Come comunicare

Cristina Cuomo

Utilizzare le metodologie di comunicazione studiate e continuativamente perfezionate dai ricercatori di Human-Voice, migliora la qualità della comunicazione stessa che diviene così naturale (non impostata), efficace (non persuasiva) e, soprattutto, fonte di benessere emotivo.

Se l’umano rappresenta la forma di vita più complessa, quale, tra le espressioni che lo caratterizzano, potrebbe riassumerne la complessità?
Certamente la voce, in quanto specchio dell’individualità che contraddistingue ogni essere, che ne identifica il genere, l’étà, l’umore, le intenzioni e quant’altro. Una forma di comunicazione che permette scambi ricchissimi a livello cognitivo, ma anche un’espressione dotata di musicalità, di vibrazioni cariche d’informazioni, a livello emotivo e non solo.
Le ricerche sul linguaggio, gestuale e sonoro, svolte dall’Associazione Human-Voice, il cui Presidente Onorario è Edgar Morin, padre francese della Complessità, hanno raccolto molto materiale sul “potenziale comunicativo” della voce, valutandone le sonorità e soprattutto l’impatto sulla vitalità, fisica e mentale.
In realtà le vibrazioni che la caratterizzano rappresentano un valore spesso sottostimato ma potentissimo a livello pulsionale, capace di attivare memorie profonde e dinamiche relazionali che sfuggono al controllo cognitivo. Infatti, sebbene le numerose tecniche d’impostazione, cerchino di “addestrare” la voce, questa mantiene comunque il suo messaggio profondo, legato linguaggio delle sue vibrazioni.
Infatti, se le parole sono filtrate dalla mente, il suono arriva direttamente al corpo, che ne traduce in tempo reale i codici, generando nell’ascoltatore una risposta cellulare, inconscia, di tipo pulsionale-emozionale.
Gli studi preliminari, condotti dai ricercatori di Human-Voice, sul “potenziale sonoro” del corpo umano, strumento musicale tra i più sofisticati, hanno innanzitutto permesso di identificarne il percorso di maturazione che, in funzione della qualità degli stimoli ambientali, raggiunge o meno il suo apice alla pubertà, con la muta della voce. Una “metamorfosi sonora” (più accentuata nell’uomo ma presente, in sordina, anche nella donna) che permette a ogni individuo di accedere alla sua vera voce, di realizzare il suo potenziale sonoro.
UMANIZZARE LA VOCE: LA NUOVA EDUCAZIONE
Nel mondo contemporaneo la comunicazione ha un ruolo sempre più determinante. Dall’interazione “vis-a-vis”, tra allievo e insegnante, alle transazioni economico-commerciali, finanche alla politica e la diplomazia, tutto è fondato su uno scambio di informazioni tra un “oratore” ed un “uditore”.
Agli albori dell’umanità la comunicazione era sicuramente più povera e semplice, ma non per questo meno ricca di contenuti, emozioni e intensità. L’uomo moderno ha arricchito e migliorato la comunicazione verbale, ma, distratto dallo stress e dagli squilibri psicofisici che ne conseguono, vive un disagio comunicativo che lo rende spesso poco efficace e credibile a livello subliminale ed emotivo. Ne consegue che le argomentazioni, anche se hanno contenuti interessanti e vengono abilmente esposte, non arrivano nel “profondo”, proprio laddove avrebbero il riscontro migliore. Anche a livello del linguaggio gestuale (postura, movimento, mimica facciale,…) molte informazioni ostacolano la qualità della comunicazione paraverbale e metaverbale e dunque l’integrazione del messaggio ricevuto.
Human-Voice non propone un nuovo tipo di «addestramento» dell’apparato vocale, né vuole insegnare a diventare persuasivi, ma invita a scoprire la verità della propria voce, attivando un potenziale sonoro inibito dagli stress della vita. Propone di accedere ad un ascolto più profondo, a un reale dialogo, con sé stesso e con l’altro. Invita a scoprire come comunicare in modo più autentico, trovando dei riferimenti corporei indispensabili per “dar corpo alla voce”.
Possono usufruire del metodo tutte la persone che desiderano migliorare le sonorità della propria voce per affinare la comunicazione e la qualità delle relazioni umane, il metodo H-V ha un grande obiettivo: umanizzare la voce, ovvero risvegliare, far sbocciare il potenziale rimasto inespresso, in quanto non stimolato adeguatamente dall’ambiente, ma ancora presente in memoria e pronto ad attivarsi.
In particolare questo metodo viene usato da alcuni medici dell’associazione AMeC (Associazione Medicina e Complessità) per migliorare il rapporto con i pazienti ed è in corso una formazione specifica per gli operatori del Call Center Salute e Sociale della Regione FVG.
LA MATURAZIONE SONORA AL CUORE DELLE RELAZIONI UMANE
La voce inizia il suo lungo “rodaggio” grazie all’imitazione dei suoni percepiti nell’ambiente, impulsi indispensabili per la maturazione progressiva del potenziale sonoro corporeo. Come insegna la Complessità, nell’organismo tutto collegato: la voce, inseparabile dal corpo nella sua interezza, è infatti specchio della postura, delle intenzioni e delle emozioni che ci abitano, delle nostre memorie e quant’altro.
Il ritmo, l’intonazione, le sonorità della voce offrono all’interlocutore stimoli profondi, informazioni essenziali alle quali risponde in modo automatico. La curva melodica della voce è la parte della comunicazione più ricca d’informazioni, che riassume il nostro paesaggio interno, sempre in movimento e in interazione permanente con l’ambiente.
Le modificazioni che la voce dinamizzata con il metodo Human-Voice un’attivazione maggiore delle aree cerebrali dell’ascoltatore.
Infatti le Risonanze Magnetiche Funzionali hanno permesso di comparare l’attività cerebrale di un soggetto durante l’ascolto di una voce spontanea e durante l’ascolto della stessa voce dinamizzata.
Quest’ultima determinava non solo un’attivazione più intensa delle aree cerebrali già attive durante l’ascolto della voce normale, ma anche il reclutamento di nuove aree.
Questi risultati, benché preliminari, aprono moltissimi orizzonti nelle applicazioni di questa ricerca sul potenziale comunicativo della voce: sia nella relazione tra insegnante e allievo, nelle professioni della voce nelle relazioni umane in generale, ma soprattutto nell’attivazione di un potenziale cerebrale (legato all’attenzione, alla concentrazione, ecc.) che potrebbe rivelarsi estremamente prezioso per la mutazione che presiede alla “nascita dell’umanità” cara ad Edgar Morin.
Questi studi, che continueranno all’Università di Padova e devono essere assolutamente considerati come preliminari, sono stati presentati nel 2011 al Convegno BAIPEIC all’Università di Santa Clara in California che ha riunito medici, esperti della voce, cantanti e attori di tutto il mondo.
Il metodo Human-Voice è presentato più dettagliatamente nel libro « La voce dei 5 sensi », pubblicato nel 2011 da Fabio Burigana, Cristina Cuomo e Patrick Veret presso Carish Edizioni (con tracce audio nel CD allegato). Il testo è disponibile nei negozi di musica specializzati.

Cristina Cuomo
Presidente di Human-Voice*

*Ulteriori informazioni sono disponibili sui siti:
www.human-voice.com
www.langage-marche.com
www.human-voice.org

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