai in un villaggio, distribuisci aiuti umanitari, tutti contenti, tutti sorridenti e poi ti chiedi…ma l’altro villaggio vicino non ha gli stessi diritti?

A qualche villaggio costruisci la scuola ed i bambini lì possono studiare comodamente, in un altro no e quei bambini magari per poter studiare e provare a migliorare la propria posizione, la loro vita da disgraziati, sono costretti a farsi decine di km a piedi. Ma il dolore, la sofferenza, la povertà, non sono uguali per tutti? Non hanno lo stesso volto per tutti? Meditavo come, dalle mie parti, ho sempre combattuto i privilegi dei DS (in Toscana purtroppo è così) che favoriscono solo i loro adepti, i loro tesserati e simpatizzanti.

C’è il posto di lavoro solo per loro, i permessi edilizi solo per loro, gli affari solo per loro. Mi trovo ora a creare anch’io, nel mio piccolo, dei privilegiati. Questo potere che può avere qualcuno, che può decidere del bene e del male delle persone non mi è mai andato e lo accetto malvolentieri. A maggior ragione per me, anche se non lo faccio per lucro o bieca politica, ma perché i soldi che posso spendere per loro sono quelli. Questa sera è stata un po’ strana.

Ero lì con il rumore dei generatori un po’ lontani e la luna, prima all’orizzonte gialla, poi sempre più alta, sempre più bianca, con una luce intensa che rischiarava i contorni neri, irregolari dei sacchetti di terra e dei terrapieni a difesa del campo, così da farli sembrare una lunga catena di montagne tutta intorno. Che pace! Poi, ad un tratto, sempre nel buio, il tremare del terreno al passaggio dei carri che uscivano ed il rumore sordo dei cingoli hanno interrotto, per qualche minuto, quella pace. Poi, di nuovo, il silenzio, la luna, le stelle, i neri contorni irregolari… I pensieri e qualche marlboro, che non si può immaginare quale gusto meraviglioso avessero in quei momenti. Solo provando, vivendo quei momenti, puoi apprezzarne il loro gusto meraviglioso. Solo provando, vivendo quei momenti, puoi apprezzare la bellezza della natura ed il gusto per la vita.

Danilo Prestia
Tenente colonnello del CIMIC

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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