Il lavoro che sconfigge la siccità

Tra i principali risultati ottenuti negli ultimi 5 anni dall’Organizzazione umanitaria italiana e dai suoi operatori, ci sono la captazione di 280 nuove sorgenti, l’escavazione o riabilitazione di 586 pozzi, la realizzazione di 363 stazioni di potabilizzazione e pompaggio e la costruizione o riabilitazione di 12 acquedotti

L’acqua è una delle risorse più preziose per l’umanità. Pur essendo presente in quantità enormi sul nostro pianeta, pochissima è quella pura, non salata e non inquinata da sostanze velenose e batteri. Pochissima e mal distribuita. L’88% dell’acqua potabile disponibile, infatti, è utilizzata dall’11% della popolazione mondiale. Un miliardo e 400 mila persone, un quarto della popolazione del globo, non ha accesso a fonti di acqua pulita. E senz’acqua non c’è vita, non c’è salute, non c’è sviluppo economico né pace. Ogni anno quasi 11 milioni di persone (30 mila al giorno), di cui la metà bambini, muoiono per malattie dovute alla mancanza di acqua pulita. Le difficoltà di approvvigionamento idrico, a cui sono condannate intere comunità, sottraggono energie alla produzione, limitano le potenzialità agricole e rendono impossibile lo sviluppo industriale. Circa 30 conflitti, in corso o latenti, sono legati al problema dell’acqua; spesso l’acqua e il suo controllo sono usati come mezzo di ricatto, pressione od oppressione delle popolazioni. COOPI promuove il diritto all’acqua come diritto inalienabile per tutta l’umanità, che va garantito da un lato attraverso la promozione di modalità di gestione eque e democratiche delle risorse disponibili e, dall’altro con il rifiuto di ogni politica volta alla loro mercificazione.

L’obiettivo sete zero, è un passaggio obbligato nella lotta alla povertà, alle malattie e alle guerre. COOPI è impegnata in 15 paesi con progetti di sviluppo e interventi di emergenza specificamente legati all’acqua. Insieme alle comunità locali, lavora alla ricerca di nuove fonti d’acqua, alla difesa di quelle esistenti, allo scavo di pozzi, all’installazione di pompe, alla costruzione di acquedotti e sistemi fognari e all’implementazione di servizi igienico-sanitari. COOPI impiega tecnologie a basso costo per dotare i coltivatori di sistemi di irrigazione e per rafforzare la sicurezza alimentare nelle aree più vulnerabili. Promuove la costituzione di comitati locali per la gestione delle risorse idriche e organizza programmi di formazione per l’insegnamento di tecniche semplici ed economiche per la purificazione dell’acqua e la gestione degli impianti. Tra i principali risultati ottenuti negli ultimi 5 anni da COOPI e dai suoi operatori, ricordiamo la captazione di 280 nuove sorgenti, l’escavazione o riabilitazione di 586 pozzi, la realizzazione di 363 stazioni di potabilizzazione e pompaggio e la costruzione o riabilitazione di 12 acquedotti. Dei molti paesi nei quali COOPI ha realizzato interventi per garantire il diritto all’acqua, desideriamo citare due casi come esempio di best practice. Il primo riguarda l’Etiopia, in cui COOPI è presente dal 1994, e dove in molte zone manca totalmente l’acqua potabile ed è spesso necessario percorrere molti chilometri per procurarsi acqua immune da batteri e malattie. Per questo COOPI concentra gran parte del suo impegno nella riabilitazione di strutture idriche esistenti e nella costruzione di nuovi impianti. Gli interventi si concentrano in particolare nella regione di Afar, per migliorare le infrastrutture idriche dei villaggi. Attualmente è in corso di riabilitazione pozzi scavati a mano e di stagni.

L’aspetto più interessante del progetto è però la costituzione di Comitati di villaggio, ciascuno per la gestione di un pozzo o di uno stagno, a cui è stata assicurata formazione tecnica, selezionando una persona per ogni villaggio a cui affidare la responsabilità della gestione e la manutenzione del pozzo, della pompa e dello stagno, con i materiali per procedere a un’eventuale sostituzione di parti guaste. Sono inoltre state elaborate campagne di educazione alla salute, rivolte principalmente alle donne dei villaggi, per favorire la conoscenza delle procedure per rendere l’acqua pulita, per evitare la contaminazione dei cibi e per garantire un’igiene adeguata ai bambini. Il secondo caso riguarda invece la Somalia, dove la mancanza di acqua e di servizi sanitari resta uno dei fattori maggiormente limitanti per lo sviluppo delle attività umane ed economiche nel paese. A livello di vita domestica, donne e bambini sono i più colpiti dalla mancanza di acqua ed è a loro che viene assegnata la responsabilità di rifornire dell’acqua necessaria la famiglia, con conseguente grave dispendio di energie e di tempo sottratti ad altre attività come, nel caso dei bambini, lo studio. Anche nell’ambito dell’intervento idrico realizzato in Somalia, la considerazione del forte legame esistente tra acqua potabile, norme igieniche e malattie, ha portato alla predisposizione di intense campagne di igiene e sanità. In particolare, l’intervento di COOPI intende contribuire a potenziare la qualità della vita nelle zone rurali di Gedo e Juba, attraverso un migliore utilizzo e gestione delle risorse idriche e l’accesso a punti d’acqua sicuri anche per l’allevamento. Anche in questo intervento grande attenzione è stata dedicata alla formazione, all’organizzazione e gestione di comitati responsabilizzati sull’igiene ambientale e alla formazione di 150 promotori di salute. Sempre attività di formazione tecnica sono state organizzate per artigiani locali affinché siano in grado di gestire gli impianti idrici.

Elena Delbò
Ufficio stampa Coopi (cooperazione internazionale)

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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