I rischi di una guerra ibrida

Massimiliano Fanni Canelles – Dalla bomba nucleare della Corea al terrorismo internazionale

La Corea del Nord riferisce di aver testato una bomba all’idrogeno. L’ordigno nucleare più potente mai realizzato, già in mano a USA e Russia. Il terremoto procurato dal test però risulta debole per la forza di una defraglazione nucleare all’idrogeno e potrebbe trattarsi di una bomba a fissione e non a fusione e magari recuperata da traffici illeciti dei paesi dell’ex Unione Sovietica.

Il test, ancora da verificare, è quindi una evidente provocazione e dimostrazione per entrare di forza nell’élite delle potenze nucleari a maggiore dirompenza e distruzione. Ma in ogni caso evidenzia una situazione drammatica sia che sia veramente una piccola bomba all’idrogeno – come dichiarato – o una vecchia bomba all’uranio o al plutonio arrivata in Corea in chissà che modo.

Non ci sono pericoli immediati di guerra nucleare, lo scudo spaziale che ha fermato la proliferazione atomica è sempre attivo e funziona tutt’ora da deterrente al lancio di missili nucleari. Si tratta di un sofisticato sistema di difesa progettato ed implementato negli anni che è in grado di intercettare non solo il momento del lancio, ma riesce ad individuare il pericolo sin dalle fasi preliminari.

Ciò che, al contrario, appare più preoccupante è l’unirsi delle minacce nucleare e terroristica con possibili focolai di guerra ibrida fatta da cyber war, contrabbando di armi nucleari, conflitti locali, guerre mediatiche e psicologiche con propaganda spesso religiosa e culturale. La minaccia, in questo caso, non è soltanto la Corea del Nord di Kim Jong-Un, ma è l’insieme di tutte le strumentalizzazioni politiche e religiose – che alimentano odio e terrore – a cui stiamo assistendo giorno dopo giorno. Uno scenario caratterizzato da insicurezza ed imprevedibilità che necessita di nuove strategie di controllo da realizzare collegialmente soprattutto con una Europa il più possibile unita.

In ogni caso, ci troviamo di fronte ad una situazione che è stata provocata dalle potenze che hanno fatto la storia del ‘900 e che adesso ne raccolgono i frutti. Frutti amari in bocca ad ognuno di noi e di chiunque non abbia fatto nulla per opporsi alla prevaricazione dell’interesse materiale su quello dell’uomo e del nostro pianeta. Una realtà ben evidente in questo video che vi invito a vedere se siete disposti a “perdere” 5 minuti del vostro tempo prezioso.

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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