Carenza dei farmaci

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L’associazione europea delle aziende farmaceutiche ha recentemente avvisato la Commissione Ue sui rischi che si possono incorrere a mantenere una eccessiva dipendenza dall’Asia per le forniture di medicine. 

In effetti il 74% dei principi attivi e il 45% dei farmaci commercializzati in Europa è prodotto fuori dall’UE e questo potrebbe mettere in pericolo la distribuzione europea. 

Il 70% dell’importazioni di questi viene dalla Cina, mentre la parte restante arriva dall’India e in minor parte da Singapore e dagli Emirati Arabi. 

Questo fenomeno è dovuto al fatto che il mercato cinese e quello indiano è dominato dai farmaci generici, uguali agli originali ma non di marca, delle copie in sostanza. Questi non essendo sotto brevetto hanno un basso costo e sono quindi più competitivi. 

Il brevetto tutela chi ha investito per la ricerca e nella prima commercializzazione. Il trattato internazionale che gestisce tale protezione si chiama TRIPs che alcuni Paesi recepiscono però in maniera differente. In Asia, soprattutto in India, il TRIPs spesso viene disatteso mentre in Europa un farmaco di marca ha l’esclusiva per 20 anni e in questo tempo la casa produttrice può definirne anche il prezzo. Le industrie specializzate sui generici quindi spesso acquistano i principi attivi all’estero se non addirittura il farmaco completo. 

Tutto questo ha portato ad una dipendenza pericolosa dalle forniture estere, soprattutto se queste cominciano a scarseggiare. E sembra che questo stia effettivamente succedendo. Secondo un sondaggio, condotto dalla Pharmaceutical Group of European Union molte amministrazioni segnalano difficoltà nel reperimento di farmaci. In particolare l’Aifa ( Agenzia Italiana del Farmaco) riferisce la difficoltà a trovare in questi mesi 9000 medicinali dei quali 3.200 veramente carenti e 554 introvabili. 

A determinare questa situazione in Europa c’è l’aumento delle richieste di alcune medicine per patologie respiratorie ma anche il rincaro energetico e la carenza delle materie prime necessarie al packaging: carta, plastica e alluminio. 

Ma a a peggiorare la situazione sono soprattutto le restrizioni alle esportazioni imposte dalla Cina a causa della disastrosa situazione dell’epidemia Covid in forte ripresa nel Paese. Secondo le stime della società di dati sanitari Airfinity in Cina oggi muoiono a causa del Covid più di 5.000 persone al giorno. 

La recrudescenza del Covid in Cina è dovuta alla loro scelta di utilizzare prevalentemente lo strumento del lockdown a discapito delle vaccinazioni, queste realizzate con vaccini cinesi poco efficaci e molta popolazione senza adeguata copertura delle tre dosi. 

L’industria farmaceutica europea potrebbe però far fronte alla carenza interna. L’UE produce il 22% dei farmaci innovativi, per fare un confronto gli USA sono al 48%. In termini di fatturato l’Europa rappresenta oggi il 23,4% del mercato mondiale. L’Italia dal canto suo è al vertice con un fatturato di 34,300 miliardi, seconda solo dalla Svizzera (53,195 miliardi) ma davanti alla Germania, Francia e Regno Unito; anche se queste nell’ambito della ricerca investono maggiormente rispetto all’Italia. Per invertire la tendenza basterebbe quindi garantire ai consumatori farmaci di elevata qualità e forse anche rivalutare la temporalità del TRIPs .

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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