Voglio fare il furbo

Mi ricordo le parole di un bambino all’asilo, alla domanda della maestra “Cosa vuoi fare da grande ?”. Il bambino rispose “Da grande voglio fare il furbo, come mi dice il mio papà”. Mi sembrava una domanda desueta ed inutile. Eravamo nel 1981 e inserivo mio figlio nella prima esperienza di istituzione sociale. Pensavo che dai miei tempi, in cui le risposte erano da libro Cuore, si erano fatti molti progressi, culturali, scientifici,politici ed etici. La FAME, la GUERRA, spesso alibi per comportamenti disonesti, non c’erano piu’. In famiglia, eravamo convinti di essere nell’epoca in cui,finalmente, il DIRITTO e il DOVERE avevano acquisito pari dignità. Io mi ricordavo di essere cresciuta con tre semplici regole PATERNE: per ottenere ciò che desideri nella vita ci vogliono SACRIFICIO-ONESTA’-SENSO DEL DOVERE. Anni dopo, quando ci si potevano permettere i giochi, a Natale, per il compleanno, per la promozione, dovevano essere meritati. La Befana dispensava etica, portando il carbone a chi si era comportato male. Passano gli anni, arrivi ad una media scolastica che ti permette una borsa di studio, ma la cedi volentieri quando ti dicono che si, la meriti ma c’è chi ha più bisogno di te…e tu ti senti buona. Ad un certo punto, però, ti accorgi che sei cresciuto, che c’è il nipote del titolare di cattedra che si becca 30 ad un esame rispondendo peggio di te, poi, se vuoi quel posto, devi appartenere ad uno schieramento partitico o devi essere molto bella. Il bell’aspetto comincia a fare curriculum e non importa quanto sai. A proposito di meritocrazia, come non citare ALAN FORD e SUPERCIUK, che rubava ai poveri per dare ai ricchi. Al solito, la satira e i bambini hanno una capacità espressiva immediata.
Ricordo con piacere l’esperienza con BEPPE GRILLO, a Codroipo. Davanti ad una grande folla attenta, elencò con liste di nomi, dati, fatti, le nuove categorie di meritocratici. Tramite il sistema del nepotismo, clientelismo, voto di scambio, scambio di letti, occupavano i posti del POTERE in tutte le sue sfumature. Anche una denuncia cosi trasparente non ha modificato la realtà sociale in cui viviamo, salvo il polverone mediatico. Dispiace rendersi conto che ciò che ritenevi essere un patrimonio, ciò che l’uomo giusto aveva in se per diventare cittadino consapevole e responsabile, di fatto era esattamente l’opposto di ciò che ti avevano insegnato. Questo modello di vita è il disvalore: se non appari non sei, se non delinqui non conti, se non rientri fra i presenzialismi, la tua voce è muta. Democrazia? Plutocrazia? Dove siamo? Meritocrazia? Si, forse, potremmo cercarla a TULE. O forse è un’araba fenice, che prima o poi risorgerà dalle proprie ceneri. Quel bambino ora ha 30 anni. Lui si, aveva avuto un padre, moderno pedagogista, che aveva visto avanti, AVEVA CAPITO TUTTO… Io credevo che MERITOCRAZIA derivasse anche da MERITARE. Non è proprio cosi, anche se continuo a credere che l’unica soluzione risieda nella nuova pedagogia. Che deve educare i futuri cittadini ad essere portatori di diritti imparando il dovere.

Maria Rosa Dominici
Psicoterapeuta, consigliere onorario
Corte d’Appello Bologna, sezione minori
Membro della New York Academy of Sciences

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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