Tra superstizione e magia

di Mauro Farina

Da molto tempo ormai si ricorre a pratiche magiche per conoscere e tentare di modificare il proprio destino. Ma tutto ciò è giusto? Sotto quale aspetto si presenta tutto ciò? E quante persone ne trarrebbero ‘beneficio’?

Foto: blog.libero.it

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Davanti alle più svariate situazioni e alle vicende più svariate che la vita ci offre, nell’uomo sono nati l’istinto e soprattutto il desiderio della sicurezza; si cerca infatti la protezione, evitando e cercando di neutralizzare certi pericoli e vincendo la paura di ipotetici mali. Questo volersi difendere è più che naturale, ed è presente in tutti gli esseri viventi, ma può diventare superstizione quando l’uomo perde la consapevolezza del sé o dimentica come amministrare la propria vita tenendo conto della sua ragione e della propria libertà.
Il termine “Superstizione” indica quell’atteggiamento con cui si attribuisce a cause soprannaturali la spiegazione di certi fenomeni spiegabili benissimo razionalmente. Ed è così che alcune persone si affidano a pratiche e riti che garantirebbero loro la serenità e la sicurezza che sembravano smarrite; secondo una recente stima circa dodici milioni di persone, in Italia, ricorrono a maghi e indovini o cartomanti per cercare di ‘conoscere’ e prevedere il proprio futuro.
E da tutto ciò, fin dall’antichità, è nata l’astrologia, un’arte secondo cui il destino umano è dettato dalla posizione degli assi astrali al momento della propria nascita. I mesopotamici credevano che le stelle avessero un’intelligenza propria che li rendeva simili a degli Dèi e influenzassero il carattere degli uomini. L’astrologia è un’attività divinatoria condotta attraverso l’oroscopo, che descrive il carattere di una persona attraverso, come ho scritto in precedenza, la posizione degli assi astrali al momento della propria nascita; gli astrologi professionisti sostengono che l’agire dell’uomo non è solo il risultato di tutti questi influssi, ma bensì il risultato di tutto un insieme di coincidenze.
Il cristianesimo, fin dal principio, ha sempre condannato la previsione del futuro: infatti, nella mentalità cristiana, il proprio futuro deve essere costruito attraverso le proprie capacità e le proprie qualità, senza dominare il corso della vita. Ma la superstizione, vista appunto come forma di paura nei confronti di potenze non dimostrate, è presente anche nelle civiltà moderne e avanzate: prolifera anche dove la scienza e la tecnologia sono progredite e avanzate. Ciò può diventare magia quando si vuole cambiare a tutti i costi gli eventi futuri per attuare i propri desideri. Vi sono prevalentemente due tipi di magia:
-Magia bianca: si attua quando dal cambiamento del proprio futuro si vorrebbe avere un beneficio
-Magia nera: si attua quando dal proprio futuro si vorrebbe ottenere soltanto del bene materiale.
I rituali variano a seconda degli scopi, ma in tutti è sempre presente, in un modo o in un altro, il Demonio. La Chiesa Cattolica condanna tutta la magia e sottolinea i rischi della magia nera, che sottoporrebbe il soggetto al diretto controllo e influsso del Demonio, ma soprattutto in quanto ciò sminuirebbe la grandezza dell’uomo, che sta nella sua capacità di costruire a modo proprio la sua esistenza, oltre che a sminuire anche la presenza di un Dio buono, negando la sua sovranità poiché tutto è creato e affidato a forze misteriose e divine: ciò offusca la visione di un Dio buono, padre provvidente e onnipotente. E conclude offendendo la fede e la ragione dell’uomo stesso.

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