Quanta sicurezza in una chiocciola!

Contro i gesti estremi

La campagna di informazione contro l’abbandono dei neonati varata dal ministero delle pari opportunità, un’iniziativa che si pone l’obiettivo di tutelare sia la madre che il bambino facendo conoscere alle madri in attesa quali sono i loro diritti ed i vari strumenti di sostegno a loro favore.

Il Ministero per le Pari Opportunità ha avviato una campagna di informazione contro l’abbandono dei neonati per aiutare le donne che aspettano un figlio e che sono in difficoltà ad evitare gesti estremi come quello di abbandonare il proprio bambino. Si tratta di un fenomeno scottante, terribile, la cui lotta passa attraverso l’informazione perchè purtroppo sono poche le donne che sanno che si può partorire in tutti gli ospedali senza lasciare il proprio nome, anche se si è immigrate clandestine. L’obiettivo della nostra campagna è quello di tutelare sia il bambino sia la madre perché anche la non assistenza al parto può, in diversi casi, comportare dei rischi per la salute della donna. Il nostro paese protegge la maternità e ci sono anche una serie di norme all’avanguardia a livello internazionale che tutelano le donne in difficoltà. Vogliamo far conoscere alle madri in attesa quali sono i loro diritti ed i vari strumenti di sostegno a loro favore. Esistono ad esempio, una serie di sostegni concreti in denaro da parte dello Stato e degli enti locali che possono aiutare le mamme nei primi mesi di vita del figlio.

Accade di frequente che le donne che partoriscono in ospedale con l’intenzione di non accogliere il proprio bambino, ritornino sulla loro decisione quando vengono a conoscenza degli aiuti che hanno a disposizione. Le diverse iniziative di sostegno rappresentano un’opportunità indispensabile in questi casi perché si tratta di donne che non ricorrono immediatamente all’aborto e quindi potenzialmente non sono contrarie alla gravidanza. Queste opportunità vanno conosciute, per questo abbiamo deciso di distribuire nelle Asl, ai servizi sociali dei comuni, alle associazioni che si occupano di assistenza alle donne, un milione di opuscoli e duecentocinquanta mila locandine realizzate in cinque lingue: italiano inglese, spagnolo, francese e arabo.  Spesso, infatti, l’abbandono è ad opera delle donne extracomunitarie che vivono nel nostro paese clandestinamente e che per questa loro condizione di debolezza pensano di non poter fare altrimenti. Queste donne devono sapere che per loro è vietata l’espulsione ed è prevista un particolare permesso di soggiorno temporaneo fino a sei mesi dopo la nascita del figlio.

 Il bambino che non viene riconosciuto invece, viene accudito e dato  in adozione ad una coppia italiana. Vogliamo far sapere a tutte le future madri che non sono sole, che possiamo aiutarle e possiamo aiutare i loro figli. Purtroppo i casi di abbandono di neonati, riportati anche dalle recenti cronache, sono ancora troppi. Per continuare a contrastare questo triste fenomeno abbiamo intenzione di riproporre la nostra campagna di informazione, un’informazione che, grazie all’istituzione di un tavolo di lavoro con le Regioni, speriamo raggiunga più donne possibile.

Stefania Prestigiacomo
Ministro delle pari opportunità

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