La morte in un bicchiere

A livello europeo un incidente su quattro (25%) è attribuibile all’alcol e negli incidenti
causati da guida in stato di ubriachezza la stragrande maggioranza delle
persone coinvolte (96%) è rappresentata da individui di sesso maschile,
di cui il 33% giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni

La comunicazione della Commissione Europea COM(2001)370, “Politiche europee di trasporto per il 2010: tempo di decidere”, propone come obiettivo prioritario il dimezzamento del numero di persone uccise sulle strade europee, da 50.000 del 2000 a 25.000 entro il 2010. L’analisi delle cause che determinano gli incidenti stradali mostra che, a livello europeo, un incidente su quattro (25%) è attribuibile all’alcol, e che negli incidenti causati da guida in stato di ubriachezza la stragrande maggioranza delle persone coinvolte (96%) è rappresentata da individui di sesso maschile, di cui il 33% giovani o giovani adulti di età compresa tra i 15 e i 34 anni. Il 5 settembre 2007 il Parlamento Europeo ha adottato una Risoluzione sulla strategia comunitaria per contrastare l’abuso di alcol (http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P6-TA-2007-0377+0+DOC+XML+V0//IT&language=IT).

Tra le numerose ed interessanti misure proposte, in merito all’alcol alla guida la Risoluzione espone dettagliatamente le iniziative e le misure che gli Stati Membri e la Commissione Europea sono invitati a realizzare (riquadro).

11. Il Parlamento Europeo chiede alla Commissione e agli Stati membri, in collaborazione con le competenti organizzazioni non governative e associazioni economiche nell’ambito del Forum alcol e salute creato di recente in seguito ad un’iniziativa della Commissione, di sollecitare uno scambio delle migliori pratiche, al fine soprattutto di contrastare il consumo nocivo e pericoloso di alcol da parte di bambini e giovani, e di adottare le misure seguenti:
……omissis
vi) promuovere a livello europeo un tasso massimo di alcolemia per quanto possibile pari allo zero per mille per i nuovi conducenti, come già proposto dal Parlamento nella sua risoluzione del 18 gennaio 2007 sul programma d’azione per la sicurezza stradale – bilancio intermedio, tenendo presente che alcuni cibi preparati possono contenere tracce di alcol,
vii) prevedere maggiori possibilità per conoscere e verificare il tasso di alcolemia anche mediante un calcolo effettuato in proprio su Internet nonché l’ampia disponibilità di etilometri, specialmente presso discoteche, pub e stadi, e lungo le autostrade e le strade in generale, in particolare durante le ore notturne e garantire che il messaggio trasmesso ai consumatori sottolinei che il consumo di alcol e la guida non sono compatibili;
viii) prendere ogni misura necessaria per aumentare al massimo i controlli sulla guida in stato di ebbrezza,
ix) inasprire le sanzioni imposte dagli Stati membri per la guida in stato di ebbrezza, quali la sospensione prolungata della patente di guida,
x) incoraggiare gli Stati membri a garantire la disponibilità di mezzi di trasporto pubblici alternativi per i conducenti che hanno consumato alcolici,
xi) incoraggiare l’estensione dei “programmi sul conducente designato” (“chi guida non beve”) attraverso canali educativi, viste le loro conseguenze positive sulla sicurezza stradale, ricordando al contempo ai passeggeri gli effetti nefasti del consumo nocivo e pericoloso di alcol,
xii) istituire un premio europeo per la migliore campagna contro il consumo nocivo e pericoloso di alcol destinata alle scuole e ai giovani,
xiii) intensificare lo scambio delle migliori pratiche tra Stati membri in merito alle modalità di cooperazione in materia di consumo nocivo e pericoloso di alcol e tra forze di polizia nazionali in merito ai controlli sulla guida in stato di ebbrezza da parte dei giovani,
xiv) promuovere iniziative atte a garantire un’assistenza psicologica per le persone ricoverate in ospedale a causa di intossicazioni acute da alcol;

