Nel nostro mondo vince chi è bello

L’aumento dei casi di anoressia va inserito nel contesto di una società che fa sempre più coincidere il raggiungimento del successo economico con l’aspetto fisico delle persone. Per questo non bisogna cadere nell’errore di puntare il dito solo contro le sfilate

Nel dibattito che si è aperto sul problema dell’anoressia qualche elemento di riflessione in più può essere colto se si inquadra il fenomeno in modo diverso e non si chiedono risposte solo al mondo della moda. L’aumento dei casi di anoressia e dei preoccupanti fenomeni di malessere dei giovani volti a modificare il proprio corpo, vanno inseriti nel contesto generale di una società che fa sempre più coincidere il raggiungimento del successo economico con l’aspetto fisico delle persone. Per questo non bisogna cadere nell’errore di puntare il dito solo contro le sfilate. Più una persona è bella, magra e curata e più sembra ottenere successo in tutti i settori. Questo accade non soltanto nel mondo dello spettacolo, ma anche in quello dell’economia, della cultura, del sindacato ed anche della politica, ove indipendentemente dagli schieramenti, i politici, italiani e stranieri, sono molto attenti al proprio aspetto fisico. Anzi soffermandoci proprio su coloro i quali dovrebbero elaborare politiche ed indirizzare la loro azione per migliorare la società, si nota molta attenzione all’aspetto esteriore.

Il ricorso ad interventi chirurgici, la ricerca dell’accessorio usato come vezzo o come status symbol, la pratica dello sport esclusivo, sono solo alcuni degli atteggiamenti dei politici italiani. Chi, invece, si richiama ad un’immagine meno curata, quale ad esempio l’esibizione della canottiera, viene immediatamente associato ad un messaggio politico rozzo. Accade sempre più che la bontà di un programma politico venga valutata attraverso l’aspetto fisico di chi lo presenta. Gli adulti non sembrano fornire esempi educativi o risposte al problema. I mezzi di comunicazione sono portatori di esempi concreti di quale oggi sia la chiave del raggiungimento della felicità: la bellezza e, solo secondariamente, l’intelligenza e la preparazione. Anzi, in alcuni casi può essere addirittura un ostacolo apparire preparati. Un esempio per tutti è quello di alcuni calciatori milionari, che sull’ “ignoranza” hanno costruito il proprio personaggio, diventando addirittura “testimonial” di enciclopedie e di mezzi di telecomunicazione.

Di fronte a questo tipo di messaggi, i giovani quali strumenti individuano per realizzarsi? Sicuramente l’aspetto esteriore viene individuato come una scorciatoia per raggiungere gli obiettivi di successo e ricchezza, anche a costo di sottoporsi a torture fisiche e psicologiche che portano, come nei casi ormai noti, addirittura alla morte od a gravi invalidità. Se il parere degli esperti conferma che la lotta all’anoressia passa anche attraverso il mondo dell’immagine, (la famosa taglia 38), allora coinvolgere il mondo della moda è giusto, ma non è sufficiente. I ragazzi hanno gli occhi puntati non solo sulle fotomodelle o sui fotomodelli, ma su tutta la società. Per questo coloro i quali hanno ruoli di responsabilità e di successo, invece di far andare il mondo all’incontrario sfilando anche loro in passerella (lo hanno fatto anche i politici), potrebbero diventare “testimonial” della lotta all’anoressia, raccontando che per arrivare alla felicità in famiglia e nel lavoro, ossia al successo, ci vogliono tanto impegno e fatica, e poco importa qualche chilo di troppo.

Sonia Viale
Avvocato, già vicecapo Dipartimento Giustizia Minorile Ministero Giustizia

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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