L’esperienza del Comitato paralimpico

Attraverso lo sport è possibile arricchire la nostra esistenza e migliorare il nostro benessere. Grazie alla pratica sportiva è possibile superare differenze culturali e sociali, combattendo, allo stesso tempo, odiose e meschine forme di discriminazione

La pratica sportiva oggi costituisce una rivendicazione diffusa tra i cittadini. Negli ultimi anni è diventata parte integrante del nostro vivere civile, rappresentando una dimensione importante nella qualità della vita. Si impone, dunque, all’attenzione delle istituzioni come un fattore strategico di notevole rilevanza. Lo sport rappresenta un elemento determinante per l’implementazione di politiche pubbliche volte al benessere e allo sviluppo psico-fisico dei cittadini. Politiche fondate sull’integrazione, la coesione, l’inclusione sociale, il rispetto di sé e degli altri. E ancora sulla convivenza civile, sull’educazione alla diversità e sulla solidarietà. Consentitemi di dire che questi sono i valori che dovrebbero essere l’intelaiatura di ogni comunità. La radice profonda e non negoziabile del nostro stare insieme. Lo sport, infatti, è l’espressione tangibile di innovative e più avanzate forme di partecipazione attiva. Riconoscere e legittimare lo sport come pratica accessibile a tutti vuol dire avere consapevolezza dell’inscindibile legame tra sport e politiche sociali. Attraverso lo sport, è possibile arricchire la nostra esistenza e migliorare il nostro benessere. Grazie alla pratica sportiva è possibile superare differenze culturali e sociali, combattendo, allo stesso tempo, odiose e meschine forme di discriminazione. In questa prospettiva, l’Italia non è all’anno zero. Al contrario, possiamo contare sull’incredibile esperienza del Comitato Italiano Paralimpico, le cui attività coinvolgono ogni anno migliaia di persone disabili che, attraverso lo sport, superano barriere, riacquistano fiducia e costruiscono nuovi reti di socialità. Aumentare lo stanziamento per il Comitato Paralimpico fu per noi una scelta quasi naturale, proprio perché crediamo fortemente nella missione del CIP. In tal senso, nelle due finanziarie del centro-sinistra, lavorammo per aumentare la dotazione economica del Comitato Paralimpico.

Mi pare che dal Governo Berlusconi non vi sia altrettanta attenzione nei confronti della dimensione sociale dello Sport.  Infatti, dopo aver cancellato il ministero competente, il Governo Berlusconi ha assestato un colpo durissimo al mondo dello sport  italiano. Trovo del tutto sbagliata  la scelta di far cassa per coprire il provvedimento spot sull’ICI  utilizzando le risorse che il governo Prodi aveva destinato per  sostenere e potenziare lo sport per tutti. Il provvedimento cancella il Fondo per lo Sport di cittadinanza,  strumento attraverso cui si intendeva amplificare la dimensione sociale della pratica sportiva e per l’utilizzo del quale nei mesi  scorsi si era trovato un importante accordo tra Governo e Regioni, sopprime la dotazione del Fondo per gli Eventi sportivi  Internazionali, penalizzando così l’organizzazione dei Campionati mondiali di pallavolo del 2010, ma arriva, anche, a decurtare gli stanziamenti a favore del Comitato Italiano Paralimpico (Cip). Con questa scelta, il Governo colpisce tutte quelle realtà che, con  grande passione e fatica, cercano di rendere la pratica sportiva  accessibile a tutti, a prescindere dal reddito e dalle abilità.

On Giovanna Melandri
Già ministro delle attività sportive e politiche giovanili

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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