L’Italia tutela più gli embrioni che i feti

La legge 40 non consente la diagnosi preimpianto e non permette a coppie portatrici sane di una  patologia ereditaria grave di avere figli senza il rischio di concepire un bambino ammalato.  E’ assurdo però che dopo il concepimento, ed in seguito a tecniche come l’amniocentesi, sia  consentito l’aborto…

La legge 19 Febbraio 2004 n. 40 “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita” si pone giuridicamente in contraddizione con la legge 22 maggio 1978 n. 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza.

All’art. 1 la legge 19.2.04 , infatti, “assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito“.

Su tale presupposto la legge proibisce la diagnosi preimpianto per verificare la buona salute dell’embrione.

Ciò è in palese contrasto con la legislazione italiana in vigore che ammette, oltre all’esame prenatale del liquido amniotico e dei villi coriali, anche l’ecografia, che qualora dimostri una malformazione o una situazione grave del feto autorizza la scelta dell’aborto anche dopo il terzo mese di gravidanza.

Dal punto di vista etico-religioso, San Tommaso d’Aquino ha fissato al terzo mese di vita la comparsa dell’anima mentre per l’ebraismo il momento chiave è il quarto mese.

Secondo autorevoli scienziati l’anima dovrebbe coincidere con il pensiero , con la psiche. E’ provato che il feto pensa all’ottavo-nono mese e pertanto è ragionevole immaginare che l’anima, e ,secondo il pensiero cattolico, la vita, entra nel corpo quando c’è l’avvio dell’intelligenza e l’embrione inizierebbe ad avere questo abbozzo dopo due settimane dall’attecchimento in utero.

Pertanto, mentre è prevista l’eliminazione di un feto di un essere umano, si tutela un insieme di cellule non pensante……solo fino a quando non diventa pensante , perche poi l’aborto è ammesso!!!

Questa legge vieta, oltre alla diagnosi preimpianto, il ricorso a donatori o alla conservazione degli embrioni (cose che si fanno ovunque -si facevano anche in Italia-) nonchè la ricerca sulle cellule staminali dell’embrione, che promette cure per molte malattie.

Anche sul numero massimo di embrioni da creare e impiantare esiste una grave contraddizione etica perchè, anche considerando l’embrione un essere vivente, si dispone l’impianto di tre embrioni accettando che almeno uno muoia (se non tutti e tre).

Va ricordato che, in seguito alle difficoltà incontrate con la legge 40, molte donne hanno dovuto recarsi all’estero. In Francia la legge non pone limiti sugli embrioni consentendo la ricerca scientifica su quelli in sovrannumero permettendo anche in caso di fallimento della fecondazione omologa anche quella eterologa. In Gran Bretagna anche le singles, oltre che le coppie sposate o conviventi possono ricorrere all’inseminazione sia omologa che eterologa in base a una legge del 1990, sono consentiti il congelamento dell’embrione e la ricerca sugli embrioni in sovrannumero. In Spagna in base a una legge del 1987 le coppie sposate o conviventi possono usufruire dell’inseminazione artificiale omologa e eterologa, è consentita la diagnosi preimpianto, la crioconservazione e la ricerca sugli embrioni entro il 14° giorno.

La legge in questione, non consentendo la diagnosi pre-impianto, non permetterebbe a coppie portatrici sane di una malattia ereditaria grave come l’anemia mediterranea o la fibrosi cistica di avere figli senza il rischio di concepire un bambino affetto da tali patologie. E’ assurdo però che dopo il concepimento ed in seguito alle tecniche successivamente ammesse (es. amiocentesi) sia consentito l’aborto.

Il problema che si pone è il seguente: perchè l’embrione con la legge 40 del 2004 ha assunto la qualifica di persona giuridica mentre tale qualifica non ha il feto che con la legge 194 del 1978 può essere soppresso?

Avv. Silvana Olivotto

Rispondi