I grillini tra rete e realtà

Angela Michela Rabiolo

Il Movimento 5 Stelle serra le fila e si prepara alle consultazioni europee. I candidati sono stati presentati con un annuncio di Beppe Grillo sul suo blog. Al secondo turno hanno votato in 33.300 esprimendo 91.245 preferenze.
In primis, il movimento ha ideato una procedura per scegliere i candidati. Chi intendeva proporsi si è presentato al popolo della rete cercando il maggior numero possibile di consensi. È stata organizzata una procedura in due step: la prima votazione è avvenuta su base regionale, la seconda in base alle circoscrizioni. La possibilità di esprimere tre preferenze è stata garantita a chi poteva dimostrare di essere iscritto al movimento dal 30.06.2013. Per essere eletti, invece, bisognava essere iscritti dal dicembre del 2012, non essere stati diffidati, non svolgere carica elettiva e non far parte di altra lista.
Si sono proposte 5.091 persone, ognuna con il proprio video su Youtube, praticamente un candidato ogni 7 votanti. Al primo turno sono passati anche alcuni candidati con meno di 200 voti. Al secondo turno sono arrivati 30 per la circoscrizione Nord Ovest, 18 per il Nord Est, 20 per il Centro, 24 per la circoscrizione Meridionale e 12 per quella Insulare. Infine, l’ultima scrematura ha portato al numero di 73 candidati.
Tutti gli eletti hanno firmato un codice di comportamento ed una scrittura privata che prevede il pagamento di una penale di € 250.000 da versare entro 30 giorni qualora il candidato si rifiuti di abbandonare la carica in seguito alla richiesta di dimissioni da parte degli elettori, riporti una condanna penale anche se in primo grado o violi le norme di comportamento. Il “contratto” afferma: “Mi impegno irrevocabilmente a versare al Comitato Promotore Elezioni Europee Movimento 5 Stelle la somma di € 250.000,00 a semplice richiesta del Presidente del Movimento 5 Stelle indicante gli estremi della condanna penale e/o gli esiti della votazione in rete di approvazione della dichiarazione di grave inadempienza. Il versamento verrà da me effettuato entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta del Presidente del Movimento 5 Stelle esclusa ogni eccezione e senza oneri di documentazione o altra prova da parte Vostra, semprechè, nel frattempo, non mi fossi dimesso”. Questa scrittura fa avanzare alcune perplessità: l’inadempienza è decisa dalla rete, il soggetto non può produrre altre prove chiarificatrici o discolpanti, non è prevista alcuna contropartita e, soprattutto, appare in palese contrasto con i regolamenti dell’Europarlamento e con l’articolo 67 della Costituzione, secondo il quale “ogni membro del Parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.
Per quanto riguarda il codice di comportamento, emergono specificatamente due punti (oltre al richiamo alla penale dei 250.000 euro):
– laddove si manifestasse la possibilità di costituire, in seno al Parlamento europeo, un gruppo politico con deputati di altri Paesi europei che condividano i valori fondamentali del Movimento 5 Stelle, ciò si realizzerà su proposta di Beppe Grillo, in qualità di capo politico del M5S, e ratificata tramite votazione in rete da parte degli iscritti.
– ogni deputato si impegna a prescegliere e designare 2 dei predetti
assistenti di propria competenza fra i soggetti indicati come componenti del “gruppo di comunicazione M5S” da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
Gli ultimi sondaggi realizzati dagli istituti Euromedia, Piepoli e Ipr riportano la supremazia del Pd, che oscilla tra il 32 ed il 34%. I grillini, però, sono in rimonta: sfondano il muro del 25% per Euromedia (25,3), mentre si attestano al 24% scarso per Ipr e Piepoli. Questi numeri fanno sperare nel sorpasso ai danni del Partito democratico, il quale dista ancora 8 punti percentuali. La partita deve, però, ancora iniziare e si sa, in amore, in guerra e in campagna elettorale tutto è possibile.

Angela Michela Rabiolo
Caporedattrice SociaNews

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