Appunti in ambito etico deontologico

Il recente dibattito in tema di psicofarmaci in età evolutiva, nonché la lettura dei titoli dei giornali enfatizzanti alcune problematiche legate alla “fragilità” degli adolescenti inducono ad alcune brevi riflessioni sul tema, con particolare attenzione alla situazione pugliese e tarantina

Il nuovo Codice di Deontologia Medica recentemente approvato (Sole 24 ore Sanità 26/12/06) è al proposito illuminante nel tracciare i diritti ed i doveri dei professionisti. Di particolare interesse è l’art 32 (DOVERI DEL MEDICO NEI CONFRONTI DEI SOGGETTI FRAGILI) dove viene specificato, a chiare lettere, l’impegno del medico a tutela del minore, dell’anziano e del disabile quali soggetti fragili, sia nel caso in cui l’ambiente familiare ed extrafamiliare non sia sufficientemente sollecito alla cura della loro salute che in casi di maltrattamenti fisici o psichici, violenze ed abusi sessuali. Una precisazione che richiede evidentemente da parte del professionista e da parte dei servizi un ruolo attivo, che va ben oltre gli eventuali obblighi di segnalazione previsti dalla legge, qualora se ne ravvisi la necessità. Ma lo stesso articolo è ancora più cogente in tema di minori laddove prevede che “il medico deve adoperarsi, in qualsiasi circostanza, perché il minore possa fruire di quanto necessario a un armonico sviluppo psico – fisico” e quindi inserisce l’eventuale intervento integrato in una prospettiva molto più ampia. Tale traccia è evidenziata ancor di più dall’art. 37 (CONSENSO DEL LEGALE RAPPRESENTANTE) laddove, dopo avere ovviamente specificato che, quando trattasi di minori o interdetti il consenso agli interventi diagnostici e terapeutici, nonché al trattamento dei dati sensibili deve essere espresso dal rappresentante legale, si richiede al sanitario ed ai servizi un ruolo attivo e propositivo sia nei confronti dell’eventuale amministratore di sostegno, nominato dal Giudice tutelare, che nel caso di opposizione dei rappresentanti legali in caso di trattamento necessario sia attraverso l’informazione all’autorità giudiziaria che attraverso un intervento diretto, procedendo senza ritardo o secondo necessità alle cure indispensabili in caso di pericolo per la vita o di grave rischio per la salute del minore. Un tanto ovviamente, come specificato nel successivo art. 38 (AUTONOMIA DEL CITTADINO E DIRETTIVE ANTICIPATE ) tenuto conto che : “il medico compatibilmente con l’età, con la capacità di comprensione e con la maturità del soggetto, ha l’obbligo di dare adeguate informazioni al minore e di tenere conto della sua volontà. In caso di divergenze insanabile rispetto alle richieste del legale rappresentante deve segnalare il caso all’autorità giudiziari…”. Ne consegue che il singolo professionista e, meglio, l’equipe multiprofessionale che segue il caso, deve agire con estrema attenzione e valutando, oltre all’età, le capacità di comprensione del soggetto e la maturità globale dello stesso . Nell’ambito del territorio pugliese e specificatamente nell’ambito della ASL TA che copre l’intero territorio provinciale con un bacino di utenza di circa 600.000 abitanti, in applicazione delle Leggi Regionali 25 e 26/2007 ed in particolare dell’art 9 della Legge 26, con il quale si stabilisce la completa realizzazione dei Dipartimenti di Salute Mentale secondo la Legge Regionale 30/1998 nell’ambito della quale erano istituiti i Servizi Territoriali di Neuropsichiatria dell’ Infanzia e dell’Adolescenza , è in concreta fase di attuazione l’istituzione di tali Servizi. L’attenta analisi dei dati epidemiologici, la gestione oculata delle risorse, la verifica costante come metodo di lavoro devono necessariamente intrecciarsi con la dovuta attenzione all’approccio etico – deontologico . Tutto ciò ha trovato la sua sintesi nel PIANO DI SALUTE 2007 – 2012 DELL’AREA PROVINCIALE DI TARANTO, elaborato nel gennaio 2007 anche al fine di “ favorire lo sviluppo dell’Area della provincia jonica e lo sviluppo di un nuovo concetto di Salute”.

Marco Urago
Neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta,
segretario regionale della Società di Neuropsichiatria Infantile e
coordinatore nazionale del gruppo di studi sull’Handicap e disturbo neuropsichico grave

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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