Curarsi a casa: Friuli Venezia Giulia capofila nel progetto

di Andrea di Lenarda, Donatella Radini, Kira Stellato, Matteo Apuzzo

La Sanità in rete migliora la salute di molti pazienti. Il Centro Cardiovascolare di Trieste rappresenta un polo particolarmente attivo nell’ambito del progetto promosso dall’Unione Europea chiamato “Smartcare”

Nell’ambito dell’attuazione dei servizi di sanità in rete, assume grande rilevanza la definizione di modalità tecnico-organizzative finalizzate a consentire l’integrazione socio-sanitaria ed a sostenere forme innovative di domiciliarità.
I servizi di telemonitoraggio possono rappresentare una parte integrante del ridisegno strutturale ed organizzativo della rete di assistenza.
In particolare, la telemedicina può contribuire a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria e consentire la fruibilità di cure, servizi di diagnosi e consulenza medica a distanza, oltre al costante monitoraggio di parametri vitali, al fine di ridurre il rischio d’insorgenza di complicazioni in persone a rischio o affette da patologie croniche.
Con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento della cronicità delle patologie, la sanità in rete può essere sinergica ad interventi di telemedicina nelle attività di prevenzione. Ciò risulta utile soprattutto per categorie identificate a rischio, come, ad esempio, coloro i quali sono affetti da patologie cardiovascolari, diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva. Questi pazienti, pur conducendo una vita normale, devono sottoporsi ad un costante monitoraggio di alcuni parametri vitali al fine di ridurre il rischio d’insorgenza di complicazioni. L’interdisciplinarietà offerta dalla sanità in rete permette in questo caso di fornire al paziente un servizio migliore, attraverso una più rapida disponibilità di informazioni sullo stato della propria salute, consentendo di accrescere la qualità e la tempestività delle decisioni del team socio – assistenziale.
La telemedicina permette di ridistribuire in modo ottimale le risorse umane e tecnologiche tra diversi presidi, consentendo di coprire la necessità di competenze professionali spesso carenti ed assicurare la continuità dell’assistenza sul territorio.
Per le motivazioni sopra rappresentate, il Friuli Venezia Giulia è la Regione capofila del progetto di cure domiciliari integrate, sostenuto dall’Unione Europea, chiamato Smartcare.
Esso nasce per la valorizzazione dell’assistenza domiciliare integrata mediante l’uso di nuove tecnologie di teleassistenza e telecontrollo sanitario ed è finalizzato al mantenimento a domicilio delle persone anziane con bisogni complessi che necessitino di una presa in carico del Servizio Sanitario Regionale (SSR), dei Servizi Sociali degli Ambiti-Comuni (SSC) e dei Servizi erogati dal Terzo Settore.
Altri aspetti fondamentali del progetto sono la priorità alla soggettività ed al protagonismo dell’utente e dei suoi familiari (empowerment), la valorizzazione dell’integrazione/relazione tra persone e risorse tecnologiche, la presa in carico integrata socio-sanitaria supportata da piattaforma tecnologica.
L’impostazione del progetto include con ruolo attivo tutte le componenti rilevanti (operatori e assistiti) di un programma di assistenza sociosanitaria a domicilio (utenti con bisogni sociosanitari, familiari, operatori sociosanitari, medici curanti, medici di distretto, ev. specialisti, volontari) che devono poter integrarsi e comunicare tra loro in tempo reale anche grazie alla centrale operativa ed alla piattaforma tecnologica.
Il sistema di telemonitoraggio tiene in debita considerazione i bisogni clinico-socio-assistenziali dei futuri fruitori del servizio in base ad un approccio multidimensionale ed olistico che tiene conto delle caratteristiche dei pazienti (fragili, con multiple comorbilità, ad elevata complessità clinica e con mobilità ridotta, se non completamente allettati) che saranno inseriti in questo programma di cure ed assistenza integrate. Tutti i dispositivi comunicano con il sistema centrale attraverso un concentratore, evitando di installare a domicilio del paziente altri dispositivi di interconnessione telematica, tenendo, quindi, in debita considerazione l’impatto anche di carattere psicologico che può comportare verso il paziente un elevato numero di dispostivi medicali e/o informatici installati e da utilizzare presso il proprio domicilio.
Il numero di assistiti presi in carico dal progetto Smartcare in Friuli Venezia Giulia, da novembre 2014 a dicembre 2015, sarà di 200.
Se il progetto avrà successo, il miglioramento delle attuali conoscenze scientifiche, dell’organizzazione e dei contenuti della gestione degli utenti anziani, fragili, affetti da patologie croniche permetterà di superare gli ostacoli che ancora impediscono all’offerta assistenziale di essere pronta, efficiente, equilibrata ed integrata nella risposta ai bisogni sociali e sanitari delle persone anziane e potrà costituire l’inizio di una sistematica implementazione in Friuli Venezia Giulia di un modello di assistenza socio-sanitaria integrata supportata da una piattaforma tecnologica.

di Andrea di Lenarda, Donatella Radini, Kira Stellato, Matteo Apuzzo
Centro Cardiovascolare di Trieste
Gruppo di coordinamento del progetto Friuli Venezia Giulia “Smartcare”

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