Fra ignoranza e noncuranza

 Non solo la gente non conosce veramente quale siano le problematiche sullo smaltimento dei rifiuti, ma le autorità non provvedono abbastanza per aiutare la popolazione. Senza contare poi gli equilibri legati alla malavita locale

In Italia il problema dei rifiuti si fa sentire con forza sempre maggiore. Per risolverlo, la prima cosa cui pensare sarebbe il riciclaggio. Dal punto di vista individuale, la condotta che bisognerebbe assolutamente adottare sarebbe quella della raccolta differenziata. Anche le Istituzioni, ed in particolare i Comuni, dovrebbero da parte loro provvedere alla predisposizione di cassonetti diversi per la raccolta della carta, della plastica, del vetro e degli altri materiali. E poi dovrebbero provvedere alla costruzione di termovalorizzatori, che oltre a non essere inquinanti hanno un altro vantaggio, quello di utilizzare la spazzatura per il riscaldamento. Oggi si arriva all’assurdo che da Napoli partono continuamente treni carichi di rifiuti diretti all’estero, e poi si deve pagare la Germania affinché utilizzi la nostra spazzatura per riscaldare i tedeschi! Tutto questo accade perché c’è grande ignoranza. A Napoli, ad esempio, tutti hanno paura della diossina, ma poi si dà fuoco ai cassonetti all’aperto, ed è quella la volta buona che la diossina si sparge per aria! Non solo c’è una grande ignoranza da parte della gente, ma c’è anche noncuranza da parte delle autorità che non provvedono abbastanza alla diffusione dei cassonetti per la raccolta differenziata. E poi c’è miopia nel non rendersi conto dell’importanza che ha il problema dei rifiuti. A Napoli, in più, ci sono stati interventi della Camorra: si sono spesi un sacco di soldi per costruire il termovalorizzatore senza però metterlo mai in uso, e questa mi sembra davvero una grande presa in giro! Per fare un esempio, in Veneto hanno costruito un termovalorizzatore in pochi mesi, ed è assurdo che a Napoli dopo dieci anni o più non siano ancora riusciti a costruirlo! Quindi la colpa c’è sia da parte della gente sia da parte delle autorità, ed all’incapacità di gestire questo problema si somma anche l’incapacità di ribellarsi alla Camorra. Oltre all’adozione di una condotta individuale che permetta di risparmiare quotidianamente energia ed alla costruzione di termovalorizzatori, penso anche che la soluzione dei problemi energetici italiani non può prescindere dalla costruzione delle centrali nucleari. Il nucleare infatti è meno inquinante del carbone e prima o poi sarà necessario ricorrervi perché il petrolio si sta esaurendo. La scelta di rinunciare alla ricerca sul nucleare, quindi, è stata una scelta basata, anche questa, sull’ignoranza: l’Italia è completamente circondata da centrali termonucleari, siamo circondati da quelle francesi, da quelle tedesche, da quelle svizzere ed anche da quelle slovene, compriamo ogni giorno energia nucleare da Paesi esteri e, se in questi stessi Paesi si verificasse una disgrazia, noi avremmo gli stessi loro danni senza aver ricevuto nessun vantaggio. Parlando di rifiuti, posso dire che gli uomini non inquinano solo la Terra: in cinquant’anni di esplorazioni gli esseri umani hanno inquinato anche lo spazio, con milioni di detriti di vecchi missili e satelliti che orbitano intorno al pianeta. Certo, per inquinare lo spazio ce ne vuole, però è anche vero che c’è un gran numero di satelliti, la gran parte dei quali si trova in orbite abbastanza basse: questi finiranno per bruciare nell’atmosfera. Ci sono anche molti satelliti in orbite alte, a venticinquemila o trentamila chilometri, e questi, a differenza dei precedenti, resteranno praticamente in eterno in orbita attorno alla Terra: potenzialmente, essi potrebbero anche minacciare le prossime missioni nello spazio… certo, il rischio è basso, ma non nullo.

Margherita Hack
Astrofisica. garante scientifico del CICAP.
direttore della rivista “le Stelle”. già direttore del dipartimento
di Astronomia dell’Università di Trieste

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

Rispondi