Quando è difficile stare “Insieme”…

Articolo 9 della “Convenzione dei diritti dell’infanzia”
1989, New York

 3. Gli Stati parti rispettano il diritto del fanciullo separato da entrambi i genitori o da uno di essi di intrattenere regolarmente rapporti personali e contatti diretti con entrambi i genitori, a meno che ciò non sia contrario all’interesse preminente del fanciullo.

“Insieme”  è nato nell’2004 come risposta al bisogno dei Servizi Sociali dell’Ambito dell’Alto Isontino (Friuli Venezia Giulia) di avere uno spazio apposito per garantire il diritto di visita e relazione dei bambini. L’equipe di International School for Training, Expertise and Research (ISTER) ha presentato allora una proposta progettuale in collaborazione con i Servizi Sociali e l’ Azienda per i Servizi Sanitari n°2 Isontina (U.O.E.E.P.H. e Consultorio Familiare). La proposta era per gran parte un esperimento ma fu accolta e finanziata.

Il progetto “Insieme”  crea i presupposti per la creazione di un servizio per l’esercizio del diritto di visita e di relazione, secondo i principi enunciati dall’art. 9 della “Convenzione dei diritti dell’infanzia”, che si prefigge come finalità principale quella di sostenere la salvaguardia della relazione tra il bambino e i suoi genitori in vicende di profonde crisi famigliari quali  la separazione, il divorzio conflittuale, l’affido o altro.  Il protagonista e il principale destinatario è dunque il bambino, con il suo diritto e il suo bisogno di intrattenere rapporti con entrambi i genitori. 

            In concreto il progetto consiste nell’ allestimento di uno spazio che funga da luogo terzo, una estrapolazione dalla realtà, un luogo neutro e piacevole dove allienandosi dalle vicissitudini e complicazioni del quotidiano problematico, il figlio e il genitore lontano, anche con l’assistenza di un operatore qualificato, inizino a costruire/ricostruire un rapporto sano. Un luogo che non appartiene a nessuno, ma che può e intende diventare il punto di ripristino di un rapporto o semplicemente il luogo dove ricominciare.

Questo anno, il progetto viene ridimensionato e presentato nuovamente al Tavolo Infanzia/Adolescenza per i Piani di Zona. E ormai un progetto maturo che non ha più solo un carattere esecutivo. Il primo profondo cambiamento è l’equipe. Non si parla più di singoli operatori che seguono casi individuali, in grande autonomia, anche se ad uno stretto contatto con i servizi sociali. A seguire i casi sarà sì un operatore, ma supportato da un’equipe di professionisti del campo che elaborerà le prassi per ogni singolo caso offrendo soluzioni flessibili e individuali.

    Il secondo cambiamento è il network dei soggetti che sarà quest’anno più ampio e offrirà le proprie risorse per un training professionale dell’equipe di supporto.

    La terza importante novità è l’approfondimento delle tematiche, e qui vorrei soffermarmi un po’. È importante offrire un servizio di questo genere, ma più il tempo passa, più ci rendiamo conto, in fronte alla casistica, di quanto poco le tematiche siano state approfondite e di quanto poco sappiamo in realtà. Questo rimane ancora un territorio sperimentale di trattamento, che risponde ad un bisogno sociale che solo recentemente si sta fortemente evidenziando e che ancora si va definendo nelle finalità e negli aspetti metodologici e teorici.

    Per questa ragione, il progetto si prefigge ormai di fungere anche da mezzo per approfondire le tematiche e la metodologia relative alla relazione genitori figli, nell’ambito di affidi eterofamiliari nati da situazioni particolarmente gravi e disturbate, e per questo protratte a lungo nel tempo.

    L’accesso al servizio “Insieme” avviene su Indicazione della Magistratura Minorile o per ordinanza/indicazione del Tribunale ordinario della procedura di separazione o divorzio. Sottolineo però, che per  tutte le situazioni in trattamento, lo spazio “Insieme”  opera e opererà in stretta collaborazione con i Servizi Sociali dei comuni dell’Ambito dell’Alto Isontino. Per  situazioni di genitori in condizione di grave patologia o devianza, la collaborazione, se necessario, si estenderà ai servizi dell’Azienda Sanitaria n2 Isontina.

La prassi comprende colloqui preliminari con i genitori (o adulti di riferimento) effettuati insieme e separatamente con  l’obiettivo  di raccogliere elementi della storia familiare, soprattutto in relazione al bambino. Con l’adulto affidatario l’attenzione dell’operatore sarà quella di comprendere quali siano le resistenze e obiezioni che prevengono la stabilizzazione del rapporto con l’altro genitore.

Con il genitore lontano invece, si analizzerà la distanza temporale ed emotiva dal figlio. L’intendimento sarà quello di porre le basi e quindi creare le condizioni per un effettivo riavvicinamento.

    Un importante passo costituiranno i colloqui con il bambino che lo avvicineranno all’operatore e all’ambiente. Saranno infine le esperienze e i sentimenti dell’ultimo a costituire gli elementi di base per la definizione dell’azione.

    Alla luce di tutto ciò, “Insieme” rimane un progetto elastico, con una prassi di lavoro altrettanto elastica dove la valutazione delle difficoltà e delle risorse che nel tempo  emergono nel bambino e negli adulti di riferimento, costituisce la base per ridefinire strategie e obiettivi. “Insieme” tende ad essere  infine un terreno da esplorare, e quindi un luogo dove l’esperienza diventerà scuola.

Aida Dizdari
Responsabile Progetto
International School for Training, Expertise & Research

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