Consigli pratici sulle adozioni internazionali suggeriti dall’avvocato Vitto Claut

E’ possibile l’adozione da parte di un single?

In certi paesi del mondo è possibile l’adozione da parte del single. Un italiano single può, ad esempio, recarsi in Cile ed adottare un bambino cileno. C’è, però, un limite: in Italia non è prevista l’adozione da parte dei single, e pertanto tale adozione sarà limitata al Cile. Questo vuol dire che il bambino non potrà essere adottato in Italia fino a quando non avrà compiuto i 18 anni. Fino a quel momento il minore rimarrà cittadino cileno adottato in Cile da un single italiano.

Cosa deve fare una coppia che vuole ricorrere all’adozione internazionale?

La coppia deve formulare una domanda presso il tribunale dei minori. Questo, attraverso il presidente, nomina un assistente sociale che si reca presso l’abitazione della coppia per valutarne l’idoneità. Dopo questo iter, che di solito dura otto-nove mesi, c’è la possibilità che il presidente del tribunale decida di emettere un decreto di idoneità all’adozione internazionale a favore della coppia. Non è facile ottenere questo decreto: i giudici sono giustamente molto selettivi nella valutazione: il 57% delle coppie, mediamente, non riceve l’assenso. In linea di massima l’idoneità all’adozione internazionale dura due anni, rinnovabili di altri due; se non è stata ancora ottenuta l’adozione internazionale, bisogna ripetere il procedimento da capo.

Che cosa avviene dopo l’ottenimento dell’idoneità?

La coppia deve recarsi presso una delle circa 60 associazioni abilitate che ci sono in Italia e, attraverso la sua mediazione, adottare il bambino. Il 99,9% delle coppie segue questo iter perché molti non sanno che è possibile realizzare un’adozione internazionale anche senza passare attraverso un’associazione. Questo è possibile se si convincono i giudici ad emettere un decreto di idoneità all’adozione internazionale che esenti esplicitamente i genitori dal ricorso all’associazione: i genitori possono avanzare tale richiesta, ad esempio, in funzione del fatto che sono vissuti per lunghi anni nel paese del bambino che intendono adottare, che conoscono le lingue, che sanno come muoversi all’estero… I costi che le associazioni chiedono ai genitori adottivi per il loro lavoro di intermediazione variano a seconda del paese dove si vuole adottare e dell’associazione stessa.

In che cosa può essere migliorata la legge sulle adozioni internazionali?

In generale le associazioni, per ragioni di carattere burocratico, frenano la velocizzazione delle adozioni. Fra una cosa e l’altra, purtroppo, ci sono casi di adozioni che avvengono dopo due anni dall’ottenimento dell’idoneità. Ed un bambino, individuato due anni prima e dato in adozione due anni dopo, può avere un danno psicologico. Ci vorrebbe una disposizione di legge che stabilisse un termine massimo, ad esempio tre mesi, tra l’emissione dell’idoneità e l’adozione. In termini più generali, il problema di questa legge è che è stata fatta dagli europei e pensa alla loro soddisfazione, prima che a quella degli adottati; si mette dalla parte degli adulti, mentre è il bambino che dovrebbe essere tutelato e messo al centro dell’attenzione

Martina Seleni
Giornalista pubblicista

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