26. Il Parlamento europeo è convinto che la riduzione del numero di incidenti stradali e dei danni correlati provocati dall’alcol sia una priorità dell’Unione europea e quindi:
i) chiede alla Commissione di indicare e quantificare i concreti effetti nefasti della guida in stato di ebbrezza negli Stati membri, per poi procedere alla formulazione di obiettivi europei destinati agli Stati membri per ridurre la guida in stato di ebbrezza, nell’ambito dei quali gli Stati membri si impegnino a ridurre gli effetti nocivi della guida in stato di ebbrezza, tenendo conto degli sforzi già compiuti,
ii) fatti salvi gli eventuali impegni imposti dalla normativa comunitaria, sottolinea che gli Stati membri hanno la facoltà di decidere le misure da adottare a livello nazionale, ma che essi devono riferire alla Commissione in merito ai progressi compiuti nella lotta agli effetti nocivi della guida in stato di ebbrezza,
iii) rileva che la Commissione deve svolgere una funzione di supporto in relazione al conseguimento degli obiettivi europei, aiutando gli Stati membri a scambiarsi le conoscenze e le migliori pratiche e a realizzare studi europei sugli effetti nocivi della guida in stato di ebbrezza,

27. ritiene che, per affrontare meglio i rischi connessi al consumo nocivo e pericoloso di alcol sulle strade, sia necessario adottare le seguenti misure:
i) promuovere un sostanziale aumento dei controlli del tasso di alcolemia ed affrontare la notevole disparità delle normative tra Stati membri, mirando ad una convergenza della frequenza dei controlli nonché allo scambio delle migliori pratiche per quanto riguarda i luoghi in cui tali controlli devono essere effettuati,
ii) promuovere sanzioni più severe per la guida in stato di ebbrezza, quali la sospensione prolungata della patente di guida,
iii) promuovere la fissazione di un livello massimo di alcolemia pari allo zero per mille per i conducenti di un mezzo di trasporto che richieda una patente di guida di categoria A o B e per i conducenti di un mezzo di trasporto che richieda una patente di guida di categoria superiore, e per tutti gli autisti professionisti, tenendo presente che alcuni cibi preparati potrebbero contenere tracce di alcol;

28. sottolinea che occorre promuovere tutte le misure efficaci per evitare la guida in stato di ebbrezza; sollecita vivamente l’ulteriore sviluppo di sistemi alcolock e di altri strumenti che impediscano meccanicamente alle persone in stato di ebbrezza di guidare, in particolare agli autisti professionisti; “……
La recente comunicazione dalla Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle Regioni “Una strategia dell’UE per sostenere gli Stati membri nel ridurre i danni alcol correlati” ha già identificato come priorità da perseguire la riduzione degli infortuni e delle morti da incidenti stradali alcol correlati. È stato stimato dalla stessa Commissione Europea che l’applicazione efficace di misure contro la guida in stato di ebbrezza potrebbe ridurre sostanzialmente le morti per incidenti (fino al 25% nel caso di uomini, e fino al 10% nel caso di donne), le lesioni e l’invalidità. Esempi di politiche nazionali efficienti si basano sul rafforzamento di misure di controllo (random breath tests) frequenti e sistematiche, sostenute da campagne educative e di consapevolezza che coinvolgano tutte le parti in causa. La Francia ha dimezzato la mortalità da incidente stradale grazie a un sostanziale impiego dei controlli (oltre 10 milioni all’anno rispetto ai circa 210.000 in Italia). La combinazione di controlli rigorosi e di un aumento della consapevolezza è giudicata, alla luce delle evidenze scientifiche disponibili, la chiave del successo. I giovani e i conducenti neopatentati sono più coinvolti in incidenti stradali alcol correlati: un esempio di politica efficace basata sull’evidenza scientifica è l’introduzione di un limite di concentrazione alcolica del sangue (BAC) più basso o uguale a zero per queste categorie e, per ragioni di sicurezza, anche per i conducenti di mezzi pubblici e di veicoli commerciali, come, peraltro, è già assicurato dal Decreto del marzo 2006 attraverso un atto di intesa Stato-Regioni. L’Italia, nel confronto europeo (Report Figura 1), è la Nazione con più bassi livello di controlli (circa 280mila nel 2006, circa 480mila nei primi 9 mesi del 2007 con proiezione di 640.000 controlli stimati al termine dell’anno). L’Italia è anche la Nazione dove si registra la più bassa probabilità di subire un controllo (Dati Progetto Europeo SARTRE; figura 2) come testimoniato dalla risposta del 95% degli italiani intervistati che hanno dichiarano di non aver mai subito alcun controllo dell’alcolemia nel corso degli ultimi tre anni; per converso circa il 5 % ha dichiarato di aver subito almeno una volta un controllo rispetto al 22% dei tedeschi, del 32% degli spagnoli e dei francesi e del 65% dei finlandesi (dati riferiti all’anno 2002).

