Rendere consapevoli dei pericoli

Per rendere i minori consapevoli dei pericoli, è necessario educarli al dialogo ed al rispetto del proprio corpo. Purtroppo la pedofilia e gli abusi perpetrati ai danni dei minori ci sono sempre stati e, sempre più spesso, i fatti avvengono proprio all’interno delle mura domestiche. E’ quindi molto importante parlare apertamente ai bambini dei rischi e dei pericoli ai quali possono andare incontro. Molto spesso, ad esempio, gli abusi sessuali sono consumati da persone conosciute e di cui ci si fida. Risulta quindi necessario mettere i bambini in condizione di poter esprimere ciò che in qualche modo può turbare il loro sviluppo psico-fisico. Le influenze dei genitori e degli adulti in genere, sono predominanti nei processi di socializzazione che si verificano negli anni della fanciullezza.

Oggi si parla sempre più spesso di pedofilia e si tende sempre a scaricare la colpa dell’aumentato pericolo sul mondo di Internet, come se fosse l’unico fattore responsabile di tutto ciò che le inchieste giudiziarie di questi ultimi tempi hanno portato alla luce. Internet è una grande ed inesauribile fonte di informazioni. Ogni movimento del mouse apre una nuova pagina che può mostrarci posti interessanti, fornirci tutte le informazioni di cui necessitiamo e aiutarci nel lavoro di tutti i giorni, ma ciò non deve trarci in inganno. Anche Internet può riservare delle brutte sorprese e per questo risulta indispensabile favorire un uso consapevole delle rete, un utilizzo delle tecnologie moderne che sia dettato da buon senso e ragionevolezza, ma soprattutto dalla conoscenza delle immense potenzialità della rete. Un uso eccessivo di Internet può, a lungo termine, portare, dal punto di vista psicologico, ad una progressiva incapacità nell’instaurare rapporti interpersonali, preferendo relazioni “virtuali” basate su scambi di e-mail ed incontri nelle chat room.

L’ ICRA (Internet Content Rating Association) è un’Organizzazione Internazionale no-profit nata con l’obiettivo di proteggere i bambini dai rischi e dai pericoli della Rete e di informare i genitori sulle misure di sicurezza esistenti. Per raggiungere tale obiettivo, l’ICRA ha studiato e prodotto dei programmi “filtro” in grado di classificare e selezionare all’origine i contenuti, il linguaggio e le immagini dei siti web. Il filtro ICRA permette di navigare solo sui siti web conosciuti e quindi sicuri, effettuando un controllo preventivo dei contenuti. La scelta di adottare dei programmi filtro per prevenire la diffusione di materiale dannoso tra i ragazzi, ha fatto sì che l’ICRA diventi una delle maggiori Organizzazioni operante nel settore della sicurezza della rete. In Italia la diffusione è ancora limitata ma sono state avviate diverse iniziative per promuovere ed accelerare l’adozione del sistema tra i principali siti e portali. Il programma filtro, installato sul computer dei ragazzi, verifica istantaneamente tramite l’etichetta i contenuti del sito e, in funzione delle regole di navigazione preventivamente impostate dai genitori, ne impedisce o meno la visione. Il filtro consente ai genitori di selezionare delle liste personalizzate di siti non accessibili o accessibili a seconda della propria personale sensibilità. Questo sistema, in ogni caso, non è sicuro al 100% perché alcuni siti riescono comunque ad eludere il meccanismo di protezione e quindi non può sostituire completamente il controllo dei genitori.

Si calcola che, in rete, ci siano 70 mila siti contenenti materiale pedo-pornografico, il 50% dei quali realizzati negli USA, il 20% in Giappone e il 13% in Europa. Secondo i dati raccolti da uno studio condotto negli Stati Uniti nel 2003, solo negli USA sono circa 25 milioni i minori che ogni giorno navigano in Internet e, ad oggi, il numero è sicuramente aumentato. Uno su quattro ha visitato almeno una volta un sito pornografico, mentre uno su cinque ha ricevuto proposte sessuali. Oltre il 70% delle molestie sessuali sono avvente nella chat-room e il 25% dei bambini interpellati ha detto di aver ricevuto almeno una volta immagini a sfondo sessuale da parte dei molestatori. Secondo la Procura di Roma fino al 2003 sono state scoperte 89 mila foto a contenuto pedo-pornografico e 5 mila file crittografati relativi a minori da immettere nel mercato della pedo-pornografia.

Anche i videogiochi possono spesso rappresentare un pericolo per i nostri ragazzi. Uno studio-sondaggio, condotto sempre negli Stati Uniti, indica che vi sarebbe una relazione tra i giovani che fanno uso di videogiochi considerati violenti ed il coinvolgimento di questi stessi giovani in episodi di violenza nella vita reale. Questo studio arriva proprio a poche settimane di distanza da un episodio di cronaca che ha puntato nuovamente il dito contro i videogiochi violenti. Due giovani hanno ammesso di aver sparato ad un uomo e ad una donna, uccidendo il primo, ispirandosi proprio ad un videogioco.

Purtroppo anche la televisione propone sempre più spesso spettacoli di una violenza inaudita che portano molti giovanissimi a mettere in pratica, per emulazione, questi comportamenti nella vita reale. L’inarrestabile sviluppo tecnologico nel mondo delle telecomunicazioni porta con sé, oltre ad innegabili vantaggi, anche una serie di problematiche sociali, legate soprattutto alle crescenti difficoltà di monitoraggio e controllo dei mezzi di comunicazione di massa.

A fare le spese dell’uso improprio dello sviluppo tecnologico sono i soggetti più deboli, i bambini soprattutto, esposti ad un flusso di immagini che risulta sempre più difficile controllare. Si pensi a tutti i fatti di cronaca portati alla luce dalla stampa negli ultimi tempi, che raccontano di ragazzi picchiati ferocemente dai compagni che trasportano l’esperienza televisiva del wrestling nel quotidiano, spesso con conseguenze gravissime. Ormai la violenza e la superficialità dominano i palinsesti televisivi imponendo, sempre più spesso, modelli di comportamento altamente negativi e, dunque, il compito della famiglia deve essere quello di dialogare molto con i ragazzi, non facendoli mai sentire soli  e dando loro tutte le informazioni di cui necessitano, perché per potersi difendere devono conoscere.



Daniele Damele
Vice-Presidente Comitato di Garanzia

Internet@minori


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