Il diabete è una malattia in cui l’aumento eccessivo di zucchero provoca la distruzione progressiva dell’endotelio, la parete dei vasi sanguigni. La conseguenza di questo è il danneggiamento di tutti i tessuti. Nella forma di tipo 1, quella giovanile, la causa è prevalentemente autoimmune, in genere dopo un’infezione il sistema immunitario si sbaglia e aggredisce il pancreas, l’organo adibito a regolare i valori glicemici nel sangue. La forma più diffusa è però il diabete di tipo 2, in questo caso il pancreas “invecchia’ precocemente a causa di stili di vita scorretti: principalmente dieta ricca di dolci e grassi, sedentarietà e quindi obesità.
Una recente pubblicazione scientifica evidenzia però l’esistenza anche di un altro fattore come concausa di questa malattia.
Una ricerca condotta dagli scienziati di Shanghai e pubblicata a novembre sulla rivista di diabetologia, dell’European Association for the Study of Diabetes (EASD) indica che l’esposizione alla luce artificiale durante le ore serali è associata a un rischio più elevato di sviluppare il diabete di tipo 2.
Il campione di persone analizzate è stato rilevante: 98.658 adulti. Dai risultati è emerso che la prevalenza di diabete era significativamente maggiore (+28%) nei soggetti maggiormente esposti alla luce artificiale esterna alle abitazioni, come quella stradale per intenderci.
I ricercatori concludono l’articolo stimando che in Cina 9 milioni di casi di diabete potrebbero essere dovuti all’esposizione di inquinamento luminoso.
Il problema non è di poco conto visto che oltre l’80% della popolazione mondiale è esposta ad inquinamento luminoso notturno.
A risultati simili erano arrivati anche studi precedenti, e non solo per la luce artificiale esterna ma anche quella domiciliare, come per esempio un televisore sempre acceso. In particolare era stato chiarito che l’esposizione alla luce artificiale predispone ad aumento di peso (+12%) e obesità (+22%).
Ma l’importanza della luce sulla salute di tutti gli esseri viventi è qualcosa che si conosce da tempo. Il ciclo circadiano è il ritmo fisiologico dell’alternanza fra sonno e veglia scandito e quindi regolato dall’alternarsi tra i periodi di luce di giorno e di oscurità durante la notte.
La letteratura scientifica evidenzia come l’inquinamento luminoso possa alterare il ritmo circadiano di insetti, uccelli e animali, compromettendo l’equilibrio e i rapporti fra le specie viventi. I dati epidemiologici sull’uomo suggeriscono che le interruzioni del ritmo circadiano, come il lavoro notturno, sono associate a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 ma anche neoplasie endocrine, cioè tumori di tessuti regolati dalle produzioni ormonali. Questi dati sono stati pubblicati al congresso dell’American Society for Bone and Mineral Research (ASBMR) nel 2020.
L’alternanza sonno-veglia è un meccanismo importante per mantenere in equilibrio la salute di tutti gli esseri viventi è quindi anche la nostra. La vita in milioni di anni si è adattata all’alternanza del giorno e della notte che la terra nella sua rivoluzione intorno al sole ha imposto. L’uomo deve prendere in considerazione anche questo aspetto nell’ambiente antropico che sta generando.