Il livello di controlli etilometrici eseguiti in Francia, pari a 10 milioni all’anno, è quello che ha consentito di ridurre tra il 2002 ed il 2005 del 35% circa la mortalità da incidente stradale a fronte di un’attività di controllo che ha coinvolto 15.000 guidatori per 100.000 abitanti. I livelli di controlli in alcune Nazioni europee negli anni 2004 e 2005 sono estrapolabili da quanto riportato nel Report europeo del marzo 2007 a cura dell’European Transport Safety Council (http://www.etsc.be/documents/ETS%20001-07.pdf). Per tutte le nazioni i livelli attuali sono stati incrementati o mantenuti stabili lì dove già elevati. Negli ultimi 3 anni solo 4 italiani su 100 sono stato controllati per il valore alcolemico, alla guida contro il 34% dei francesi, il 37% degli olandesi, il 41 degli svedesi, e addirittura il 64% dei finlandesi (Fonte: Relazione M.Coppo, alla Consulta Nazionale per la sicurezza stradale) L’evidenza scientifica sottesa alla necessità di incrementare da un lato i controlli e contestualmente di ridurre i livelli di alcolemia alla guida è sostanziale, unanimemente riconosciuta e recentemente oggetto di un’analisi dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità e del Centro dell’OMS per la Ricerca sull’Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità (fonte: Emanuele Scafato e Rosaria Russo. Alcol, guida, sicurezza e salute: analisi e proposte per una strategia di prevenzione basata sull’evidenza scientifica, http://www.epicentro.iss.it/temi/alcol/alcol_ebp.asp). Secondo tale analisi le quantità consumate di alcol e i livelli di alcol nel sangue giocano un ruolo determinante sulle condizioni di idoneità psicofisica alla guida e quindi sul livello del rischio a cui ci si espone mettendosi alla guida dopo aver bevuto quantità anche moderate di alcol. Il rischio connesso alla guida in stato di ebbrezza aumenta sia con la quantità di alcol assunta sia con la frequenza delle occasioni di consumo eccessivo (Midanik et al. 1996). Il confronto tra i tassi alcolemici (BAC) dei guidatori coinvolti in incidenti stradali e di quelli non coinvolti mostra un rischio di incidente maggiore del 38% alla concentrazione di 0,5 g/litro e quasi cinque volte maggiore alla concentrazione di 1,0 g/litro (Blomberg et al. 2002). La curva grafica del rischio si fa più ripida per le collisioni gravi e fatali, per gli incidenti in cui è coinvolto un solo veicolo, e per i più giovani.

