L’Arte, la tradizione e il sociale s’incontrano a Case di Manzano

“Festa in Piazza” giunge alla 24a edizione e diviene un appuntamento storico per Case di Manzano. In questa occasione l’arte, la tradizione e il sociale s’incontrano a Case di Manzano e l’evento sottolinea la grande sensibilità e preparazione degli organizzatori.

Un incontro conviviale, ma non solo: quella che si è svolta giovedì 2 giugno presso Villa Romano a Manzano è stata una vera e propria serata dedicata alla cultura ed all’impegno sociale. La splendida villa seicentesca ha fatto da cornice ad una importante manifestazione: dopo l’inaugurazione di cinque mostre allestite all’interno del palazzo stesso (la personale del M Giovanni Toniatti Giacometti; la collezione “Bambole e Giochi d’epoca” a cura di “Principessa Sissi Antichità Sas” di Udine e di privati; le creazioni denominate “Atmosfere Mediterranee” di “Nuptiae”; “Maioliche d’Autore” di Anna de Vincenzo; “Restauro” di Raffaella Turco) sono state presentate le attività dell’Associazione di Volontariato “@uxilia” di Trieste ed il Periodico di Volontariato e Protezione Sociale “Social News”, dando vita ad un esaltante connubio tra arte e sociale. Un positivo e rassicurante segnale è emerso proprio dalla nutrita ed entusiasta partecipazione di personalità del mondo politico ed istituzionale: brillantemente presentati dal giornalista Andro Merkù, infatti, sono intervenuti, oltre il figlio della contessa Romano Fabio Balducci, il Presidente CIP case Lucio Zanò, l’Assessore alla Cultura del Comune di Manzano Antonio Tessaro, il Consigliere Regionale Alessandra Guerra, il Tutore pubblico dei minori Francesco Milanese ed il Presidente della Provincia di Udine Marzio Strassoldo. Tutti concordi nell’evidenziare il valore aggiunto che rappresentano per la nostra Regione le attività di volontariato e nell’esprimere la speranza affinché l’impegno sociale possa essere rivolto sì alle esigenze del nostro territorio ma possa anche spingersi oltre i confini dello stesso, rivolgendosi a realtà e Paesi più svantaggiati.

“L’Associazione di Volontariato @uxilia”, ha spiegato nel corso della serata il presidente della stessa, la dottoressa Ivana Milic, “è nata con lo scopo di promuovere attività per il potenziamento dei diritti dei minori, delle famiglie e di tutte le persone che si trovano in situazioni svantaggiate. Essa è formata da piccole grandi persone che lavorano ogni giorno a titolo completamente gratuito per sostenere chi si trova in difficoltà, per realizzare la crescita della cultura della solidarietà e della sussidiarietà tra le persone e promuovere strumenti atti a favorire la crescita dello spirito solidale e sociale”. Tra i quali va senz’altro annoverato il suo periodico di informazione sociale Social News, giornale giovane ma già molto conosciuto e in forte e costante crescita.

L’idea di costituire questo periodico è nata dalla volontà di un gruppo di professionisti composto da medici, psicologi, sociologi, assistenti sociali, progettisti, liberi professionisti e giornalisti, che hanno pensato di divulgare il loro sapere e notizie relative alla realtà in cui vivono o lavorano con lo scopo di dare, innanzitutto, la possibilità alle persone di riflettere, per poi testimoniare la “realtà dei fatti”. Appassionato l’intervento del dottor Massimiliano Fanni Canelles, dirigente medico, socio fondatore e membro di @uxilia e SPES (onlus che si occupa di solidarietà sociale in campo internazionale) e direttore di SocialNews.  “Quando in passato”, racconta Fanni Canelles, “le persone mi chiedevano perché avessi deciso di impiegare più della metà di ognuna delle mie giornate in attività umanitarie, mi rendevo conto che nemmeno io sapevo il motivo. E forse sono riuscito a capirlo quando in una delle missioni umanitarie venni a conoscenza della storia di un uomo che si era trovato nella situazione di scegliere di mettere a rischio la sua vita nel tentativo di salvare un uomo disperso in mare, e di farlo contro la volontà di sua madre disperata perchè non aveva più notizie da giorni dell’altro figlio. Quell’uomo tornò indietro con in braccio l’uomo che aveva salvato e potè dire alla mamma che era proprio suo fratello. “Ora”, spiega Fanni, “quando qualcuno mi chiede la motivazione del mio impegno posso rispondergli che lo faccio per me: lavorare nel sociale è fare qualcosa per gli altri, in un certo senso, è fare qualcosa anche per sé stessi”.

 

Martina Seleni
Giornalista Ufficio stampa @uxilia

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