Così racconto l’Italia e le sue storie

“Pensa” è rimasta nel cuore non solo di milioni di italiani, ma anche di tanti stranieri che conoscono in parte la storia del nostro paese… tanti bambini l’hanno cantata e hanno imparato a conoscere attraverso le parole di questa canzone le storie di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino

La musica è uno tra i canali più diretti che consentono ad un artista di comunicare, di esprimere i propri sentimenti ed emozioni, che a volte possono diventare anche i sentimenti e le emozioni di chi ascolta. Ed è proprio questo che io cerco di fare: desidero comunicare ciò che provo, ciò che sento mio. Attraverso la musica mi racconto, lo faccio alla mia maniera, senza girare troppo attorno alle cose, lo faccio in modo diretto, “combattivo”… anche se in realtà Fabrizio Moro, come tutti, ha delle paure. Ciò che mi spinge a trattare argomenti che per molti sono ancora tabù e sui quali l’omertà è padrona, è la voglia, semplicemente la voglia di esprimere i miei disagi interiori, che poi, a pensarci bene, sono gli stessi disagi che accomunano tante altre persone. Non mi faccio tanti calcoli, canto le mie idee, le mie paure, canto i miei sogni… “senza paura di’ sempre la tua”… si fonda su questo la democrazia. Alcuni non si sono fatti troppi scrupoli nell’accusarmi di aver usato un tema come quello della mafia per arrivare al successo: le critiche seppur infondate, mi toccano a seconda del mio stato d’animo. Le critiche lasciano il tempo che trovano però, mentre le canzoni se sono sincere restano, e “Pensa” è rimasta nel cuore non solo di milioni di italiani, ma anche di tanti stranieri che conoscono in parte la storia del nostro paese… tanti bambini l’hanno cantata e hanno imparato a conoscere attraverso le parole di questa canzone le storie di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. Mi sento meglio con la mia coscienza dopo aver fatto questo, i critici facessero i conti con le loro, di coscienze. Con la mia musica cerco di essere sincero, cerco di dare un esempio positivo ai giovani e a tutti quelli che mi ascoltano, ma se mi chiedono se esiste un “segreto” per arrivare al cuore del pubblico, rispondo che per come la vedo io, un segreto non c’è. Non bisogna proprio cercare di arrivare al cuore della gente, ma più semplicemente bisogna essere se stessi, e cioè bisogna essere “parte della gente”. La semplicità e la sincerità pagano sempre, qualsiasi cosa si faccia nella vita, e sottolineo, qualsiasi. Oggigiorno, i ragazzi hanno bisogno di esempi; anch’io li ho avuti. Sono stati Peppino Impastato, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e tutti gli uomini che hanno sacrificato la loro vita per difendere le proprie idee. Uomini che mi hanno influenzato in maniera positiva grazie alle loro azioni coraggiose, uomini molto diversi da quelli che oggi, sempre più frequentemente, ci vengono proposti da televisione e giornali. I media da sempre cercano di influenzare il pensiero delle persone; tuttavia, credo che sia compito del singolo individuo differenziare ciò che è buono e ciò che è vero, da ciò che non lo è. In televisione spesso vengono messi in risalto falsi eroi o esempi dal successo effimero; la tv non è reale, i ragazzi dovrebbero trovare gli esempi nelle strade dei quartieri dove vivono, tra gli uomini che “si fanno il culo” tutte le mattine e che cercano di sopravvivere lavorando onestamente; dovrebbero trovare un punto di riferimento nei loro padri magari o nei loro fratelli maggiori, dalle persone terrene comunque e non dai pagliacci mascherati che vengono fuori dai real tv o dalle sfide di ballo. Per come la vedo io, i media dovrebbero diffondere notizie e trasmettere film e musica. Se fosse per me farei solo telegiornali, storia del cinema dagli anni ‘30 ad oggi, concerti musicali e magari qualche documentario… il resto via… soprattutto la pubblicità perché la pubblicità ci costringe a fare lavori che odiamo per comprare “str…ate” che non ci servono. È questo il dramma dei nostri tempi, rincorriamo tutto ciò che rappresenta uno status – symbol a discapito degli ideali.

Fabrizio Moro
Cantautore, vincitore nel 2007 per la categoria giovani del 57^ edizione del Festival di Sanremo. Nel 2008 alla 58^ edizione del Festival di Sanremo ottiene il terzo posto nella sezione campioni con la canzone “Eppure mi hai cambiato la vita”

 

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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