Vulnerabili

Ex carcere pontificio

30 settembre 23 

30 gennaio. 24 

I luoghi abbandonati sono sempre spazi che uniscono la magia di un luogo che un tempo viveva di vita sua, e possono farsi teatro di iniziative come quelle di Vulnerarte. Io sono vulnerabile, dunque vivo. Arte è amare la realtà! 

Il movimento Vulnerarte sostiene che l’arte contemporanea è diventata irrilevante per la sua lontananza della realtà, anzi dalla realtà ed ha bisogno di un cambiamento per i suoi diritti sulla vita. 

Una mostra allestita all’ex carcere pontificio, un evento artistico che vuole esporre le sue opere in una riflessione generale che mette la fragilità dell’essere umano al centro della ricerca. 

Uno spazio espositivo con delle radici sociali e politiche in cui un gruppo di artisti fanno sentire la loro voce ! 

La realtà è materia prima per Sergio Illuminato, curatore, scrittore, pittore e scultore ,

Patrizia Cavola , danzatrice, coreografa , docente di danza contemporanea e danzatreatro, Ivan Truol danzatore, coreografo ed insegnante. Federico Marchi, classe 82, regista, fotografo, DOP e grafico inizia la sua carriera da regista nel 2017 ed è attivo nella ricerca artistica continua.

Questi sono alcuni dei nomi presenti assieme a Camilla Perugini, danzatrice, Davide Palmiotto sound engineer & producer, pro tools engineer (for Music, Film & Stage production) , sound Engineering teacher, 

Rosa Maria Zito, fotografa, scenografa ed insegnante. 

Roberto Biagiotti, regista, operatore, montatore e musicista. 

Questo gruppo di artisti da vita al progetto Vulnerarte al carcere Pontificio di Velletri , parlando di vulnerabilità, realtà e potere dell’arte. Si parla di coesistenza artistica nel contesto dello spazio dell’ex carcere Pontificio di Velletri , 1000 metri quadrati costruiti nella seconda metà dell’800 che si raccontano attraverso discipline artistiche diverse. Solo ed unicamente per esplorare la vulnerabilità umana. 

Il progetto nasce nell’ambito dell’Accademia delle Belle arti di Roma con il patrocinio della regione Lazio e del comune di Velletri, produzione esecutiva di movimento Vulnerarte Aps , con la collaborazione di Compagnia Atacacama e Festival internazionale Danza Contemporanea Paesaggi del corpo.

Nel 2009 la popolazione si è messa a protestare contro la demolizione del carcere circondariale in disuso da anni e da cui volevano ricavare appartamenti. Appartiene all’arte Vulnerarte sino a 30 gennaio 24,  un occasione per contribuire anche come spettatori all’iniziativa artistica, di grossa portata. 

Il carcere è un luogo di punizione, rappresenta la privazione della libertà lo ricordiamo , ma è anche un edificio storico.

Il lavoro di Vulnerarte riabilita ‘cattedrali contemporanee della vulnerabilità ed includono ex carceri, ospedali, mattatoii, caserme , chiese, fabbriche….

Gli artisti mettono in gioco la loro arte per farlo rivivere contribuendo con scritte dei detenuti, faldoni del tribunale penale ed installazioni di pittura-scultura, musica e cinema, in un dialogo tra storia dell’arte , architettura e pubblico. Guardare oltre le barriere ed esplorare la bellezza e complessità della vulnerabilità umana. 

Io sono vulnerabile, dunque vivo. Arte è amare la realtà!

Fino al 30 Gennaio 24 
http://www.iosonovulnerabile.it

Martina Neri

Nata nel 1982. Tra i primi soci fondatori di @uxilia nei primi anni del 2000 e collaboratrice di socialnews mentre seguiva i corsi di psicologia. Inizia ad autopubblicare racconti e poesie e partecipa a numerose raccolte. Frequenta il il DAMS di Udine, cercando di apprendere le nozioni base della teoria cinematografica. Collabora con altre riviste online ed attualmente è iscritta al corso di Lettere all’università di Udine. 

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