Il consumo di alcol, a qualunque livello, aumenta sia la probabilità di essere ricoverati in ospedale per lesioni da guida in stato di ebbrezza, sia la gravità delle lesioni subite in conseguenza dell’incidente alcol correlato (Borges et al. 1998). Queste evidenze scientifiche, spesso poco conosciute, forniscono la base razionale per l’attuazione di iniziative di prevenzione volte alla riduzione di comportamenti a rischio le cui conseguenze travalicano i limiti personali coinvolgendo spesso, passivamente, chi di quel rischio non è responsabile. Una rassegna internazionale di 112 studi ha fornito una forte evidenza scientifica del fatto che la diminuzione delle abilità di guida comincia con un avvio da un livello di concentrazione di alcol nel sangue di zero (Moskowitz e Fiorentino 2000). Uno studio che ha confrontato le concentrazioni di alcol nel sangue (BAC) di conducenti coinvolti in incidenti con quelle di conducenti non coinvolti in incidenti ha riscontrato che i maschi e le femmine di tutte le età con BAC tra 0,2 g/l e 0,49 g/l presentano un rischio almeno tre volte maggiore di morire in un singolo incidente d’auto. Il rischio aumenta ad almeno 6 volte con un BAC tra 0,5 g/l e 0,79 g/l, e a 11 volte con un BAC tra 0,8 g/l e 0,99 g/l (Zador et al 2000). L’alcol influisce sempre negativamente sulle prestazioni psicomotorie e sul giudizio alla guida. Non esistono limiti di basso consumo da considerarsi più sicuri: le abilità alla guida risultano compromesse anche a livelli di consumo molto bassi. La ricerca mondiale ha dimostrato una forte riduzione negli incidenti stradali anche mortali quando i livelli di alcolemia consentiti sono stati abbassati. L’efficacia della legislazione sui livelli di alcolemia dipende in larga parte dall’attività di controllo e, in particolare, dai controlli randomizzati. Tutti gli studi disponibili confermano che l’effetto positivo di una nuova legislazione per abbassare i limiti di BAC è maggiore se è accompagnato da dibattiti pubblici, da campagne dei media e dall’applicazione delle nuove leggi.

Per questo il ministero della Salute, in collaborazione con l’Iss, ha lanciato nel 2005 la campagna “Se guidi, non bere”, che si è integrata strategicamente nel 2006 con un’attenzione particolare ai luoghi dedicati al divertimento, per rendere più sicure le serate dei giovani e più serene quelle dei genitori. Il progetto “Il Pilota”, proposto dall’Osservatorio Nazionale Alcol del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell’ISS in collaborazione con la Società Italiana di Alcologia si è posto come modalità innovativa di sensibilizzazione, informazione, ricerca e promozione della salute che si spera possa aver contribuito a convincere i giovani ad avere maggiore attenzione ai propri consumi alcolici e, soprattutto, a prevenire gli effetti evitabili connessi all’abuso. L’informazione fornita attraverso il libretto “il Pilota”, i materiali sviluppati dalla campagna del ministero della Salute, la proiezione degli spot realizzati e la rilevazione volontaria delle abitudini dei giovani nelle discoteche hanno mostrato un buon grado di accoglienza e stimolato la curiosità costruttiva dei giovani. I dati relativi a un identikit del bere in discoteca sono stati resi disponibili nel corso dell’Alcol Prevention Day 2007, il 12 aprile a Roma (www.epicentro.iss.it/temi/alcol/alcol.asp). In estrema sintesi, dalla ricerca “Il Pilota” condotta dal Centro OMS per la ricerca sull’alcol dell’ISS nelle discoteche e finanziata dal Ministero della Salute emerge che soltanto il 58,7 per cento indica correttamente in 0,5 il limite previsto dalla normativa per il consumo di alcol da non superare alla guida. Il 41,3 per cento indica livelli differenti e il 7,6 per cento non sa o non risponde. Tra tutti i giovani che hanno identificato correttamente il limite di 0,5 grammi/litro di alcolemia, il 19,2 per cento ammette di non conoscere il numero di bicchieri che corrispondono alle qualità sanzionabili dal codice della strada, l’8,2 per cento reputa che 5g/lt corrisponda a zero bicchieri e soltanto uno su tre ragazzi (il 29,9 per cento) identifica correttamente in 2-3 bicchieri il numero di drinks che determinano 0,5 grammi di alcolemia. L’iniziativa del “guidatore designato” è una delle esperienze che a livello europeo ha dimostrato di poter contribuire a ridurre il rischio di disabilità, morbilità e mortalità prematura a causa di un incidente alcol correlato. È peraltro un’iniziativa richiamata dalla recente Comunicazione della Commissione Europea riguardante l’adozione della “Community Strategy on Alcohol”, e identificata come una delle buone pratiche da incoraggiare per la prevenzione dell’incidentalità stradale e dei preoccupanti livelli connessi di mortalità e disabilità giovanile in tutta Europa: «Le campagne mediatiche, come la campagna contro l’assunzione di alcol al volante, “Euro-Bob”, finanziata dalla Comunità, possono servire ad informare e sensibilizzare nonché ad integrare gli interventi pubblici». Si stima che il 30-40% dei 225.078 incidenti avvenuti in Italia nel 2005, dei 313.727 feriti e dei quasi 6000 morti a causa di incidente stradale sia alcol correlato. Sono pertanto evitabili con interventi mirati che ridurrebbero significativamente il costo economico, sanitario e sociale, costo stimato nel 2004 in oltre 33 miliardi di euro, il 2,5% del Pil (fonte: Aci – direzione studi e ricerche – area statistica novembre 2006).

