Le famiglie dei bambini malati hanno bisogno di sapere, ma la vita di corsia non sempre permette una comunicazione esaustiva ed efficace

Sono una pediatra, mi occupo di broncopneumologia e lavoro presso l’ospedale pediatrico Bambin Gesù nell’unità di terapia complessa di broncopneumologia. Mi occupo dei  problemi respiratori di questi pazienti molto particolari: tosse inefficace, problemi di inalazione, polmoniti ed infezioni ricorrenti. I pazienti necessitano di un supporto terapeutico e di fisioterapia respiratoria per la molto frequente disostruzione bronchiale.

Ritiene che associazioni come ELA siano efficaci per incentivare il rapporto fra medici e famiglie? Assolutamente si, a giudicare dalle tante domande rivolte  oggi in sala. Questo fa capire quanto sia importante questo incontro: è più naturale e valido rispetto alla vita di corsia, che lascia poco tempo e poco spazio a queste famiglie, assai bisognose, invece, e desiderose di tante informazioni. Questi incontri si rivelano, quindi, preziosi. Mi ci dedico volentieri proprio perché li ritengo molto utili.

Cosa ne pensa del convegno organizzato da ELA Italia?
Quest’anno, in particolare, è molto bello, molto sentito e molto partecipato. Siamo molto soddisfatti. Ogni anno notiamo un aumento di interesse e dell’organizzazione, che va verso il massimo.

Cosa pensa che ELA possa fare ulteriormente per supportare il vostro lavoro e la quotidianità delle famiglie?
Continuare con questi incontri. Mi sembra un’iniziativa meravigliosa. Va portata avanti.

Maria Beatrice Chiarini Testa
Broncopneumologia – Ospedale Bambin Gesù di Roma

 

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