Le svolte della vita

 Nel 2004 sono stato insignito da parte del Presidente della Repubblica del titolo di “Ufficiale della Repubblica” per meriti sportivi. Ma per me la cosa più importante era mettermi al servizio delle persone che hanno vissuto esperienze simili alla mia per migliorarne la qualità di vita. Dopo la maturità classica mi sono iscritto alla facoltà di ingegneria elettronica e ho realizzato, testato e utilizzato una innovativa protesi che permette di correre e saltare

“A volte la vita può sembrare crudele… ingiusta. Degli eventi ci segnano in maniera indelebile e ci fanno cambiare il modo di vedere ogni cosa. Il 24 febbraio 1998 la mia vita cambiò per sempre. Persi una gamba in un incidente stradale e mi sembrò che qualcuno lassù mi avesse chiuso le porte del mio futuro in faccia… e invece… mi sono girato e dietro di me 1000 porte si erano aperte per regalarmi un futuro migliore, pregno di nuovi significati e di nuovi modi di vedere il mio cammino. E la mia vita è cambiata, sì… in meglio”. Questa è la storia si Stefano Lippi. Un ragazzo come tanti, nato a Trieste nel 1981 e con una grande passione: lo sport. Fin dall’età di 8 anni Stefano aveva sempre praticato un gran numero di discipline sportive. Pallavolo, sci invernale, atletica leggera e soprattutto il calcio… Il suo più grande desiderio era quello di intraprendere la vita militare nell’accademia aeronautica per diventare un pilota di caccia… Ma la sua strada fu un’altra. “Quel giorno, all’età di 17 anni, fui investito da una autovettura, il cui guidatore perse il controllo e uscendo di strada mi travolse trascinandomi contro il muro di casa per oltre sei metri. A causa delle gravi lesioni che mi furono causate, si rese necessaria l’amputazione della gamba sinistra al di sopra del ginocchio. Da allora la mia vita è cambiata. Dopo la lunga degenza e riabilitazione, completai gli studi classici senza perdere l’anno in corso, e nell’estate dello stesso anno mi venne applicata una protesi che mi permise di tornare a camminare e a svolgere una vita normale”.“Ciò che mi fu precluso inizialmente, però, fu lo sport. Non potevo più praticare il calcio: la protesi che possedevo non mi permetteva di correre in nessun modo, e a quei tempi in Italia non esisteva e non era mai stata concepita prima una protesi che permettesse la corsa agli amputati di coscia come me. E per come concepivo io la vita, era impossibile che non potessi fare sport. Fu allora che ebbi la fortuna di conoscere Alessandro Kuris, noto atleta disabile triestino, che stava preparando la sua quarta Parolimpiade… Egli mi venne a trovare e mi fece vedere come praticava l’atletica leggera senza alcuna preclusione. Decisi allora che avrei corso di nuovo i 100 metri…ma la strada per raggiungere questo obiettivo fu lunga e mi diede nuovi stimoli”. Nello sport Stefano ha conseguito importanti risultati, tra i quali spiccano la medaglia d’oro ai mondiali di Lille nel 2002 nella disciplina del salto in lungo e la medaglia d’argento alle Paralimpiadi di Atene del 2004. Anno in cui è stato insignito da parte del Presidente della Repubblica del titolo di “Ufficiale della Repubblica” per meriti sportivi. Ma il merito più grande è stato il desiderio di mettersi al servizio delle persone che hanno vissuto esperienze simili alla sua, per migliorarne la qualità di vita: Stefano, che dopo la maturità classica si è iscritto alla facoltà di ingegneria elettronica, ha realizzato, testato e utilizzo una innovativa protesi che permette di correre e saltare. “Intendo mettere in pratica i miei studi e la mia futura laurea per migliorare sempre più questi strumenti, per rendere un beneficio a tutti coloro che ne hanno bisogno. Annualmente organizzo e partecipo a molte conferenze con temi che spaziano dalla ricerca delle nuove protesi, allo sport, al valore della vita e della mia personale esperienza. Il mio impegno nel sociale è rivolto ad assistere coloro che hanno problemi simili al mio, e che vogliono intraprendere lo sport”. “La mia vita attuale? Ho la grandissima fortuna di disporre delle più innovative protesi per la deambulazione oggi in commercio che mi permettono di condurre una vita normale in completa autonomia. Oggi risiedo a Budrio in provincia di Bologna e sto preparando la tesi di laurea in ingegneria elettronica con indirizzo biomedico presso il reparto di Ricerca del Centro Protesi INAIL di Vigorso di Budrio.  La mia quotidianità è divisa tra lo studio, gli allenamenti sportivi, le uscite in compagnia con gli amici, qualche saltuario lavoretto da elettricista, conferenze da testimonial, gare e…. la mia ragazza Francesca”.

 Stefano Lippi
Medaglia d’argento nel salto in lungo Paralimpiadi estive 2004


Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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