The present è veg

Le mucche generano una notevole quantità di metano dal loro processo digestivo, producendo più gas serra rispetto all’intero settore dei trasporti. L’insieme dei mezzi di trasporto emette il 14% dei suddetti gas, mentre il settore dell’allevamento il 18%. Di questo, i due terzi sono emessi per produrre carne, mentre il restante per alimenti di origine animale. Per non parlare del danno all’ecosistema: gli animali sono la principale causa di consumo di risorse e di degrado ambientale ed incidono notevolmente sul riscaldamento globale. Dunque, una dieta più equilibrata ed attenta farebbe una notevole differenza. 

Il Rapporto di Eurispes 2023 indica che oggi in Italia i veg sono il 6,6% degli italiani: il 4,2% della popolazione è vegetariano (dato in diminuzione) e il 2,4%, è vegano (dato in crescita); questi sono soprattutto giovani dai 18 ai 24 anni e donne, e sono principalmente situati a Nord-Ovest della penisola. In “Scelte alimentari” (il Mulino), Cavazza e Guidetti spiegano bene come la dieta priva di carne esiste già da tempi molto antichi: dalle tradizioni filosofiche dell’antichità classica, come quelle dei pitagorici e dei neoplatonici, alla tradizione cristiana e indiana. L’India, infatti, è il paese con più vegetariani al mondo, circa un terzo. Oggi, per la Giornata internazionale senza carne, cerchiamo di capire perché è preferibile optare per un’alimentazione veg, come stile di vita o saltuariamente. Le motivazioni sono varie: 

  • motivazione salutare: si sceglie per il proprio benessere. “La dieta vegetariana e vegana ben pianificata è sana, nutrizionalmente adeguata, e può apportare benefici per la prevenzione e il trattamento di diverse patologie” (Academy of Nutrition and Dietetics). Infatti un regime alimentare veg riduce il rischio di insorgenza di alcune malattie (cardiache, colesterolo e diabete) e contribuisce ad uno stile di vita più bilanciato.

“Eating a mere hamburger a day can increase my risk of dying by a third” (Graham Hill).

  • motivazione ambientale: si pensa al pianeta e all’impatto negativo che la produzione di proteine animali ha su di esso. La dieta vegetariana e vegana è una soluzione, perché più sostenibile – vengono consumate meno risorse naturali e prodotto meno inquinamento – e di conseguenza è fondamentale per combattere il cambiamento climatico.

“Environmentally, meat, amazingly, causes more emissions than all of transportation combined: cars, trains, planes, buses, boats, all of it. And beef production uses 100 times the water that most vegetates do” (Graham Hill).

  • motivazione etica-spirituale: nell’induismo vige il precetto “Ahiṃsā”, ovvero non violenza, gentilezza e compassione verso tutti gli esseri, perciò connesso anche alla dieta vegetariana tradizionale adottata; ciò che si mangia influenza il proprio corpo ed anche i propri pensieri ed azioni.

“Cruelty: I knew that the 10 billion animals we raise each year for meat are raised in factory farm conditions that we, hypocritically, wouldn’t even consider for our own cats, dogs and other pets” (Graham Hill).

Il problema sono le nostre abitudini, troppo consumistiche e poco rispettose. 

Qualche suggerimento utile, per sé e per il sistema, per indirizzarsi verso un regime alimentare più sostenibile e green può essere:  

  • preferire, del tutto o in parte, una nutrizione a base vegetale improntata sul consumo di legumi, cereali e semi oleosi; 
  • dare incentivi agli agricoltori ed allevatori per sostenere i costi;
  • migliorare la salute, il trattamento e la dieta degli animali;
  • ridurre le emissioni nel suolo e nell’atmosfera, migliorando le pratiche di allevamento, in particolare dei sistemi di smaltimento del letame – ad esempio tramite impianti di biogas;
  • ridurre le perdite e gli sprechi alimentari.

Entro il 2050 si prevede un aumento del 20% della domanda mondiale di prodotti animali, vista la crescita globale della popolazione, della domanda e dei consumi. Se non si è ancora pronti ad essere 100% veg e si fa fatica a cambiare le proprie abitudini alimentari, il flexitarianismo viene in aiuto e la soluzione di Graham Hill è un ottimo punto di partenza: nel suo TED Talk “Why I’m a weekday vegetarian” suggerisce di essere un “weekday veg” (vegetariano nei giorni feriali): “Eliminare la carne per cinque giorni alla settimana significa ridurne il consumo del 70%. Il programma ‘vegetariano nei giorni feriali’ è stato fantastico. Consumo di meno, inquino di meno, mi sento meglio nei confronti degli animali, addirittura risparmio denaro. E ancora meglio, sono più sano”. 

Lucia Valentini

Lucia Valentini è neolaureata in Comunicazione giornalistica, pubblica e d’impresa (laurea magistrale, Università di Bologna), Comunicazione e Giornalismo (master, Università Pegaso) e Scienze Internazionali e Diplomatiche (laurea triennale, Università di Bologna). Interessata alle questioni geo-sociali e politiche dei PVS e del Medio Oriente, ha partecipato all’International Summer School “Social-Political Conflicts of Modern Society” presso la Saint Petersburg Mining University (08/2019). Incuriosita dalle religioni e dalle criticità dei paesi in guerra, ha frequentato i corsi “Hinduism Through its Scriptures” (HarvardX, 04/2020) e “Terrorism and Counterterrorism” (GeorgetownX, 02/2022). Inoltre, grande passione per la lingua inglese e con qualche conoscenza della lingua russa e hindi. 

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