Generare reddito permette l’emancipazione femminile

L’autonomia economica come elemento chiave per scardinare le imposizioni che limitano la libertà femminile
di Massimiliano Fanni Canelles
emancipazione femminile africa
Il diritto alla terra per le donne del mondo. Un tema molto specifico, ma che assume ogni giorno maggior rilevanza tanto che la Banca Mondiale ha deciso di dedicarvi uno spazio specifico all’interno della sua conferenza sulla terra e la povertà organizzata a Washington questo mese di marzo. All’appuntamento, che quest’anno celebra la sua diciassettesima edizione, parteciperanno più di 1.400 delegati in rappresentanza di governi, del settore privato, del mondo accademico e delle maggiori organizzazioni non governative a livello globale.
Tra i molti temi affrontati, c’è anche il rapporto tra il possesso di terreni agricoli da parte delle donne e il miglioramento della qualità della vita locale, soprattutto in termini di violenza in tutte le sue forme. Esperimenti come quelli delle contadine di Zhongning, in Cina, hanno dimostrato che quando le donne sono proprietarie terriere, povertà matrimoni forzati e altri episodi di violenza diminuiscono sensibilmente.
Sulla stessa linea, si è espresso anche l’economista Klaus Deininger: “Quando le donne hanno diritto alla terra, la salute e l’istruzione dei bambini migliorano, aumentano le risorse delle famiglie e ci sono meno spose bambine, visto che le figlie non hanno bisogno di sposarsi giovani per motivi finanziari”.
Inoltre, una tipologia di violenza di genere spesso poco riconosciuta è quella economica, ovvero il tentativo di impattare lo sviluppo umano della donna privandola dell’indipendenza economica. Il possesso di terre produce, al contrario, un reddito autonomo ed aumenta il potere contrattuale della donna all’interno della famiglia, favorendone l’emancipazione.
Alla luce dei dati diffusi dalla FAO, nell’Africa sub-sahariana le donne costituiscono più della metà della forza-lavoro nel settore agricolo, ma soltanto una su cinque è proprietaria del terreno dove lavora. Proprio questo elemento apre scenari di realizzazione concreta per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, fissati lo scorso settembre dalle Nazioni Unite. Gli obiettivi in questione forniscono una struttura e le fondamenta da cui partire per realizzare un ambizioso piano di risoluzione globale dei problemi.
La scelta di porre al centro il diritto per le donne alla terra e all’indipendenza economica come viatico per l’empowerment rafforza alcuni progetti che hanno già dimostrato la loro efficacia. Al Vocational Training Center di Batticaloa, in Sri Lanka, le donne hanno l’opportunità, grazie al supporto di @uxilia Onlus, di lavorare in un luogo sicuro, imparando dei mestieri, realizzando piccole opere generatrici di reddito. Anche le sciarpe dell’amore realizzate dalle donne di @uxilia in ogni parte del mondo sono un opportunità per generare reddito e quindi diventare le artefici del sostegno alla propria famiglia rendendo possibile l’emancipazione femminile che in molti Paesi è preclusa per religione, cultura e tradizione. Il reddito autonomo come elemento chiave per scardinare le imposizioni che limitano la libertà femminile. I progetti di micro-imprenditoria femminile, promossi anche da onlus come @uxilia, rappresentano piccoli imprescindibili mattoncini per costruire quel futuro migliore e sostenibile auspicato dalle grandi organizzazioni internazionali.

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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