ICT: una risorsa a 360°

di Angela Caporale

La crisi economica e l’evoluzione della medicina richiedono un ricorso sempre più ampio alla tecnologia. Coinvolti vari settori: assistenza alla chirurgia, farmaci, diagnostica.

L’Information and Communication Technology costituisce ormai una realtà, virtuosa, che permette di rispondere in modo sempre più efficace alle esigenze della popolazione mondiale. Una popolazione che, avendo come riferimento il mondo occidentale, è sempre più anziana.
In Italia, tuttavia, l’innovazione sta incontrando alcuni ostacoli ed è riuscita ad affermarsi soltanto in alcune Regioni, ed anche in esse in modo piuttosto eterogeneo. Gli ambiti di applicazione nei quali ha trovato spazio sono i seguenti: la cartella clinica elettronica, il fascicolo sanitario unico, le ricette ed i certificati medici telematici, l’assistenza domiciliare, la medicina sul territorio, la dematerializzazione dei documenti, il cloud computing, la gestione informatizzata dei farmaci, i sistemi di comunicazione digitale integrata, gli esperimenti di patient relationship managementi, la business intelligence a supporto della clinical governance, il mobile health, la conservazione delle banche dati sanitarie.
In generale, i vantaggi dell’ICT sono ampi e variegati. Nel campo della diagnostica clinica, inoltre, l’impiego della tecnologia ha portato alla creazione di un robot per l’esecuzione delle biopsie, un’innovazione che ha permesso anche alla ricerca di progredire “low cost”. In chirurgia, invece, stanno lentamente prendendo piede la chirurgia robotizzata, la microchirurgia, la neurochirurgia stereotassica e, soprattutto, la chirurgia microinvasiva. In esse si associano l’applicazione del “tech” alla medicina con il miglioramento dei materiali utilizzati, grazie alla ricerca finanziata, spesso, dalle stesse aziende produttrici.
L’ICT non è rappresentato solamente dalle novità appena descritte. Esistono programmi sperimentali, come quello dell’Healt 7-echoigy Assessment, che incoraggiano la digitalizzazione delle informazioni finalizzata allo sviluppo di nuove forme di interazione anche a distanza. Gli esempi più importanti sono, al momento, la teleassistenza in-door e out-door, il tlecontrollo, la tele cardiologia, la tele spirometria, la tele riabilitazione, la tele dermatologia e la telefarmacia.
Queste teniche non sono soltanto finalizzate al miglioramento del servizio offerto al paziente, sul piano clinico e sociale. Inserite nell’attuale contesto di crisi economica, permettono una considerevole e lungimirante riduzione dei costi. È stato stimato che il risparmio totale raggiungerebbe una cifra pari a circa 6,8 miliardi di euro all’anno. Un risparmio che permetterebbe all’Italia di scalare qualche posizione nella classifica dei sistemi sanitari europei, censiti dall’Euro Health Consumer Index. Al momento, infatti, siamo relegati ad un desolante 21° posto, dietro non solo a Francia, Regno Unito e Olanda, ma anche Repubblica Ceca, Slovenia e Croazia.

Angela Caporale,
Caporedattrice di SocialNews

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