Le unioni civili non fanno paura

Senza contestare ma con decisione bisogna ottenere il diritto all’unione civile per tutte le coppie non sposate omossessuali ed eterossessuali con la forza del ragionamento e della persuasione..

In Francia, già dal 1999, i patti civili di solidarietà regolano gli aspetti giuridici ed economici delle coppie di fatto, ma non sono equiparati al matrimonio, in Italia il termine “unioni civili“ può essere pensato senza sentirsi obbligati a seguire il modello francese. La base di partenza verso questa novità legislativa è stata siglata dai leader dei centrosinistra ed apre la possibilità ai soggetti dello stesso sesso di siglare la loro unione davanti al rappresentante dello stato in presenza amici e familiari. Le unioni civili non sono un argomento che fa paura agli italiani dal momento che il 79% degli italiani cattolici è d’accordo e soprattutto le unioni civili non sono un’istituzione che mette in pericolo quella della famiglia italiana. Le unioni civili rappresentano un evoluzione del diritto come evoluzione è stata nel 1946 l’allargamento al voto alle donne e negli stati uniti l’allargamento del voto agli ex schiavi. L’esigenza della società alla tutela delle coppie di fatto parte infatti dalla necessità delle persone che per scelta o per obbligo non si sono sposate ma che hanno progettato una vita in due e vivono insieme da tempo. Queste coppie devono poter essere tutelate da eventi come la morte del partner e da malattie in particolare del sistema nervoso che comportano incapacità di intendere e di volere. In assenza di diritti civili in questi casi è grosso il rischio di problemi psicofisici nella persona che rimane vedovo/a o che dovrebbe avere il diritto/dovere di poter assistere il compagno/a in tutte le possibili forme. La riforma delle unioni civili è quindi fondamentale per non veder negato il diritto all’assistenza, per poter accedere ad una eredità oppure a una corsia preferenziale per mutui ed affitti, in generale per poter garantire alla persona che si ama una sicurezza quando non ci sei più. L’Italia è l’unico paese a non aver legiferato in tal senso, quando anche Ungheria e Slovenia lo hanno fatto. Permettere l’approvazione di una legge di questo tipo permetterebbe all’Italia di avvicinarsi maggiormente all’Europa. E per ottenere questo non bisogna farsi condizionare dalla chiesa cattolica che è libera di esprimere le proprie opinioni ma che non deve impedire allo stato di difendere la propria laicità. La legge sul divorzio che è in contrasto con i dettami della chiesa cattolica, ad esempio, non ha portato ad una rottura diplomatica fra Italia e vaticano, così come negli stati europei che hanno già legiferato sulle unioni civili non vi è stato nessuno scontro con il vaticano.

Vladimir Luxuria

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