La questione dell’eutanasia viene a richiamare un altro capitolo della decisiva urgenza di trovare un “tavolo di trattativa” tra gli arroccati “ultimi dei Moihani” sostenitori di un aristotelismo filosofico dentro un orizzonte religioso non scevro da tentazioni integraliste ed i deboli assertori della crisi della ragione in costante difficile equilibrio tra sana laicità e deriva laicista. Oggetto…
Categoria: Il Mensile
Giappone e concetto di morte
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•Nella cultura tradizionale giapponese, c’è una forte resistenza ad accettare che sia il medico ad accertare quando una persona è deceduta; la morte per loro riguarda il cuore dell’uomo, inteso come sentimento profondo della persona. La natura è un elemento base della cultura tradizionale giapponese. I nipponici nutrono il massimo rispetto verso le leggi naturali…
Diritto di cura
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•O si propongono modifiche legislative che in qualche modo tengano conto di un mutato sentire, o ci si muove sul piano pragmatico, individuando tecniche e modalità dell’agire indirizzate alla diminuzione o all’eliminazione del dolore. La legge penale vigente prevede l’omicidio del consenziente come ipotesi autonoma di reato, ferma restando la configurabilità dell’omicidio volontario anche nei casi…
A chi spetta decidere
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•Il problema che occorre porsi è se il testamento biologico scritto da un individuo sano possa considerarsi ancora una prescrizione vincolante quando l’individuo non è più in condizione di manifestare un consenso alla cessazione dell’assistenza sanitaria. Quando si parla della fine della vita, il primo interrogativo che mi sono sempre posto consiste nell’individuare chi possa…
Il valore del testamento biologico
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•Il 18 dicembre 2003 il Comitato nazionale per la bioetica ha approvato un documento dove si auspicava l’intervento del legislatore italiano ispirato ad obbligare il medico a prendere in esame le dichiarazioni del paziente e a motivare ogni diversa decisione in cartella clinica. Le difficoltà finora incontrate dalle proposte di legge per introdurre anche in…
Il dolore
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•Quando si parla delle necessità assistenziali del malato e della sua famiglia occorre parlare del “dolore totale” (Saunders, 1984), cioè di quel dolore che è la risultante del dolore fisico, che peraltro non è solo uno stimolo nocicettivo ma una complessa percezione psicosomatica, nonchè di quelle reazioni di ansia, depressione, rabbia che sono la naturale…
Diritto a morire
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•Si tratta di evitare che il riferimento alla giusta considerazione del malato come interlocutore del medico, e non come oggetto passivo del suo intervento, finisca per giustificare norme le quali indeboliscano la condizione di soggetti già deboli quali sono i malati non più recuperabili alla vita attiva, favorendo la loro uscita di scena nel momento…
Osteggiare la cultura dell’eutanasia
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•Gli ospedali sono pieni di soggetti incapaci di badare a loro stessi. Difendere la loro vita non rappresenta una scelta etica, non rappresenta una scelta di fede, rappresenta invece una ben precisa scelta politica e di questo si tratta ed è quest’idea che va affermata. Episodi recenti di pazienti in gravi condizioni di infermità psicofisiche…
L’esperienza del morire
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•Per assistere efficacemente un morente, si deve essere primariamente preparati a confrontarsi con il significato del proprio morire e della propria morte; solo se si è elaborato personalmente questo significato, si può sperare di essere di aiuto e di supporto a quelli che si trovano nella “valle della morte”. Parlare dell’assistenza al malato terminale significa,…
Quale soluzione rispetta la persona?
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•Il dibattito bioetico che aspira a ridare dignità al morente, s’è arrestato sul lacerante problema dell’eutanasia, ma il vivere e il morire è buono o cattivo, e forse bello o brutto, nella misura in cui gli si riesce a dare senso. Oggi si parla di eutanasia anche nel nostro Paese. Ne parlano tutti. C’è chi…