Tenuto conto di tutto ciò appare quindi opportuno che vengano adottate e rinnovate strategie per la riduzione dell’incidentalità stradale (mortalità, morbilità, invalidità), rivolte in particolare agli eventi fatali che riconoscono nell’alcol e nello stato di ebbrezza uno dei principali fattori causali completamente evitabili. Dalla revisione della letteratura e dalle esperienze in atto a livello europeo e internazionale l’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore della Sanità ha estrapolato dieci iniziative e misure che possono contribuire a innalzare efficacemente i livelli di sicurezza stradale:
1. riconsiderare i livelli attuali di alcolemia consentiti alla guida (BAC) e valutare l’opportunità di introdurre livelli più bassi (introduzione di livelli progressivamente decrescenti in maniera progressiva nel tempo)
2. valutare l’opportunità di introdurre livelli di alcolemia consentiti alla guida pari a zero per i più giovani guidatori (sino a 20 anni per esempio) e per quelli con meno di 5 anni di patente
3. valutare l’opportunità di vietare l’assunzione di alcol nel corso di attività lavorative che comportano la guida di autoveicoli, in particolare per quelli adibiti al trasporto di terzi (come già prefigurato in parte attraverso il Provvedimento di intesa Stato-Regioni del 16 marzo 2006)
4. consolidare la tutela della salute e della sicurezza dei giovani fino a 18 anni, in particolare quelli che comunque si pongono alla guida di veicoli, incrementando da 16 a 18 anni l’età minima legale per la somministrazione delle bevande alcoliche e introducendo il divieto alla vendita e non solo di somministrazione attualmente vigente (come da proposta di legge già avanzata in questo senso)
5. promuovere il divieto di vendita di tutte le bevande alcoliche sulle autostrade per 24 ore al giorno, modificando in via permanente l’attuale Decreto legge che prevede il divieto di vendita di soli superalcolici tra le 20 e le 6 del mattino
6. incrementare la numerosità dei controlli dell’alcolemia (aria espirata) da attuare in maniera randomizzata e secondo protocolli prestabiliti come, per esempio, quelli già prodotti dall’ISS
7. favorire le iniziative volte all’autocontrollo dell’alcolemia prima di porsi alla guida all’uscita di locali pubblici e quelle che contemplino la possibilità di trasporto attraverso mezzi pubblici di persone non idonee alla guida
8. favorire l’attuazione di campagne di sensibilizzazione che incrementino la consapevolezza nella popolazione del rischio connesso all’alcol alla guida, coinvolgendo l’ambito scolastico in stretta connessione con quello familiare
9. favorire l’attuazione di iniziative rivolte ai giovani come quella del “guidatore designato” arricchita di una componente di ricerca conoscitiva e di valutazione dell’intervento
10. finanziare la ricerca sui fattori che possono contribuire a diminuire l’impatto sulla salute e sulla sicurezza di comportamenti di abuso alcolico o di modelli che possono favorire l’adozione di stili di vita sani e di guida più sicura. Si tratta di misure già valutate positivamente dalla Consulta Nazionale Alcol (Legge 125/2001) e inserite in linea di principio nel Programma di Governo “Guadagnare Salute” e nel “Piano Nazionale Alcol e Salute” oggetto di atto di intesa tra Stato e Regioni e che richiederanno l’attivazione da parte della società, oltre che dei decisori politici, affinché misure e politiche di controllo possano riuscire ad integrarsi nella vita quotidiana di tutti gli individui a tutela della salute e della sicurezza di tutti.

Emanuele Scafato
Responsabile dell’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’Istituto superiore di sanità e direttore del Centro dell’organizzazione mondiale della sanità per la ricerca e la promozione della salute su alcol e patologie alcol-correlate

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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