Contro lo sfruttamento sessuale dei bimbi sul web

Abbiamo preso molto sul serio il fatto che la pedofilia ricorre ad internet. L’Internet Watch Foundation, che opera in Gran Bretagna, stima che il numero dei siti che veicolano materiale pedofilo sia aumentato del 1500 per cento nel periodo 1997-2005. La vendita di materiale pedopornografico via internet genererebbe un profitto di circa un miliardo di euro se prendiamo in considerazione Stati Uniti ed Europa

Abbiamo tracciato in un apposito documento di poche settimane fa – a Strasburgo, il 22 maggio, nella sessione parlamentare – la Comunicazione: “Linee di politica per la lotta al cybercrime”. Ma abbiamo anche promosso una Decisione Quadro per combattere lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia. Dunque abbiamo preso molto sul serio il fatto che la pedofilia ricorre ad internet. L’ Internet Watch Foundation, che opera in Gran Bretagna, stima del resto che il numero dei siti che veicolano materiale pedofilo sia aumentato del 1500 per cento nel periodo 1997-2005. La vendita di materiale pedopornografico via internet genererebbe un profitto di circa un miliardo di EU se prendiamo in considerazione Stati Uniti ed Europa (il dato si riferisce al 2007). Una stretta collaborazione si sta sviluppando – in questo delicato settore – tra autorità di polizia e operatori privati, in particolare providers ai quali chiediamo di collaborare con noi. Ho inoltre esteso il nostro raggio d’azione coinvolgendo le principali compagnie che operano nel settore delle Carte di Credito (molti pedofili acquistano-scaricano immagini via internet tramite carta di credito). Ed al recente G8 dei ministri degli interni e della giustizia ho confermato questa mia volontà di ottenere dai gestori di Carte di credito un impegno a rendere nulle le operazioni sui siti pedofili acquisendo i dati di questi loro clienti. A Berlino, si è tenuto il primo Forum europeo sui diritti dei bambini: un impegno contenuto nella Carta europea da me presentata.

Questo primo appuntamento ha avuto un’attenzione specifica per i rischi che i nostri bambini corrono. Pensate alle nuove tecnologie: sono anche il territorio dei video-giochi e anche da qui arriva un pericolo. Non dobbiamo certo criminalizzare le nuove tecnologie, ma dobbiamo fare attenzione alla cultura di violenza e di morte che talvolta veicolano. Troppi videogiochi rappresentano un incitamento all’odio e alla violenza. La Presidenza tedesca dell’Unione è molto sensibile a questa minaccia ed ha lanciato un’indagine interna ai Paesi Membri. Dobbiamo dunque proteggere i nostri bambini: pensiamo ad esempio ai “bambini scomparsi” ai molti, troppi bambini rapiti. Avremo tra poco un numero unico in tutta Europa, il 116, al quale si potrà ricorrere per avere un intervento rapido ed una reazione immediata alla scomparsa di un bambino. Contrastiamo inoltre il turismo sessuale dando la caccia a quelle agenzie che sviluppano questo genere di “offerta” , perseguendo questo delitto nonostante il fenomeno si manifesti al di fuori dei confini dell’Europa. E non dimentichiamo poi la lotta al traffico di esseri umani (abbiamo deciso che il 18 ottobre di ogni anno diventi la giornata europea della lotta al traffico di esseri umani) che vede oltre 1 milione di bambini, ogni anno, vittime di questa moderna forma di schiavitù. Sono soprattutto bambine, le vittime, vittime di violenze sessuali o di matrimoni forzati. Pubblicando la Comunicazione sui diritti del bambino ho inteso sensibilizzare tutte le politiche della Commissione a questo tema, in Europa e fuori dell’Europa. Dobbiamo infatti, nelle nostre relazioni con i Paesi impegnati nella lotta alla povertà, dare loro aiuti in cambio di una tutela e di una promozione dei diritti, e dei diritti dei bambini in particolare. Bisogna infine che si faccia più intenso ed efficace lo scambio di informazioni tra autorità giudiziarie e di polizia dei singoli Stati Membri dell’Unione, ma proprio nella lotta alla pedofilia molti importanti risultati sono stati ottenuti anche recentemente dall’impegno di “Europol”.

Franco Frattini
Vice-Presidente della Commissione Europea
Commissario responsabile per il portafoglio Giustizia,
Libertà e Sicurezza

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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