​Volontariato di qualità

Promuovere strategie in grado di valorizzare il ruolo del volontariato e del Terzo Settore, pone la sfida di una nuova dirigenza, forte della sua differenza ma capace di dialogare alla pari con le dirigenze di altri ambiti. Per esplicare con competenza tale ruolo, il Terzo Settore deve migliorare le proprie professionalità.

Il Terzo Settore è un soggetto politico ed economico, con realtà significative di volontariato, associazionismo e cooperazione sociale cresciute in questi anni in maniera evidente e capaci di innovazione, radicamento sociale e generosità. Si tratta di un tessuto di partecipazione ed impegno sociale prezioso. Nonostante ciò, le organizzazioni sociali di volontariato e terzo settore finiscono spesso per sentirsi irrilevanti nella realtà nazionale, incapaci di generare un effettivo e stabile cambiamento, diffuso sul piano politico, culturale, sociale. Le organizzazioni del terzo settore sono forze sociali attive, mondi vitali in cui però prevale ancora la frammentazione. Rischiano di vivere una fase oggettiva di crescita senza consapevolezza delle loro potenzialità, della profonda innovazione sociale di cui esse sono portatrici e testimonianza. Organizzazioni oramai numerose e diffuse stentano a trovare orientamenti condivisi di largo respiro per la loro azione, capaci di attribuire loro un ruolo ed un’identità forti, che possano guidarle in azioni propositive di medio-lungo periodo, le sole che incidono nella realtà sociale, evitando il rischio di finire confinate in un movimentismo che può diventare sterile. In questo contesto, è fondamentale un “progetto formativo” che cerchi di rafforzare le organizzazioni di terzo settore nella loro capacità di generare infrastrutturazione sociale, acquisendo una migliore consapevolezza di limiti e potenzialità del contesto dove operano, rafforzando le identità, le solidarietà di rete, le sinergie di un mondo che è cresciuto molto, ma che è ancora troppo diviso e che più unito può divenire un soggetto protagonista della crescita civile ed economica del nostro Paese.

Il volontariato ed il terzo settore rappresentano una cittadinanza attiva ricca di un’identità plurale, legata al valore del bene comune in un “fare sociale”. Un impegno quotidiano e diffuso di libertà e sviluppo, che concepisce e pone al centro le persone e la loro crescita. Tale impegno rende il terzo settore ed il volontariato nodi critici del processo di infrastrutturazione sociale del sistema Italia. Per realizzare tale obiettivo, fondamentale si dimostra la capacità di fornire una “rete connettiva”, “fare società” per facilitare uno sviluppo inclusivo, di comunità, territorio, integrazione. Promuovere strategie in grado di valorizzare il ruolo di agenti di cambiamento del volontariato e del Terzo Settore, pone, dunque, la sfida di una nuova dirigenza, forte della sua differenza, ma capace di dialogare alla pari con le dirigenze di altri ambiti. Per esplicare con competenza tale ruolo, il Terzo Settore deve migliorare le proprie professionalità e le proprie capacità di governo dei processi. Deve passare da un quasi esclusivo “progettare sul” territorio al “progettare il” territorio, individuando i fattori critici, sia per lo sviluppo, sia per l’inclusione sociale, coinvolgendo le imprese for profit, le fondazioni bancarie e le istituzioni pubbliche per creare contesti di qualità e sinergie strategiche per le rispettive finalità di sviluppo, reciproca garanzia e supporto.

Alle luce di quanto detto, un “progetto formativo” importante si dovrebbe porre i seguenti obiettivi:
• rafforzare nei quadri dirigenti ed intermedi la consapevolezza sulle identità del volontariato e terzo settore e delle sue componenti, sui modelli organizzativi, sulla “missione” verso i cittadini e le comunità, verso le istituzioni che rappresentano le comunità, verso gli altri soggetti della società e dell’economia;
• promuovere lo sviluppo manageriale dei quadri dirigenziali delle organizzazioni del volontariato e del terzo settore, mediante interventi formativi innovativi che consentano di accrescerne il livello di competitività, di efficienza e di agevolarne l’adattamento organizzativo alle dinamiche evolutive dei territori di riferimento;
• lavorare consapevolmente sul recupero di capitale cognitivo, sociale, civico e sulla qualità del contesto, individuando i fattori critici sia per lo sviluppo delle organizzazioni del volontariato e del terzo settore, sia per l’inclusione sociale.
Come promuovere e consolidare attività di fund raising? Non si può che partire dalla reale conoscenza del fund raising. Quindi, prima di parlare di promozione e consolidamento, parlerei di formazione. In effetti, più che di formazione intesa nel senso tradizionale del termine, si dovrebbe parlare di nuova cultura nei protagonisti del terzo settore verso un’attività antica che ha da sempre contribuito a consolidare il legame delle associazioni con il territorio. Si tratta di far maturare e consolidare nei quadri dirigenti delle associazioni l’idea che la ricerca di fondi non deve essere una semplice improvvisazione, qualcosa legato alla buona volontà del socio sostenitore o del cittadino che si avvicina in occasione di un evento particolare. La ricerca di fondi deve essere considerata un’attività strutturata ed integrata all’interno delle attività associative: strutturata in quanto non lasciata al caso o, peggio, all’improvvisazione, integrata in quanto parte delle attività che garantiscono, o potrebbero garantire, un adeguato flusso di risorse sulla cui base programmare le attività e la crescita associativa. È indispensabile lavorare per promuovere il legame con il territorio su nuove basi, con l’associazione in grado di leggere attentamente il territorio e trarne le conseguenti decisioni in merito alla modalità, alla tempistica e agli strumenti da utilizzare per le attività di ricerca di fondi. Se a questo aggiungiamo attività formative, indirizzate ai quadri associativi ed alle figure specifiche che all’interno dell’associazione curano gli aspetti della ricerca fondi, che mirino a migliorare le competenze tecniche sul tema del fund raising, allora ritengo si possa davvero parlare di promozione, del fund raising e del volontariato.

Luigi Bulleri
Presidente UniTS, Università del Terzo Settore

Mauro Gianneli,
Vice presidente UniTS,

Lucia Colonna,
staff tecnico UniTS

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