“Proteggere l’infanzia è un dovere di tutti”

Un osservatorio per capire i problemi dell’infanzia

In base agli ultimi dati disponibili risalenti al 2003, sui 972 bambini che in Friuli-Venezia Giulia hanno trovato una collocazione tra famiglie e istituti, ne sono stati sistemati 375. I minori adottati o in stato preadottivo in Provincia di Udine risultavano essere 40, poco meno della metà dei bimbi adottati in Friuli Venezia Giulia

Proteggere l’infanzia dal trauma dell’abbandono è un dovere di tutti. Di ogni cittadino in prima persona e, a maggior ragione, degli enti pubblici, che ne rappresentano e ne amplificano i valori. E anche se la Provincia di Udine non ha più competenze specifiche per la cura dei bambini che si trovano in queste condizioni, l’istituzione non ha alcuna intenzione di sottrarsi all’impegno necessario per affrontare la questione. Sono numerose, infatti, le iniziative di sensibilizzazione che promuoviamo o sosteniamo sempre con entusiasmo, a vantaggio di enti o associazioni del nostro territorio che più da vicino si occupano della tutela dei minori in stato di abbandono o collaborando direttamente con le istituzioni pubbliche che hanno questo preciso compito, al servizio dell’infanzia. Inoltre, abbiamo sempre contribuito con fondi nostri alla realizzazione dei progetti inerenti i piani territoriali sull’infanzia e l’adolescenza, progettualità anche a vantaggio dei minori stranieri, che mirano a promuoverne e a salvaguardarne i diritti.

Per quanto di nostra competenza, poi, attraverso il Servizio delle politiche sociali, abbiamo voluto costituire un Osservatorio, che permette tra l’altro di raccogliere, analizzare e diffondere i dati relativi al numero di minori affidati nella nostra provincia. Lo strumento può dunque porsi al servizio di tutte le strutture e organizzazioni che materialmente operano per la cura dei più piccoli, perché permette di capire, attraverso elementi oggettivi, la dimensione del problema e di calibrare le azioni di rimedio. Ad esempio, da quanto emerso dalle nostre analisi, di cui ora pubblichiamo i risultati relativi al 2003, sul nostro territorio sono stati 375 i bambini affidati, rispetto ai 972 in tutto il Friuli Venezia Giulia, tra affidamento in famiglia e in istituti. Parallelamente, i minori adottati o in stato preadottivo risultano essere 40 in provincia (la provincia di Udine risulta aver adottato quasi la metà dei 101 bambini dell’intera regione), sempre nello stesso anno, con una prevalenza nella fascia d’età fino ai 2 anni o, in ogni caso, fino ai 10 anni (34 bambini). Settantotto, inoltre, risultavano essere le famiglie che avevano fatto domanda di adozione (145 in tutto il Friuli Venezia Giulia) entro il 31 dicembre 2003; 65 di queste, un’amplissima maggioranza, erano rivolte ad adozioni internazionali (117 in regione), in particolare nelle aree del capoluogo e del Tarcentino, dove risultano esserci numerosi enti e associazioni che si occupano di questa specifica sezione di adozioni. Cospicuo è risultato essere anche il numero di minori stranieri non accompagnati, presi in carico dai Comuni. Una situazione, questa, che evidentemente apre a tutta un’altra serie di problematiche collaterali, ma sempre comunque riconducibili a condizioni  – pur distinte – di abbandono: nel 2003 sono stati ben 116 nella nostra provincia e 442 in tutta la regione. Se nelle fasce d’età fino ai 14 anni risultano essere un numero esiguo, con una prevalenza di bambine, la maggioranza è ricompresa nella fascia d’età tra i 14 e i 17 anni, e si tratta soprattutto di maschi.

Ovviamente, siamo coscienti che, purtroppo, questi numeri sono solo una parte della dolorosa realtà dell’abbandono, che in molti casi rimane ancora un fenomeno sommerso. Una situazione che difficilmente può essere tenuta sotto controllo, perché ancora troppo spesso viene vista come unica soluzione dalle madri che vogliono nascondere la gravidanza e il parto per vergogna o decidono di abbandonare il figlio perché non in grado di mantenerlo. Una visione che va assolutamente rivoluzionata dalla radice, e che ci spinge a operare, con una collaborazione sempre più capillare tra i diversi enti, per sensibilizzare alla cultura della vita – del rispetto della vita – e della maternità. Per far capire anche a queste madri che c’è chi può dar loro una mano, con riservatezza, conforto e professionalità. Anche con il nostro piccolo apporto, vogliamo lavorare in questa direzione.

Marzio Strassoldo
presidente della Provincia di Udine

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