Sapevi che c’è una città in India in cui i ratti non solo vengono accolti, ma addirittura venerati? Ebbene sì, a Deshnoke, a qualche decina di chilometri da Bikaner, nel Rajasthan, nel mezzo del deserto del Thar sorge il Tempio di Karni Mata.
Il tempio prende il nome dalla divinità indù che visse qui tra il XIV e il XV secolo. Considerata l’incarnazione della Dea Durga (gli indù credono nella rinascita dell’anima in un altro corpo), la storia narra che, quando suo figlio Lakshman morì annegato, Karni Mata pregò Yama – il Deva (dio) della morte – di riportarlo in vita. Dopo averlo supplicato a lungo, Yama fece reincarnare il figlio e tutti gli altri figli maschi della dea in ratti. Per questo, gli abitanti che vivono nella città credono di esserne i discendenti e che alla loro morte verranno anche loro fatti rivivere nel corpo di un topo, e viceversa, quando i ratti moriranno, rinasceranno come esseri umani.
Il Tempio – costruito a fine del XIX secolo-inizio XX secolo in architettura moghul (è un mix tra architettura indiana, islamica e persiana) – è la casa dei topi, un paradiso per loro. Più di 25.000 sono gli animaletti che vivono qui dentro, liberi e spensierati; sono innocui, non sono intimoriti dai centinaia di fedeli che ogni giorno fanno loro visita. Costoro, specialmente nella puja (la preghiera indù) della mattina, insieme a tanti turisti curiosi, portano loro ‘prasad’ (“cibo sacro, offerta divina”) – come latte, cocco, formaggio e dolci. Alcuni, che mangiano e bevono con i topi, li chiamano ‘kābās’ – ovvero bambini piccoli – nutrendoli prima di mangiare. Addirittura considerano sacro mangiare qualcosa che è stato prima rosicchiato dai ratti.
Nel Tempio si entra scalzi, proprio per evitare di schiacciare gli animaletti, che viene ritenuto un sinonimo di sventura. È di buon auspicio invece se camminano addosso o morsicchiano i passanti. È considerato puro e un simbolo di buon auspicio se vengono avvistati quelli bianchi, molto rari – che si pensa siano le manifestazioni di Karni Mata stessa e dei suoi quattro figli. Le persone entrano nel tempio anche per essere guarite, perché credo che la malattia lì dentro svanisce.
Sicuramente è un luogo incredibile e unico nel suo genere. Il rispetto e la sacralità di questi topolini rende l’Induismo una fede magica. Nella Giornata mondiale del ratto, oggi giovedì 4 aprile, sfatiamo la cattiva reputazione che a loro è stata attribuita e celebriamo anche noi questi esserini che dopotutto non sono poi così male.