Focul sul cuore artificiale

Le evoluzioni tecnologiche applicate alla medicina hanno permesso lo sviluppo di organi artificiali atti a sostituire molte parti del corpo umani, dall’occhio all’orecchio, dalle gambe al fegato, sino a polmoni, reni e cuore. Vista la sua importanza, proprio gli studi riguardo al muscolo cardiaco hanno attirato l’attenzione dei ricercatori. Per cuore artificiale definiamo qualsiasi dispositivo che aiuti il cuore di un paziente malato a funzionare meglio, sia che esso sostituisca completamente l’organo sia che lo aiuti soltanto.
Per sostenere il muscolo cardiaco, una possibilità è quella dell’intra Aortic Ballon Pump. Ha la funzione di aumentare la velocità del flusso coronarico edi diminuire il post-carico.
Questo palloncino di polyethylene di dimensioni variaili può essere collocato per via chirurgica oppure pecutanea.
Una seconda soluzione per i problemi cardiaci è il Ventricular Support Device. Viene utilizzato in caso di crisi cardiaca dopo un intervento chirurgico e ripristina la stabilità emodinamica del paziente. È assimilabile a una pompa, infatti fornisce energia al sangue affinchè posa spostarsi da un punto all’altro. Lo sviluppo tecnologico ha permesso a questo particolare device di diventare sempre più piccolo e meno invasivo. I più recenti dispositivi sono anche portatili, con una batteria con oltre 3 ore di autonomia, e consentono un flusso continuo.
Per quanto riguarda il trapianto di cuore, dalla prima volta in cui un cuore artificiale è stato impiantato in un uomo nel 1982 molti progressi sono stati fatti. Se quel primo tentativo permise a Barny Clark di sopravvivere per 112 giorni, oggi le speranze di vita e le opportunità sono molto maggiori. Oggi il Total Artificial Heart può essere impiantato senza collegamenti esterni. Ha un motore elettrico che pilota una pompa idraulica di titanio o plastica. Assicura un flusso continuo e, anche in questo caso, è stata potenziata la portbilità del dispositivo allungata fino a sei ore. Trapiantato per la prima volta in Italia nel 2007, il Total Artificial Heart è, di fatto, un cuore “ponte”, che pesa 160 grammi ed è formato da due camere ventricolari in poliuterano suddivise da una membrana flessibile che separa la camera ematica (destinata ad accogliere il sangue del paziente) da quella pneumatica.

Di Angela Caporale,
capoedattrice di SocialNews

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