I talebani ritornati al potere in Afghanistan dal 2021 hanno proibito la coltivazione del papavero da oppio, la pianta con la quale si produce l’eroina. Ciò ha comportato l’aumento della produzione e della circolazione di altre sostanze, come il fentanil.
Accasciate sui marciapiedi, o in piedi, piegate in due; immobili, con il capo abbassato. In stato di euforia, di relax totale, tremolanti, confusi, allucinati o incoscienti. Così appaiono le persone che ne fanno uso, specialmente per le strade di Philadelphia – in Pensylvania, e di San Francisco – in California (USA).
Soggetto a prescrizione medica, il fentanyl – o fentanil o fentanile – è nato per uso farmacologico, come analgesico per anestetizzare e per combattere il dolore intenso soprattutto durante le cure oncologiche.
Alla fine degli anni ’90 si è iniziato ad assumerlo come stupefacente: è un oppioide sintetico commerciato illegalmente, i cui componenti chimici vengono prodotti principalmente in Cina, a Wuhan, per poi essere trasformati in pastiglie in Messico che infine vengono vendute in America, Canada ed Europa.
Rispetto all’eroina, è più economico – bastano pochi dollari -, è 50 volte più potente ed sufficiente una minor quantità per ottenere l’effetto desiderato; quindi la pericolosità e la letalità sono decisamente superiori. In più, il fentanyl è più facile da gestire – perché le dosi sono piccolissime -, dunque da trovare, da nascondere, da distribuire, da vendere, da acquistare e da assumere: può essere sniffato, ingerito sotto forma di pillole, somministrato per via endovenosa o applicato come cerotto.
Rispetto alla morfina, altro oppiaceo, il fentanyl è 100 volte più potente ed è estremamente più veloce: l’effetto è immediato, mentre la morfina impiega anche mezz’ora per attivarsi nell’organismo ed ha un’efficacia più prolungata.
Negli ultimi anni in America i decessi per overdose da fentanile sono aumentati, superando 75.000 morti all’anno, ovvero più di 200 al giorno. Le vittime sono soprattutto la generazione X e sempre di più gli adolescenti, inebriati ed inseriti nel circolo tramite i social media. In Italia questa droga pian piano si sta diffondendo, soprattutto a Milano, sebbene al momento il Governo italiano mette come priorità la prevenzione e la lotta al fentanil, ma non ritiene che il nostro paese sia in emergenza da droghe sintetiche.
La falsificazione di ricette e la contraffazione di prescrizioni mediche sono un allarme da non sottovalutare. Non è rara l’alleanza che in certi casi si crea tra medici e farmacisti compiacenti, in cerca di un guadagno extra, e spacciatori.
Come per tutte le droghe, il rischio più grande è la tolleranza e la dipendenza: con il passare dei giorni chi ne fa uso sente il bisogno di aumentarne il consumo e ne diventa schiavo, con la possibilità di morire per sovradosaggio. 2-3 milligrammi di fentanyl possono uccidere una persona. Altro enorme pericolo è la contaminazione: gli spacciatori lo usano per tagliare (diluire) le partite di altri stupefacenti, amplificandone gli effetti all’ennesima potenza e lasciando il consumatore all’oscuro.
Oltre al problema dell’obesità e dei senzatetto, la questione della tossicodipendenza negli Stati Uniti, e non solo qui, è una vera e propria crisi sociale, che non risparmia nessuna categoria. Più controlli transnazionali per impedirne la diffusione nel mercato nero e di conseguenza il consumo minerebbero questa potentissima epidemia chimica.