Come funzionano gli strumenti?

di Mohamed Maalel

Il Centro Essedi si occupa di innovazione tecnologica. L’evoluzione ha permesso alle macchine da prototipazione rapida di evolversi ed affinarsi fino a raggiungere i pregevoli risultati delle stampanti 3D

Sin dalla loro nascita, le macchine da prototipazione rapida creano l’oggetto in materiali plastici diversi tra loro per caratteristiche meccaniche (elasticità, resistenza, torsione, ecc) ed oggi anche funzionali a tutti gli effetti. Con le macchine più recenti, il passo in avanti è stato notevole, arrivando ad usare persino materiali metallici e realizzando, così, prototipi “finiti” in alluminio e titanio. Il processo per l’utilizzo di queste macchine è molto semplice: si parte da un file cad tridimensionale disegnato su pc, lo si invia alla macchina, infine si avvia la stampa. La macchina realizza il modello solido e reale, il cosiddetto prototipo. La stampante lavora per stratificazione del materiale, la fase di sisterizzazione solidifica i materiali polverizzati tramite un laser, la stereolitografia utilizza resine liquide successivamente polimerizzate, sempre tramite laser. Il metodo di lavoro non cambia, mentre varia il modo in cui la macchina realizza l’oggetto. Ciò incide, ovviamente, sui costi: i materiali sono diversi, più o meno resistenti, nonché di diverse dimensioni. È possibile acquisire l’immagine di un elemento già esistente tramite uno scanner. Questo processo serve ad ottenere un file CAD tridimensionale. A livello meccanico si scansiona un particolare di difficile rilevazione strutturale, si importa il file su un apposito CAD e poi si decide in quale modo proseguire. Successivamente si passa alla macchina CNC a controllo numerico ed infine si procede l’esecuzione del particolare partendo da un pezzo pieno di una qualsiasi tipologia di materiale. Oggi la tecnologia permette di eliminare alcune delle operazioni manuali iniziali. Si utilizza uno scanner (reverse engineering) fisso o portatile per l’acquisizione di immagini dell’arto o del tronco. Viene così generato un file elaborato poi con un Cad-Cam dedicato solo all’ortopedia.

di Mohamed Maalel,
collaboratore di SocialNews

Mohamed Maalel

Metà pugliese, metà tunisino. Classe 1993, studia Scienze della Comunicazione presso l’Università degli studi di Bari. Blogger, divoratore seriale di libri ha cercato sempre di tenersi le mani ed il cervello occupati diplomandosi in un alberghiero, acquisendo un B2 in inglese presso il Trinity College di Londra nel 2011 e partecipando ad un progetto formativo che l’ha portato due mesi a Dublino, la terra delle grandi opportunità per i piccoli sognatori . Ed è proprio a Dublino che l’amore per la scrittura ed il giornalismo è maturato, grazie alla collaborazione con il giornale italo-irlandese “Italia Stampa”. Dalla madre italiana ha imparato il significato dei sacrifici, dal padre tunisino che la guerra è puro nutrimento spinto da interessi altrui. 

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