L’assordante silenzio dei bimbi

La voce dei bambini abusati è una voce molto debole e da sola non ce la farà a gridare il loro dolore. Potrà però diventare molto più forte se riusciamo a capire il loro dramma e se gli  permetteremo di gridare con la nostra voce il loro dolore.

I bambini abusati hanno gli occhi tristi. Se ti soffermi a guardarli ti si stringe il cuore e vorresti strappargli via quel dolore che li domina continuamente. I bambini abusati hanno tanta paura. Il loro mondo è stravolto e cercano un appiglio per attaccarsi poiché è stato violato il loro rifugio e non hanno più tana. Se ti soffermi a guardarli diventa insostenibile il peso della loro paura e se per osmosi, la paura potesse passare dal corpo del bambino al tuo, la prenderesti tutta su di te per liberarlo. I bambini abusati sono schiavi di un padrone quasi sempre familiare, un familiare stretto o  una persona molto vicina al nucleo familiare. Non ci vuole molto coraggio a dominare un bambino: l’abuso sessuale o psicologico/fisico del bambino è un atto di vigliaccheria. L’atto di dominio avviene attraverso una serie di piccole violenze iniziali (ma non per questo meno feroci) che nel tempo si trasformano in veri e propri atti completi, con un inizio, una durata e una conclusione stabilita dall’abusante. Ora, mentre il violentatore  si diverte moltissimo usando il bambino quale oggetto che deve soddisfare ogni suo desiderio, nel frattempo il bambino trema di paura, il suo cuore comincia a battere più forte perché non capisce cosa sta succedendo ma il suo corpo riconosce la violenza e la esprime. Nel tempo, mentre il violentatore gode le sue giornate assaporando il momento in cui violenterà il bambino, il bambino vive nella più completa solitudine emotiva la paura dell’incontro che può trasformarsi in angoscia se la violenza ripetuta nel tempo è molto forte. I bambini abusati soffrono in silenzio. Il silenzio di questi bambini è assordante. Il loro silenzio parla di solitudine emotiva in mezzo a ripetuti attacchi alla loro personalità. I bambini abusati si sentono soli e hanno ragione perché molto spesso sono di fatto soli. Alle volte gli adulti vicini a questi bambini e non coinvolti direttamente sono indifferenti ai richiami del loro silenzio assordante. In questo silenzio c’è chi ha tanto male alla testa al punto di lavorare male a scuola fino a prendersi le sgridate delle maestre che non sanno nulla. Ma come possono spiegare alla maestra quello che gli capita? Non trovano le parole per dirlo, spesso non le conoscono: subiscono un atto e non sanno come dirlo. E poi il violentatore ha minacciato che ucciderà la mamma se parla e questo il bambino non lo vuole: perciò è in una trappola tesa da un adulto. Alcuni di loro fanno tutte le notti la pipì a letto o soffrono di mal di pancia continuamente, altri non dormono la notte per la paura dell’attesa, altri hanno fastidiosi bruciori proprio lì. Tutti pensano che se succede questo è perché sono stati cattivi. E tutti si sentono in colpa. Si sentono in colpa perché il violentatore oltre a penetrarli continuamente in molti modi (e quello psicologico associato a quello sessuale è tremendo per il suo effetto devastante durante l’attacco) non considerando affatto come possa il bambino vivere tutto ciò gli insinuano il dubbio che la violenza possa piacergli e che è colpa loro se succede questo perché “il bambino seduce con il suo comportamento” (no comment).
I bambini abusati hanno paura di non essere creduti se parlano. Ci sono degli adulti che conoscono bambini abusati ma non fanno la denuncia perché temono ripercussioni su di sé e quando un bambino denuncia, dimostrando un atto di coraggio inaudito, spesso non viene creduto subito e questo conferma che la paura di non essere creduto aveva senso di esistere. Difendere questi bambini per un adulto significa andare incontro ad un mucchio di guai. Ma vale la pena. Bisogna insegnare ai nostri bambini l’amore e l’ascolto dell’altro. Bisogna proteggerli. Bisogna lavorare perché diventino adulti saggi e onesti. L’ascolto si insegna ascoltando, l’amore si stimola amando. Amare significa guardare l’altro, sentire che esiste con la sua personalità e rispettarlo. La violenza deve essere cancellata con le piccole azioni quotidiane che sono invece così importanti.
Probabilmente qualche lettore non gradirà il linguaggio usato e proverà un qualche fastidio ma non sarà niente rispetto a quello che oggi purtroppo ancora vivono troppi bambini nel mondo.

dott.sa Valentina Peloso Morana

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