Voci dal Veneto: la parola agli imprenditori

di Giulia Angelon

Alberto Gajo, general manager di OTS Srl: “Con la riforma più tutele per i lavoratori, ma le aziende meritevoli hanno bisogno di accedere più facilmente al credito bancario”

otsLa riforma del lavoro rappresenta uno degli argomenti più dibattuti a livello politico. Alta è l’attenzione da parte di tutte le categorie rispetto agli sviluppi della normativa ed alle evoluzioni dell’iter legislativo.
Alberto Gajo, general manager di OTS Srl, condivide con noi alcune riflessioni su Jobs Act e mondo dell’impresa. Only T-shirt, società veneta promotrice del “Made in Italy”, opera da quasi trent’anni nel mondo della moda collaborando alla realizzazione delle più importanti linee di abbigliamento fashion. La filosofia dell’azienda sposa da sempre la ricerca e l’innovazione tecnologica quali motori per lo sviluppo. Un approccio creativo che diviene fondamentale per rispondere con nuove idee e nuovi valori ai cambiamenti sociali e strutturali del mondo contemporaneo.

Dal suo punto di vista, quali sono i pro e i contro dell’attuale normativa?
Credo che il vantaggio principale dell’attuale normativa si traduca nella tutela per il lavoratore nei confronti dell’azienda. Allo stesso tempo, però, e qui siamo nel campo dei “contro”, è prevista un’eccessiva tutela per alcuni lavoratori e nessuna tutela per altri. Oltre a questo, non nascondo le mie perplessità rispetto al proliferare delle tipologie contrattuali, alla rigidità dell’inquadramento e delle mansioni e all’abuso di ammortizzatori sociali che disincentivano la ricerca di un nuovo posto di lavoro.

Quali ritiene possano essere alcune valide proposte migliorative?
Un contratto che permetta: la possibilità di assumere a tempo indeterminato senza le attuali rigidità; un utilizzo degli ammortizzatori sociali a favore delle aziende che assumono e non dei lavoratori che rifiutino l’assunzione; la possibilità per l’azienda di ristrutturare e riorganizzare le mansioni a seconda delle necessità di business; la tutela anche per le categorie oggi meno garantite (co.co.pro., partite Iva, ecc).

Dal suo punto di vista di manager d’azienda, quali pensa siano le necessità primarie per le imprese per assumere e per operare scelte proiettate verso il futuro?
Al giorno d’oggi, l’azienda che avverte la necessità di accrescere la propria forza lavoro dispone già di tutti gli strumenti per poter assumere nuovi lavoratori utilizzando strumenti contrattuali meno flessibili. Per promuovere la crescita degli investimenti da parte delle aziende, servirebbe un migliore accesso al credito da
parte delle società più meritevoli.

In tema di occupazione, quali ritiene possano essere gli effetti della normativa e con quali tempistiche?
Personalmente, non credo che l’effetto della nuova normativa sarà quello di ridurre la disoccupazione, se non vi saranno adeguate misure che migliorino la competitività. Tuttavia, il maggior effetto sarà quello di ridurre l’utilizzo di contratti atipici a favore del contratto di lavoro dipendente a tutele crescenti, attenuando, così, la precarietà per i lavoratori che maturano maggiore anzianità aziendale.

Quali ritiene siano i provvedimenti più urgenti per uscire dalla crisi?
I provvedimenti che favoriscano le privatizzazioni di aziende pubbliche o parzialmente tali; l’efficientamento della pubblica amministrazione e delle società statali; la lotta alla corruzione, soprattutto da parte di funzionari dello Stato e di politici, ma non solo; la tutela delle attività imprenditoriali italiane all’estero (il “Made in Italy”); maggiori incentivi agli istituti di credito a concedere finanziamenti alle aziende meritevoli.

di Giulia Angelon
Collaboratrice di SocialNews.

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