Irene Tinagli In Italia sono rarissime le politiche e le iniziative, di Governi e sindacati, dedicate all’abbattimento delle discriminazioni ed alla valorizzazione delle diversità nei luoghi di lavoro. Nel dibattito pubblico, quando si discute di “lavoro”, si tende a parlare solo dell’inizio o della fine di un rapporto di lavoro. Ma le questioni legate al…
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Dopo la riforma
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•Marina Brollo In linea di massima, la legge n. 92 rappresenta una riforma “a doppia anima”, riconducibile al modello europeo della flexicurity, ma declinato “all’italiana”. Il mercato del lavoro, al tempo della grande crisi, sta “cambiando pelle”, sul lato sia della domanda, sia dell’offerta di lavoro, anche per ragioni demografiche e di migrazione. Il mercato…
Il lavoro nobilita l’uomo
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•Concetta Padula Lo sciopero, ricordato all’articolo 40, gode dello status di diritto costituzionale. I lavoratori possono così far sentire la propria voce, il proprio malcontento, l’esigenza di tutelare i propri diritti. Il primo articolo della Costituzione italiana cita la parola “lavoro”, intendendo con ciò che la nostra forma di governo è una Repubblica democratica basata…
La flessibilità “in uscita”
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•Riccardo Del Punta L’art. 18 porta i segni visibili dei faticosi compromessi politico-sindacali che ne hanno accompagnato l’approvazione e che hanno immesso nel testo una serie di complicazioni e criticità tecniche, discendenti tutte dalla complessità del nuovo regime sanzionatorio. Se non, necessariamente, quello più importante, la riforma della flessibilità “in uscita”, e in specie del…
L’importanza dei giovani
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•Tito Boeri, Pietro Garibaldi La riforma del mercato del lavoro è la grande incompiuta del governo Monti. Sulla carta è una legge molto ambiziosa, ma diverse misure sono destinate a dimostrarsi inefficaci e ad aumentare il grado di incertezza. Il tavolo sulla produttività è un’occasione persa per un nuovo patto sociale. La riforma del mercato…
Vanderbourg
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•Pina Lalli Dal mio piccolo, modesto punto di osservazione guardo talora impotente l’impoverimento progressivo delle risorse che socialmente investiamo nella formazione e quindi nel rinnovamento della nostra comunità. “L’indigenza umilia, la grandezza ubriaca. Lontano dalle stalle e dalle corti, alla saggezza piace la vita” Il mio lavoro di docente universitaria mi garantisce il privilegio di…
Educazioni nella complessità
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•Cesare Fregola L’ordine non è più Re. Un regresso dell’ordine può comportare un progresso della scienza (…) Certezza ed incertezza non sono soltanto due estremi di un continuum, ma due stati della complessità (…) ma possono esserci grumi temporanei di organizzazione ed interazioni (…) che muovono la ricerca e la conoscenza fra ordine, disordine, organizzazione…
Formazione, organizzazione e competitività
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•Paolo Pascucci, Alberto Andreani La riflessione sulla formazione conduce, naturalmente, ad affrontare il tema successivo dei comportamenti: a ben poco serve formare i propri dirigenti, preposti e lavoratori se poi si tollerano, o addirittura si stabiliscono, comportamenti non coerenti con tali insegnamenti. In una fase di crisi economica profonda come l’attuale, potrebbe sembrare utopistico parlare…
L’osservatorio di una crisi
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•Angela Caporale Gli effetti della crisi economica mondiale iniziata nel 2008 non accennano ad attenuare la loro portata e anzi il tasso di disoccupazione, l’utilizzo della Cassa Integrazione e il numero di lavoratori coinvolti continua ad aumentare. È la Cisl, in questo caso, a divulgare i dati raccolti per il 2012dal suo osservatorio confrontandoli con…
Premio Vita ‘Make a Change’
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•Emilio Cuomo La capacità di essere competitivi sul mercato è la condizione primaria per la sopravvivenza di tutte le aziende e, quindi, anche di quelle cosiddette “sociali”: non ha senso sopravvivere grazie ad agevolazioni di qualunque tipo perché, in questo modo, si sottrae ricchezza alla comunità. In un periodo indubbiamente recessivo per il mondo occidentale,…