Sindrome premestruale

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In genere vengono descritte con diversa gravità cefalea, rabbia, ansia, irritabilità, depressione, gonfiore alle gambe, dolore addominale e/o mammario.

La sindrome premestruale ( PMS ) è un disturbo caratterizzato da una sintomatologia molto variabile. I sintomi compaiono circa una settimana prima del periodo mestruale e scompaiono subito dopo l’insorgere di questo.

La maggior parte delle donne presenta solo un lieve disagio mentre una percentuale tra il 20% e il 50% descrive sintomi non invalidanti. Tra il 2% e l’8% delle donne fertili è presente invece una grave forma di sindrome premestruale chiamato disturbo disforico premestruale. Questo rappresenta la forma più grave e provoca una seria  compromissione della qualità di vita ed è inserito nel DSM-5, il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali.

La PMS non è scatenata da un unico fattore. Si è notato che le donne maggiormente colpite hanno degli elementi predisponenti come precedenti stress post traumatici, fumo di sigaretta, obesità. Sono segnalati anche peggioramenti in carenze di calcio e magnesio. 

Molto studiata è la responsabilità della fluttuazione ormonale durante la fase post ovulatoria che prepara l’organismo alle mestruazioni. 

Aldosterone, ormone antidiuretico ma soprattutto estrogeni e progesterone sono i principali ormoni che regolano lo sfaldamento dell’utero e quindi il flusso mestruale che elimina l’ovulo non fecondato. Molti dei sintomi descritti sono dovuti all’impulso ormonale per questa funzione fisiologica.

Sembra però che ci sia anche una predisposizione genetica. Studi recenti hanno evidenziato che le donne affette da disturbo disforico premestruale sono portatrici di una variante del gene ESR1 che codifica per i recettori estrogenici e del gene 5HT1A che codifica per un diverso recettore serotoninergico.

Le ricerche attuali si stanno concentrando proprio sulla responsabilità della serotonina nella PMS. Questa è nota come ormone del buonumore, sintetizzato nel cervello. Regola i ritmi circadiani, sincronizza il ciclo sonno-veglia, il comportamento alimentare e il tono della muscolatura di arterie, intestino, bronchi e dell’apparato ginecologico. Le donne più colpite dalla sindrome premestruale hanno livelli di serotonina più bassi. 

Altri studi suggeriscono che le donne affette da PMS abbiano anche una ridotta sensibilità funzionale del recettore GABA-A che impedisce ai metaboliti del progesterone di svolgere attività antidepressiva.

Per fare diagnosi di disturbo disforico premestruale bisogna però che siano soddisfatti diversi sintomi nella settimana prima delle mestruazioni e che questi si riducano e scompaiano durante la settimana delle mestruazioni. 

La terapia è molteplice. Può essere utile l’approccio psicoterapeutico cognitivo-comportamentale. La terapia antidolorifica può prendere in considerazione farmaci antinfiammatori non steroidei e i triptani, questi ultimi sono vasocostrittori utili nelle cefalee. 

I farmaci che regolano l’attività della serotonina sono però quelli di scelta per ridurre l’ansia, l’irritabilità, e gli altri sintomi emozionali. 

Per alcune donne è utile la terapia ormonale utilizzando la pillola anticoncezionale soprattutto progestinica. In quelle con sintomi molto gravi si può arrivare a prendere in considerazione l’ovariectomia bilaterale.

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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