Il Parlamento Europeo in pillole

Angela Caporale

Nel prossimo mese di maggio si svolgeranno le ottave elezioni per il Parlamento Europeo. Questa Istituzione è nata nel 1952 come Assemblea comune della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, si è trasformata in Assemblea parlamentare europea nel 1958 e si è configurata come organo rappresentativo nel 1962. Le prime elezioni si sono svolte nel 1979 introducendo una novità assoluta: il suffragio universale per un’elezione sovra-nazionale. Il Parlamento Europeo possiede, dunque, una peculiarità unica: l’effettiva rappresentanza diretta dei cittadini dell’Unione. Da un lato, questo elemento lo differenzia da tutti gli altri organi rappresentativi di organizzazioni internazionali come, ad esempio, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite; dall’altro, evidenzia come esprima, nel suo DNA, l’apertura nei confronti dei cittadini.
La principale funzione del Parlamento Europeo, insediato tra Strasburgo e Bruxelles, è quella co-legislativa insieme agli altri organi dell’Unione Europea, quali la Commissione Europea, dotata della fondamentale funzione di proposta legislativa, ed il Consiglio dell’Unione Europea. Le competenze del Parlamento Europeo non si esauriscono, tuttavia, qui. Si estendono, anzi, anche al bilancio ed al controllo democratico. È sua prerogativa, infatti, il controllo politico dell’attività della Commissione, tramite interrogazioni e la “mozione di censura”, la possibilità di portare la Commissione alle dimissioni. Il Parlamento esamina, inoltre, le proposte legislative.
Con il Trattato di Lisbona del 2007 è stato sancito anche un potere di “iniziativa di iniziativa”, che permette al Parlamento di stimolare la Commissione a proporre un atto legislativo su uno specifico argomento di interesse europeo. Spetta al Parlamento il compito di approvare il bilancio annuale dell’Unione, di concerto con il Consiglio, nonché la nomina del mediatore europeo, un’importante figura intermedia tra istituzioni e cittadini dotato della specifica funzione di raccogliere le denunce dei cittadini per presunti malfunzionamenti amministrativi di organi dell’Unione stessa.
Oltre ai poteri legislativi, di bilancio e di controllo citati, il Parlamento Europeo è organizzato in modo tale da collaborare strettamente con i Parlamenti degli Stati membri, al fine di armonizzare le norme ed implementare in maniera coordinata le attività condivise. Questa relazione è rafforzata dall’organizzazione politica degli eletti all’interno del Parlamento in Gruppi politici trasversali, accomunati da una visione affine e non dall’appartenenza nazionale. Al momento, i gruppi politici presenti sono sette, i più importanti dei quali sono il Partito Popolare Europeo e l’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo.
Il Parlamento Europeo caratterizza da sempre la sua azione con una spiccata attenzione alla promozione dei valori democratici e dei diritti umani: si è impegnato in maniera particolare nel monitoraggio delle elezioni negli Stati membri e nella tutela della libertà di espressione. Dal 1988, inoltre, conferisce ogni anno il “Premio Sacharov” ad un personaggio o ad un’organizzazione distintisi per la forza ed il coraggio con i quali hanno difeso i propri diritti o quelli dei più deboli.
Nel 2013 l’onorificenza è stata assegnata a Malala Yousafzai, giovane pakistana impegnata, dall’età di 11 anni, nella battaglia per il diritto all’educazione ed alla libertà di espressione a favore delle donne sottoposte al controllo dei Talebani.
Fiero e consapevole della sua intrinseca democraticità, il Parlamento Europeo è, infine, costantemente impegnato nella promozione della propria attività quale esempio positivo per le giovani Democrazie, anche site al di fuori dell’Unione: suffragio universale, dialogo, rispetto dei diritti umani vengono promossi non soltanto come ideali, ma anche come migliori prassi messe in atto nel virtuoso contesto europeo.

Angela Caporale
Collaboratrice SocialNews

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