L’Anno Europeo del Volontariato

Di fronte al diminuire generalizzato delle risorse, causato della crisi, la gratuità dell’esperienza volontaria di sostegno agli altri appare decisiva.

L’Europa è in crisi e, in un clima fosco, il 2011 è stato eletto Anno europeo del Volontariato. Il sogno europeista, nato da personalità come Konrad Adenauer, Robert Schuman ed Alcide De Gasperi, uomini di fede e, al tempo stesso, gente di frontiera, aveva intenzione di percorrere una via di compartecipazione alle risorse che per decenni avevano portato gli Europei a farsi la guerra. Un’Europa casa comune di popoli diversi sarebbe stata foriera di una lunga stagione di pace e sviluppo. Così è stato, per lungo tempo. Oggi, la stagione dello sviluppo ininterrotto è alle nostre spalle. Comincia ad avvertirsi un senso di sfiducia sulle sorti del nostro continente. La guerra è tornato a bagnare di sangue il suolo europeo nei Balcani degli anni ‘90. Si è tornati a considerare la guerra un’opzione possibile di fronte all’emergere di attriti e controversie. In questi anni, inoltre, l’Europa si è progressivamente impoverita, e la crisi attuale parrebbe essere solo un ulteriore grande balzo all’ingiù. Nelle mense e nei centri di distribuzione della Comunità di Sant’Egidio, sparsi nei vari Paesi europei, le persone che bussano sono aumentate. È cresciuto il numero degli anziani in difficoltà a pagare le bollette e garantirsi pasti regolari con la pensione. Negli ultimi dieci anni, è quasi triplicato il numero di ultra 65enni che visitano i nostri centri per ricevere un pacco di generi alimentari e contenere le spese del magro bilancio. Al tempo stesso, sono aumentate le difficoltà delle persone che vivono per strada. Con i tagli alla spesa sociale, sono diminuiti i posti letto invernali dell’«emergenza freddo» che, in molti casi, salvano la vita a quanti, con le temperature che scendono sotto zero, vedono messa a rischio la propria sopravvivenza. Abbiamo inoltre registrato un numero crescente di famiglie colpite dalla crisi che chiedono un sostegno alimentare, economico, sanitario.

Si affacciano ai nostri centri anche diversi bambini, in compagnia dei propri genitori. I primi con ancora lo zainetto della scuola sulle spalle: hanno mangiato a scuola a pranzo, vengono a consumare la cena nella nostra mensa di Roma. Di fronte al diminuire generalizzato delle risorse, causato dalla crisi, ed investiti dall’aumento delle richieste di aiuto che caratterizza questa stagione, la gratuità dell’esperienza volontaria di sostegno agli altri appare decisiva. Essa, infatti, esercita delle immediate ricadute a livello sociale: riesce a tenere unito un tessuto connettivo altrimenti destinato a maggiori lacerazioni, riesce a guidare persone bisognose, che da sole si smarrirebbero, a reclamare i propri diritti nella giungla della burocrazia. Riesce, infine, a moltiplicare le risorse. Anche investimenti ridotti a favore dei più deboli, quando si incrociano con la disponibilità del Volontariato ad aiutare, riescono a moltiplicare gli effetti positivi delle somme investite. E questo può risultare decisivo in un periodo di crisi, quando le risorse diminuiscono, ed una logica di equità deve salvaguardare chi sia maggiormente in difficoltà. La gratuità dell’impegno assume, inoltre, un grande valore nell’educazione dei giovani. Promuovere una cultura dell’attenzione verso l’altro assurge a valore importante per la crescita dei ragazzi e per la formazione della cittadinanza. In questo senso, la Comunità di Sant’Egidio non pone limiti di età all’inizio di un’attività a favore di chi ha più bisogno.

Esistono – ad esempio – nuclei di «Giovani per la Pace» che iniziano già nella pre-adolescenza ad impegnarsi assieme per raccogliere giocattoli usati da sistemare e rivendere per sostenere adozioni a distanza, o che vanno a trovare persone anziane costrette a vivere in istituto, moltiplicando il numero dei propri nonni e delle storie che si ha il piacere di sentirsi raccontare. La gratuità dell’interesse a favore dell’altro è anche capace di favorire un nuovo orientamento nella vita di tanti adulti i quali, dopo anni di dedizione assoluta al lavoro, scoprono inaridita la propria vita ed il proprio sistema di relazioni. Occuparsi, assieme ad altri, della vita di una persona in difficoltà (senza dimora, malato, straniero, bisognoso di tutto) restituisce alla vita di tanti un senso finalmente pieno della propria esistenza. L’impegno gratuito contribuisce a costruire una proposta culturale praticabile per superare una visione estremamente concorrenziale ed individualista, che spesso degenera in meccanismi di sopraffazione e violenza. Proposta culturale che, rimettendo al centro l’interesse per l’altro, contribuisce alla costruzione ed alla difesa del bene comune. L’Anno europeo del Volontariato assume, quindi, proprio in un periodo di crisi, un valore molto indicativo. Evidenziare le risorse di quel mondo di donne e uomini che offrono volontariamente il proprio impegno a vantaggio degli altri è un contributo all’Europa per uscire dalla crisi: solo rimettendo al centro le esigenze dei più deboli, Europei ed Extraeuropei, il Vecchio Continente potrà ritrovare una rotta che conduca alla grandezza del sogno dei padri fondatori.

Augusto D’Angelo
Ricercatore del Dipartimento di Studi Politici
Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma ‘La Sapienza’.
Referente della Comunità di Sant’Egidio.

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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